Accusa e difesa hanno avanzato nuove richieste al collegio presieduto dalla dottoressa Calabrò. Il Tribunale scioglierà le riserve il prossimo 30 settembre.
Si dovrà attendere fino al prossimo 30 settembre per sapere se il Tribunale accoglierà o meno le richieste avanzate oggi dall’accusa e dalla difesa nel maxi processo Corsi d’Oro 1, il filone d’inchiesta che vede al centro le “spese pazze” degli Enti di Formazione Aram, Lumen e Ancol, tutti ricollegabili al mondo dell’ex deputato Francantonio Genovese.
Davanti alla seconda Sezione Penale, il Sostituto Procuratore Fabrizio Monaco ha chiesto di poter risentire diversi testimoni, tra cui anche l’ex dirigente per la Formazione Ludovico Albert, Salvatore La Macchia e il dirigente della sezione di Polizia Giudiziaria Fabio Ettaro. Anche la difesa ha preso parola dinnanzi al Collegio presieduto dalla dottoressa Grasso, chiedendo di mettere a confronto diretto i periti, sollevando dubbi sulle verifiche contabili effettuate sulle “spese pazze” degli Enti.
Gli avvocati Marcello Scurria, Autru Ryolo e Alessandro Billè hanno chiesto che vengano riviste le perizie o che si proceda almeno ad un incrocio dei dati.
Si tratta di una fase fondamentale del processo, quella finale, che precede la discussione di accusa e difesa e che prevede che entrambe le parti possano avanzare richieste “ex articolo 507”, ossia di nuove o ulteriori prove rispetto a quelle emerse durante il dibattimento. Adesso il Tribunale avrà due mesi per decidere se accogliere le richieste, mettere a confronto i periti o nominare ex novo un consulente d’ufficio.
(Veronica Crocitti)