Sui servizi sociali è sempre scontro, senza bilancio tutto fermo. Gioveni invoca un Consiglio aperto

Sui servizi sociali è sempre scontro, senza bilancio tutto fermo. Gioveni invoca un Consiglio aperto

Sui servizi sociali è sempre scontro, senza bilancio tutto fermo. Gioveni invoca un Consiglio aperto

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giovedì 18 Febbraio 2016 - 11:30

Il settore dei servizi sociali continua ad essere al centro del dibattito a Palazzo Zanca e delle polemiche. A preoccupare in questo momento soprattutto la questione del dietro del 36% che aggiungerebbe costi per gli utenti che beneficiano dei servizi. Dal consigliere Libero Gioveni la proposta di un consiglio comunale aperto.

Sui servizi sociali messinesi si continua a consumare lo scontro a Palazzo Zanca. Tra polemiche, assenze e attacchi, il clima è sempre tesissimo. E così c’è da un lato l’assessore Nina Santisi, dall’altro la commissione Servizi sociali presieduta dalla consigliera Donatella Sindoni e tutte quelle associazioni che ormai da mesi hanno assunto una posizione critica anche nei confronti della gestione del settore approntata da Nina Santisi dopo il passaggio di testimone con l’ex assessore Mantineo. L’ultima polemica è esplosa ieri in commissione, dove consiglieri e associazioni avrebbero voluto discutere del delicato argomento del rientro del 36% anche nei servizi sociali a domanda individuale, ma l’assenza della Santisi ha impedito un confronto con l’amministrazione. In realtà l’assessore già nelle scorse settimane aveva comunicato alla commissione l’impossibilità di partecipare alle sedute per quattro settimane, dunque anche ieri, alla fine il confronto è stato rinviato, si è provato a fare il punto con il nuovo dirigente del Dipartimento Zaccone, ma resta una grande preoccupazione per questo 36% di costi in più che si potrebbero presto abbattere sui singoli utenti che beneficiano di un servizio.

Nel frattempo i servizi sociali continuano a trascinarsi. Senza bilancio non si va da nessuna parte, in questo momento Palazzo Zanca è alla seconda proroga tecnica e l’assessore Santisi continua a dover tenere nel cassetto l’atto di indirizzo con cui nello scorso mese di dicembre ha tracciato le linee del suo progetto di servizi sociali (VEDI QUI).

Inevitabilmente amari i commenti sulla gestione del settore: "I servizi sociali nella nostra città sono ormai a un bivio, per non dire alla frutta. Ecco perché serve una svolta che inizi da un serio e partecipato confronto pubblico sulla loro attuale deficitaria gestione e sulla loro futura programmazione". Con queste parole il consigliere comunale Libero Gioveni ha chiesto formalmente la convocazione di una seduta straordinaria aperta del Consiglio Comunale sul delicatissimo tema dei servizi sociali, da affrontare a 360 gradi con tutti i soggetti coinvolti nel grande e purtroppo macchinoso sistema.

Di fronte ad autentici drammi che stanno vivendo i lavoratori (e di riflesso anche gli utenti destinatari del servizio) e all'incertezza che regna ancora sovrana (e non solo rispetto alla mancata approvazione del Bilancio di Previsione 2015), Gioveni spera fortemente in questa "svolta" attraverso un Consiglio Comunale aperto nel quale far partecipare, oltre il sindaco, l'assessore e dirigente al ramo, anche l'assessore al Bilancio col Ragioniere Generale, il direttore generale, tutti i presidenti delle cooperative gestori dei servizi, tutte le associazioni di categoria e i sindacati, affinché si faccia estrema chiarezza su tutti i fronti, compreso sull'artificioso sistema dei mandati di pagamento delle fatture alle cooperative, che si trasformano poi in stipendi per il personale.

Il Consiglio aperto – afferma convinto il consigliere comunale – deve rappresentare anche una sorta di incipit verso una conferenza programmatica sul tema, parecchio simile ai tanto decantati "stati generali" dei servizi sociali che poi non hanno prodotto la tanto auspicata inversione di rotta. Occorre capire se la "rivoluzione "promessa dal sindaco in campagna elettorale sia il solo il classico specchietto per le allodole o possa trovare ancora il suo fondamento”.

Per il consigliere si dovrebbe percorrere la strada della "gestione diretta dei servizi, a prescindere se una simile scelta politica possa essere inglobata nella famosa Multiservizi piuttosto che in una sorta di Consorzio comunale. Gioveni, quindi, auspica in tempi brevi la convocazione del Consiglio aperto sui servizi sociali, anche prima della possibile approvazione del Previsionale 2015, perché teme che con l'approvazione dello strumento finanziario ci si dimentichi di quanto si è agonizzato in un settore la cui utenza per altro, fatti salvi i diritti degli operatori, rappresenta la parte più fragile dell'intera comunità messinese.

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