Dal candidato sindaco ai quartieri, l’accordo tra Pdl e Vento dello Stretto

Dal candidato sindaco ai quartieri, l’accordo tra Pdl e Vento dello Stretto

Marco Ipsale

Dal candidato sindaco ai quartieri, l’accordo tra Pdl e Vento dello Stretto

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sabato 04 Maggio 2013 - 14:15

Il candidato sindaco del Pdl, Vincenzo Garofalo, appoggia le proposte dei rappresentanti di Vento dello Stretto che, insieme al Pdl ed a Siamo Messina, potrebbe essere la terza lista a suo supporto. Piero Adamo è il candidato al consiglio comunale, Ferdinando Croce alla presidenza del V quartiere

Vincenzo Garofalo nuovo sindaco della città, Piero Adamo rappresentante in consiglio comunale, Ferdinando Croce presidente del V quartiere. E’ l’idea e la speranza di Vento dello Stretto, movimento nato nel febbraio scorso che aggrega associazioni “comunitarie, sociali e partecipate dal basso", così come recita il suo atto costitutivo.

Dopo l’assemblea di giovedì scorso, durante la quale sono stati definiti gli ultimi dettagli, oggi sono state presentate candidature, programmi e idee a sostegno del candidato sindaco Vincenzo Garofalo, presente all’evento. A spiegare i motivi della scelta è Ciccio Rizzo, ex Pdl e tra i fondatori del nuovo movimento: “La nostra scelta di campo è netta e deriva da un rapporto lontano, a volte anche scontroso, ma frutto del confronto che sta alla base della politica. Tra noi non c’è alcuna conflittualità e, tramite la candidatura di Garofalo, vogliamo portare contenuti ricchi, il sale sulle ferite di questa città, come si curavano una volta. Le candidature di Adamo e Croce sono supportate dal Pdl, che ha approvato il loro impegno sul territorio su diverse questioni. Una su tutte: il recupero dell’affaccio a mare. A tal proposito, l’idea è quella di chiedere all’Autorità Portuale uno spazio all’interno della cittadella fieristica nel quale esporre tutte le tesi di laurea e i progetti sulla zona falcata”.

Il candidato sindaco Vincenzo Garofalo trae spunto dall’appoggio che il suo partito, il Pdl, dà ai giovani di Vento sullo Stretto, per allargare il suo pensiero ad una nuova idea della città, quella che ha in mente per lo sviluppo di Messina. “L’obiettivo – esordisce Garofalo – è quello di comporre una squadra di candidati che si voglia spendere per il territorio messinese, per dare alla città una visione partecipativa del rilancio, dove i cittadini siano protagonisti. Per andare avanti in un momento difficile, bisogna mettere la passione, il cuore, che è anche il simbolo della nostra lista “Siamo Messina””.

Per farlo, Garofalo intende ripartire dalla storia della città. “Una città – prosegue – che ha una storia internazionale ed è stata sempre ai primi posti in tanti ambiti. Se guardiamo indietro non possiamo che essere ottimisti perché Messina ha sicuramente energie figlie delle radici del post terremoto, di chi ha saputo rialzarsi anche dalla tragedia. Non vogliamo chiuderci all’interno di posizioni politiche preconfezionate o di incomunicabilità, ma vogliamo raccogliere le energie per proseguire in un’unica direzione. Da quasi 20 anni mi occupo della città di Messina a vario titolo e ciò che ho fatto è frutto della partecipazione della gente, rispetto alla quale non siamo titolari ma rappresentanti”.

Ecco che il candidato sindaco del Pdl entra nel merito del suo programma: “Bisogna rimettersi in gioco per una Messina nuova all’altezza delle sfide, che si possa candidare ad ospitare i migliori eventi internazionali. Ma per farlo bisogna avere le carte in regola, una città pulita, ordinata, bella. Cosa che Messina può essere da subito. Le idee sono concrete. Come quella sulla cittadella fieristica, per la quale esiste un progetto presentato nel 2006, quando dirigevo l’Autorità Portuale. Lì è possibile ospitare un laboratorio permanente di idee per l’area dello Stretto, uno dei territori più belli del mondo. Ci sono tanti progetti interessanti presentati all’università di Reggio da parte di architetti messinesi. Ed ancora Messina ha tanti artisti, molti sconosciuti perché non hanno il luogo in cui presentarsi e confrontarsi. Dobbiamo pensare in grande e i messinesi storicamente hanno dimostrato di essere all’altezza. Cito Vizzini, Sinopoli, Massimo Mollica, Adolfo Celi e tantissimi altri ancora. Qualcuno magari farà dei grandi comizi in piazza Duomo ma non si fermerà mai sui fatti. Il difficile non è dire cosa non funziona, è proporre le ricette per risolvere i problemi delle città”.

Infine, la “benedizione” per Croce e Adamo: “Crediamo nelle loro capacità perché in questi anni hanno mostrato le caratteristiche necessarie per occuparsi del bene comune. Giovedì sera ho partecipato ad una bellissima riunione, ho ascoltato un programma ricco di cose realizzabili. Ho visto passione e capacità ed ho raccolto sensazioni positive rispetto al lavoro che penso di portare avanti”.

