Altri tre mesi di vita a Messinambiente per approdare all'Amam, ma la società ha 76 milioni di euro di debiti

Altri tre mesi di vita a Messinambiente per approdare all’Amam, ma la società ha 76 milioni di euro di debiti

Francesca Stornante

Altri tre mesi di vita a Messinambiente per approdare all’Amam, ma la società ha 76 milioni di euro di debiti

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martedì 30 Giugno 2015 - 23:18

Con un'ordinanza sindacale l'amministrazione ha concesso l'ennesima proroga a Messinambiente che continuerà a gestire i rifiuti per i prossimi 3 mesi. Resta il nodo Ato3 visti i tempi strettissimi dati dalla Regione. Intanto si leva la voce del consigliere Santalco che fa le pulci ai conti Amam per sostenere che economicamente questa operazione non è sostenibile.

Alla fine la proroga è arrivata anche per Messinambiente. Tutto secondo copione per una gestione rifiuti che continua a trascinarsi stancamente e che si salva ancora una volta con un provvedimento d’urgenza arrivato nella serata dell’ultimo giorno utile per evitare lo stop dei servizi. L’ordinanza sindacale, siglata però dal vicesindaco Guido Signorino perché il primo cittadino ieri sera era fuori sede, concede altri tre mesi di vita a Messinambiente che dunque da domani continuerà a operare come fatto in questi due anni di amministrazione Accorinti, cioè a suon di proroghe. I progetti sulla carta erano altri perché dal 30 giugno Messinambiente e Ato3 avrebbero dovuto cessare le loro funzioni e regalare personale e servizi all’Amam. Ma ormai da settimane l’assessore Daniele Ialacqua in persona non nascondeva l’impossibilità di arrivare a questa data con tutte le carte in regola per rispettare le scadenze e cambiare definitivamente pagina. E così, come si prevedeva, l’amministrazione ha trovato appiglio nel cosiddetto ex art. 50 che consente di rinnovare affidamenti di servizi in via del tutto emergenziale. Per altri tre mesi sarà tutto sotto controllo. Questo tempo non dovrà però essere sprecato perché ad oggi, sul fronte del passaggio di consegne da Ato e Meesinambiente ad Amam mancano ancora troppi tasselli burocratici che dovranno anche passare al vaglio del Consiglio comunale. Tre mesi per Messinambiente contro i 14 giorni di Crocetta per i lavoratori Ato3 che ieri sono andati a Palazzo Zanca per chiedere all’amministrazione quali siano le intenzioni per la loro continuità occupazionale. Non c’è ancora quell’atto di indirizzo che aveva promesso l’assessore Daniele Ialacqua per accelerare i tempi, resta la strada della mobilità tra partecipate che poteva concretizzarsi già nei mesi scorsi e che invece dovrà essere programmata nel giro di due settimane.

C’è chi però adesso chiede di fare attenzione ai “muccalapuni”, metafora scelta dal consigliere comunale Giuseppe Santalco per evidenziare che fin dal principio era chiaro a tutti che il passaggio ad una nuova società di gestione rifiuti non si sarebbe potuto compiere entro il 30 giugno. Il consigliere vuole anzi ribadire che al momento all’attenzione del Consiglio Comunale non vi è alcuna delibera relativa alla futura gestione delle partecipate ed il percorso che l’amministrazione intende intraprendere ma, all’ordine del giorno, vi è solo ed esclusivamente il contratto di servizio Amam di cui si aspetta la delibera del Cda dello stesso, ed una proposta di delibera relativa solo all’adeguamento dello Statuto Amam al controllo Organico. “L’Amministrazione sin qui non ha presentato né lo Statuto di una nuova società in house, né un documento che descrive il passaggio di Messinambiente ad Amam, né un emendamento tendente ad ampliare lo Statuto dell’Amam per poter svolgere anche i servizi di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani”.

Santalco vuole però concentrare la sua attenzione sull’Amam, divenuta praticamente la terra promessa per 600 lavoratori e la panacea dei mali dell’attuale gestione rifiuti. “Pensate voi che l’Amam con la seguente situazione finanziaria sia in grado di gestire anche i rifiuti?”. Il consigliere non ha dubbi sul fatto che la partecipata che gestisce il servizio idrico non sarà nelle condizioni di farlo e spiega anche i motivi: “Sembra che l’Amam non abbia ancora versato al Comune l’importo di € 858.719,00 quale destinazione a dividendi degli utili di esercizio AMAM Spa di cui alla risorsa entrata extratributaria a specifica destinazione Bilancio 2014. Il Bilancio Amam al 31.12.2014 sembrerebbe essersi chiuso con un utile di € 495.000,00 che detratto il 5% è inferiore all’importo di € 700.000,00 previsto nel Piano di Riequilibrio. L’Amam è ancora debitrice nei confronti del Comune di Messina di 9 milioni di euro risalenti al momento della costituzione della società; mentre ancora non è risolta la questione relativa al credito vantato dal Comune per “Proventi dal servizio raccolta e scarico acque reflue” pari ad € 15.665.829 affidato alla Avvocatura Comunale con delibera n° 3 del 8.1.2013”.

Santalco fa le pulci ai bilanci dell’Amam per evidenziare i debiti consistenti sulle spalle della partecipata (VEDI QUI) e mettendo in tabella l’ammontare dei debiti verso i fornitori e quelli verso il Comune salta fuori una cifra da capogiro: circa 76 milioni di debiti, di cui 47.885.387 verso i fornitori e 28.438.431 verso Palazzo Zanca.

“Notizie di questi giorni parlano di un possibile decreto ingiuntivo esecutivo notificato ad Amam da parte di Enel. Pensate che una società con una esposizione debitoria parziale di ben 76 milioni di euro possa diventare un porto tranquillo a cui approdare?”

Con un quadro di certo poco confortante come questo Santalco le fasi da seguire sono altre:

1) entro il 31.12.2015 costituire una nuova società (mista o in house )per la gestione della raccolta dei rifiuti a cui trasferire gradualmente mezzi, personale, autorizzazioni varie regionali, impianti e quant’altro per avviare il servizio al 1.1.2016.

b)t rasferire urgentemente il personale ATO 3 a Messinambiente per farlo confluire successivamente nella NEW COO.

c)l asciare inalterata la mission di Amam che dovrà occuparsi solo ed esclusivamente del Servizio Idrico Integrato.

d) abbandonare l’idea della Multiservizi, in quanto è incomprensibile gestionalmente e tecnicamente trasferire una azienda speciale (ATM) che sta gradualmente migliorando per immetterla in una nuova realtà societaria che diventerebbe un mostro dovendo gestire contemporaneamente:rifiuti,acqua,trasporto pubblico locale etc. etc.

Ed infine ricordo all’amministrazione che le delibere n° 188 e 189 del 31 marzo devono ancora passare al vaglio del Consiglio, per cui prudentemente è consigliabile condividere un percorso sulle società partecipate la cui competenza è esclusiva del Consiglio Comunale.

Francesca Stornante

4 commenti

  1. ancora debiti? ma se ci hanno detto che siamo al pareggio di bilancio..

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  2. ancora debiti? ma se ci hanno detto che siamo al pareggio di bilancio..

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  3. Il Consigliere Santalco, quale ex amministratore dell’Ato Idrico, dovrebbe sapere che a fronte di debiti esistono anche dei crediti e che gli ultimi bilanci dell’Amam sono in utile….

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  4. Il Consigliere Santalco, quale ex amministratore dell’Ato Idrico, dovrebbe sapere che a fronte di debiti esistono anche dei crediti e che gli ultimi bilanci dell’Amam sono in utile….

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