Assenteismo alla Provincia di Messina, condannato l'ex dipendente Barrilà

Assenteismo alla Provincia di Messina, condannato l’ex dipendente Barrilà

Veronica Crocitti

Assenteismo alla Provincia di Messina, condannato l’ex dipendente Barrilà

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venerdì 15 Luglio 2016 - 18:46

Una sentenza che avrà di certo delle ripercussioni future, considerando che il “caso Barrilà” determinò l’inizio delle indagini sull’assenteismo nell’ex Provincia Regionale di Messina, che ad oggi contano più di cinquanta imputati.

E' stato condannato a 1 anno e 4 mesi di reclusione il dipendente dell'ormai ex Provincia Regionale di Messina, Filippo Barillà, finito nel mirino della Procura Peloritana per casi di assenteismo. La sentenza è giunta oggi, al termine dell'udienza che si è tenuta davanti alla prima sezione monocratica penale del Tribunale di Messina. Il caso riguardava alcune assenze “anomale" che Barillà aveva tentato di mascherare nel 2012 con il "giochino" della timbratura del badge. Secondo l'accusa l'uomo usava "strisciare" il proprio cartellino, lasciarlo alla figlia Giulia e poi allontanarsi tranquillamente dal luogo di lavoro. In altri casi, secondo il PM che ha condotto le indagini, era direttamente la figlia a timbrare il badge nonostante il padre non fosse presente.

A prendere la parola, stamani, è stato anche l'avvocato Salvatore Daniele Giannone, legale della Provincia Regionale di Messina, parte civile nel processo. “Il palese ingiustificato protrarsi dell’assenza dal posto di lavoro dell’imputato – ha affermato Giannone – ha realizzato una sospensione di fatto del rapporto di impiego che ha necessariamente prodotto un danno patrimoniale per l’Ente pubblico, chiamato a retribuire una prestazione giornaliera o frazione di essa non effettuata, e con l’ulteriore danno (patrimoniale e di immagine) correlato sia alla mancata presenza del dipendente nel presidio lavorativo, rimasto così sguarnito della corrispondente unità di lavoro, sia all’immagine esterna del medesimo ente”.

Filippo Barrilà era invece difeso dall’avvocato Salvatore Versaci che aveva chiesto per il suo assistito l’assoluzione. Una sentenza che avrà di certo delle ripercussioni future, considerando che il “caso Barrilà” determinò l’inizio delle indagini sull’assenteismo nell’ex Provincia Regionale di Messina, che ad oggi contano più di cinquanta imputati. (Veronica Crocitti)

4 commenti

  1. TUTTI LICENZIATI HANNO TRUFFATO E PERCEPITI STIPENDI TREDICESIME STRAORDINARI BUONI PASTO? FUORI RAUS

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  2. TUTTI LICENZIATI HANNO TRUFFATO E PERCEPITI STIPENDI TREDICESIME STRAORDINARI BUONI PASTO? FUORI RAUS

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  3. V per vendetta2 16 Luglio 2016 20:17

    Spero che sia licenziato che gli venga chiesto il rimborso delle somme indebitamente percepite oltre ad un danno di immagine cosi come mi auguro che sia riservato lo stesso trattamento alla figlia e che dire di un’avvocato che chiede l’assoluzione del suo assistito davanti all’evidenza ….ma dico un minimo di vergogna quando si guarda allo specchio la prova…..

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  4. V per vendetta2 16 Luglio 2016 20:17

    Spero che sia licenziato che gli venga chiesto il rimborso delle somme indebitamente percepite oltre ad un danno di immagine cosi come mi auguro che sia riservato lo stesso trattamento alla figlia e che dire di un’avvocato che chiede l’assoluzione del suo assistito davanti all’evidenza ….ma dico un minimo di vergogna quando si guarda allo specchio la prova…..

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