Il governo fissa regole e scadenze anche per la “Stretto di Messina”

Il governo fissa regole e scadenze anche per la “Stretto di Messina”

Il governo fissa regole e scadenze anche per la “Stretto di Messina”

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venerdì 02 Novembre 2012 - 22:52

Nel decreto siglato ieri dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, si stabilisce che l’eventuale via libera al progetto definitivo venga dato entro e non oltre i 540 giorni successivi alla prima approvazione tecnica del Cipe. Se così non dovesse essere, previsto lo scioglimento dello Stretto di Messina

Sembrava che i modellini del Ponte sullo Stretto fossero destinati ad essere sistemati definitivamente in soffitta. La recente decisione dal Consiglio dei Ministri, ha invece rimesso in gioco le carte, quelle del progetto definitivo. Il governo Monti, come annunciato nei giorni scorsi, ha deciso di “tirare avanti” per altri due anni, così da valutare in modo completo la validità tecnica dell’attraversamento stabile e l’eventuale bancabilità. Una linea che ha inevitabilmente scatenato le reazione del mondo politico, diviso tra chi, da sempre, considera l’opera come un inutile spreco di risorse pubbliche, soprattutto per il mantenimento della società Stretto di Messina e chi, invece, continua a considerarne la realizzazione un possibile volano di sviluppo per Messina e per il mezzogiorno d’Italia.

Proprio in relazione al ruolo controverso occupato fino ad oggi dalla Stretto di Messina (56 dipendenti, di cui 11 dirigenti, per una spesa complessiva di personale di circa 443 mila euro l’anno) il decreto legge siglato dal presidente della Repubblica Giorno Napolitano avente ad oggetto, appunto “’Misure urgenti per la ridefinizione dei rapporti contrattuali con la Societa’ Stretto di MessinaS.p.A. ed in materia di trasporto pubblico locale”, pone dei paletti ben precisi. Come rivelato in anteprima dall’agenzia Asca, il decreto legge dispone “direttive finalizzate all’immediato contenimento dei costi di gestione e di personale della societa’ Stretto di Messina S.p.a” e detta i tempi ben precisi per la realizzazione (o meno) dell’opera.

Il via libera al progetto definitivo, dovrà avvenire entro e non oltre i 540 giorni successivi alla prima approvazione tecnica del Cipe e all’individuazione dei finanziatori privati, altrimenti la societa’ ‘Stretto di Messina’ sara’ posta in liquidazione. In questo caso, sara’ archiviato il progetto del collegamento stabile viario e ferroviario tra la Sicilia e la Calabria. Il provvedimento impegna inoltra la societa’ e il contraente generale Eurolink a stipulare un atto aggiuntivo al contratto, nel quale viene delineato il percorso da seguire nei prossimi due anni. Atto aggiuntivo che, se non sara’ firmato entro il ”termine perentorio” dell’1 marzo 2013, comportera’ lo scioglimento anticipato della stessa societa’ e la nomina di un commissario. Il primo step dovrà avvenire entro 60 giorni dall’entrata in vigore del decreto: la societa’ dovra’ presentare al Cipe, ai fini di un primo esame in linea tecnica del progetto definitivo dell’opera, i piani economico finanziari, accompagnati da un’adeguata istruttoria che ne dimostri la sostenibilita’ finanziaria e la bancabilita’ del progetto.

Per poter superare l’esame da parte del Cipe, il progetto deve essere assentibile sia sotto l’aspetto tecnico-progettuale che economico-finanziario compresa l’individuazione di eventuali finanziatori. Qualora entro 540 giorni dall’esame tecnico del Cipe non si dovesse pervenire ad una approvazione definitiva del progetto, e’ previsto l’annullamento di tutti gli atti. Lo Stato non dovra’ pagare la penale ma solo un indennizzo costituito dal pagamento delle prestazioni con una maggiorazione del 10% dell’importo. Qualora si dovesse procedere allo scioglimento della societa’ sara’ ”nominato un commissario liquidatore che dovra’ concludere le operazioni entro e non oltre un anno dalla nomina”, come si legge nel comma 8 dell’articolo 1 del decreto.

L’art. 6 del decreto, inoltre, prevede che la Stretto di Messina, inoltre, potrà essere autorizzata dal Cipe a eseguire lavori infrastrutturali funzionali all’esigenza dell’attuale domanda di trasporto, prevedendo la realizzazione di opere, ricomprese in quelle effettivamente indispensabili del progetto e dotate di autonoma funzionalita’.Aspetto quest’ultimo particolarmente utili ai fini degli interventi di ristrutturazione che possono interessare la città di Messina. Per rendere effettivi gli interventi, si rende però necessario un provvedimento legislativo che autorizzi la relativa spesa, allo stato non viene quantificato alcun onere. ”La Societa’ Stretto di Messina S.p.A. – si legge – puo’ essere autorizzata, previa approvazione dei progetti definitivi da parte del CIPE, ad eseguire lavori infrastrutturali funzionali all’esigenza dell’attuale domanda di trasporto anche in caso di mancata realizzazione del Ponte, ricompresi nel progetto definitivo generale, a carico del bilancio dello Stato nei limiti delle risorse che saranno individuate con successivi provvedimenti”.

6 commenti

  1. Si deve fareeeeeeeeeee

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  2. Noooooooooooooo

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  3. NON LO VOGLIAMO MALEDIZIONE COME VE LO DOBBIAMO SPIEGARE……

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  4. SPOEGACELO SPIEGACELO LO BENE INVECE …SE NE SEI CAPACE. ..SE SAI ARGOMENTARE E NON LIMTARTI A IMRECARE E MALEDIRE…SE QUESTO E’IL LIVELLO…

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  5. SPIEGACELO..SPEGACELO BENE INVECE.. SIAMO IN ATTESA. SE SAI ARGOMENTARE E NON LIMITARTI A SLOGAN PROPAGANDISTICI ,IMPRECAZIONI E “MALEDIZIONI”

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  6. purtroppo buona parte dei no ponte è sempre stata cieca e superficiale, avessero letto almeno su grandi linee il progetto, avrebbero gradito tante cose al di là del ponte stesso, quali zone recuperate ed opere compensative di grande utilità per una città la cui viabilità è inesistente….ma menomale che l’attuale governo ci ha visto chiaro ed ha messo in moto il cervello…anzi spero vivamente che le opere compensative vengano fatte, magari del ponte come opera finale potremmo pure farne a meno CAPITO NO PONTISTI???

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