A prender la parola, poi, il candidato al consiglio comunale, Piero Adamo: “Più che qualche imbonitore delle piazze, temiamo l’apparato, il doping delle campagne elettorali, chi promette posti di lavoro in una città affamata. La politica seria non deve promettere posti di lavoro, ma creare i presupposti seri perché questi si producano, intercettando in primis un’enorme quantità di risorse comunitarie disponibili. Mi piacerebbe che, accanto alla stanza del sindaco, invece che un mirabolante ufficio di gabinetto, ci fossero ragazzi che sappiano realizzare progetti europei e che conoscano le opportunità da cogliere. Garofalo è il migliore candidato che si possa sostenere alle amministrative. Quando ha fatto l’amministratore, all’Autorità Portuale, ha fatto sì che si realizzasse il lungomare del Ringo e l’ampliamento delle banchine del porto storico, ha progettato il Piano regolatore Portuale. E da parlamentare è stato uno dei più attivi. Il recupero intelligente dell’affaccio a mare nel rispetto dell’ambiente può rappresentare il volàno per lo sviluppo della città e del turismo”.

Una delle novità nelle prossime elezioni amministrative è rappresentata dal fatto che si dovrà indicare una preferenza per il presidente di quartiere. La candidatura del centrodestra al V quartiere è quella di Ferdinando Croce, già consigliere dello stesso. “Abbiamo l’opportunità di dimostrare che possiamo diventare classe dirigente – ha affermato -, che abbiamo un’idea completa per una porzione di territorio di cui conosciamo tutto, per il quale abbiamo fatto tante iniziative che ci consentono di presentarci oggi con un programma già completo che possa confluire in quello più ampio del candidato sindaco. Abbiamo deciso di usare un metodo che abbiamo imparato e importato da Lipari e si conosce in tutti i piccoli Comuni, che è quello dei comizi in piazza, ed abbiamo un calendario fitto di impegni per ogni week end in ogni parte della circoscrizione. Punteremo ad esempio sulla riqualificazione di San Michele, sulla messa in sicurezza del viale Giostra, sulla valorizzazione del Museo Regionale, della casa natale di Sant’Eustochia, della Badiazza e dei resti del monastero in cui potrebbe essere stato sepolto Antonello”.

La discussione, poi, si è spostata sul sistema del decentramento, visto che, a poche centinaia di metri di distanza, il Movimento 5 Stelle teneva un’altra conferenza stampa in cui spiegava la sua idea sulla soppressione dei quartieri.

“Le circoscrizioni non sono centri di spreco – ha affermato Croce -. Quella dei 5 stelle è l’ennesima proposta demagogica e populista. Anzi, mi auguro che i presidenti di quartiere possano partecipare alle riunioni di Giunta per rappresentare le esigenze del territorio”.

E l’idea piace anche a Garofalo: “Nel mio programma c’è una città che guarda non solo al centro, ma desidero che sia uguale in tutti i luoghi. Va cambiato il metodo, l’amministrazione deve ritenere i quartieri un valore aggiunto. Se nei prossimi cinque anni i quartieri non funzioneranno, allora non avranno ancora senso di esistere. I cittadini devono sapere tutto ciò che avviene all’interno del Comune, lo pubblicheremo su internet. Il primo lavoro sarà quello di fare una ricognizione sulle opere incompiute e le segnalazioni dovranno arrivare dai quartieri che dovranno responsabilizzarsi. Dovremo combattere con le difficoltà economiche e ci saranno dei parametri di intervento da rispettare. Giostra e Annunziata, ad esempio, sono importanti per la viabilità del futuro e non potranno essere i residenti a subirne le conseguenze. Serviranno attraversamenti pedonali sicuri, un’illuminazione adeguata e verde pubblico all’altezza”.

Sulle disponibilità economiche per i quartieri, conclude Ciccio Rizzo: “Fino al 2004 esisteva un fondo di 200mila euro l’anno per ognuno dei 14 quartieri. Era sicuramente esiguo ma contribuiva ad assicurare qualche esigenza. Con la riforma, l’idea era quella di aumentare il fondo a 400mila euro per i sei quartieri, ma non ha trovato attuazione. Bisognerà tornare al senso di quella riduzione. Un risparmio ma contemporaneamente una valorizzazione del ruolo tramite la stipula di un contratto aperto, gestito dall’amministrazione, nell’ambito del quale un’impresa, con l’importo annuo prestabilito, si accolla tutte le manutenzioni ordinarie”.

(Marco Ipsale)

3 commenti

  1. Diciamolo….quando mai i quartieri hanno contato…piccole cariche per piccoli compiti. Tutto in mano alla politica che ha inquinato la loro reale funzione. Questo vento dello stretto che direzione prende? Quella dove gira il vento ovviamente…

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  2. zorro giallorosso 4 Maggio 2013 19:47

    Rid1coli

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  3. Condivido.Il vento dovrebbe essere foriero di novità, non il solito scirocco di casta

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