Teatro Vittorio Emanuele: presentazione della stagione al calor bianco. VIDEO e FOTO

Teatro Vittorio Emanuele: presentazione della stagione al calor bianco. VIDEO e FOTO

Ilaria Raffaele

Teatro Vittorio Emanuele: presentazione della stagione al calor bianco. VIDEO e FOTO

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mercoledì 19 Dicembre 2012 - 20:19

La presentazione della stagione musicale del Vittorio Emanuele diventa l'occasione per tracciare il bilancio della gestione dell'Ente, fra le proteste dei maestri dell'Orchestra del teatro. ALLEGATO IL PROGRAMMA DELLA STAGIONE MUSICALE

Il sovrintendente dell'Ear-Teatro di Messina, Paolo Magaudda, prova a buttare acqua sul fuoco della protesta dei maestri di orchestra del Vittorio Emanuele: «È arrivato il momento di mettere la palla al centro e lavorare insieme per far quadrare i bilanci, al di là delle responsabilità – che ci sono e che sono anche mie – nella gestione». Una bella ammissione di colpevolezza, che però non basta ai musicisti. Loro si presentano in massa alla conferenza stampa per la presentazione della stagione musicale 2013: con i loro strumenti e con un cerotto sulla bocca. Portano in sala dei cartelli, che recitano “Nutrirsi di cultura per non essere divorati dal profitto”, “Ri-occupiamo i nostri teatri” e “Il mondo è divino perché il mondo è gratuito. Per questo l'arte soltanto nella sua gratuità è atta a coglierlo”. Messaggi più che chiari sullo stato della cultura in Italia e a Messina. «Non è vero che con la cultura non si mangia – dice sulla stessa linea il direttore artistico del Teatro, Lorenzo Genitori – In Italia e soprattutto in Sicilia potremmo creare ricchezza dalla nostra cultura». Ma per farlo nel teatro Vittorio Emanuele di Messina, Genitori ha dovuto cavarsela con 1milione e 267mila euro (la metà di quanto messo a disposizione del direttore artistico l'anno scorso), quando il teatro Bellini di Catania riceve fondi pari a 18mila euro per stagione musicale. Anche per questo i musicisti lottano. Con loro hanno partecipato alla conferenza stampa anche i giovani del Teatro in fiera occupato, a «portare la nostra solidarietà ai maestri dell'orchestra». Subito dopo la conferenza stampa invitano i giornalisti a seguirli nella sala delle prove per spiegare le loro ragioni: «Ora ci vengono a dire che il teatro di Messina prende solo un milione di finanziamento mentre il Bellini prende 18 milioni. Ma loro dov'erano quando queste decisioni venivano prese? Perché non battevano i pugni allora?» si lamentano. «I nostri figli non sono di serie b. Noi non riusciamo più a pagare la luce, le bollette del telefono, siamo esasperati. Questa nuova stagione ci permetterà di fare forse quaranta giornate lavorative» dice Rosaria Mastrosimone, prima viola, davanti alle telecamere e ai colleghi pronti per le prove. Disperati dalle condizioni in cui versa il teatro, accolgono la proposta del sovrintendente di deporre le armi. Aveva detto Magaudda: «Incontriamoci tutti, i sindacati, il cda e la sovrintendenza, e discutiamo. Però il nemico non può essere interno al teatro, ma esterno: la politica, la Regione». Ormai i lavoratori del Vittorio Emanuele non riescono più nemmeno a prendersela con chi si è reso complice della gestione fallimentare che ha portato l'Ente in queste drammatiche condizioni, e mirano direttamente alla Regione: «Ci rivolgiamo al presidente Rosario Crocetta, che venga qui e ci aiuti», continua Rosaria Mastrosimone. Eppure proprio quel governo siciliano cui i musicisti si appellano potrebbe essere la causa di ulteriori tagli, come ha ipotizzato la vicepresidente dell'Ente teatro, Daniela Faranda: «Non ci sono certezze sul nostro futuro, non sappiamo quanti fondi ci verranno tolti dalla Regione per cercare di rimettere in sesto i conti. Ma sacrificare la cultura significa sacrificare l'intera città. Vorrei che unissimo le nostre forze e protestassimo perché non si perda il teatro». Fra queste mille difficoltà, a marzo comincerà la stagione musicale con Rigoletto. Il programma prevede cinque spettacoli in abbonamento, più uno extra. In tutti sarò l'Orchestra del teatro Vittorio Emanuele a suonare. Un piccolo segno di aiuto ai lavoratori dell'ennesima vertenza messinese. (Ilaria Raffaele)

ALLEGATO IL PROGRAMMA DELLA STAGIONE MUSICALE

Un commento

  1. ART.21 COSTITUZIONE. Cos’è una città senza il suo T E A T R O?
    Cos’è una città senza il suo C O R P O di P O L I Z I A M U N I C I P A L E? Cos’è una città senza la sua A T M? Cos’è una città senza la sua R A C C O L T A D I F F E R E N Z I A T A? Cos’è una cttà di mare senza il suo P O R T O? Cos’è una città di mare, con Madre Natura che ha donato l’effetto lago,senza il suo T U R I S M O B A L N E A R E? Cos’è una città con il suo centro storico assediato da automobili e officine,priva della sua G R A N D E I S O L A P E D O N A L E? Cos’è una città con la sua Università che non ha al centro della sua attività la D I D A T T I C A per i suoi S T U D E N T I? Cos’è una città senza il suo P A R C O U R B A N O che guarda il mare dello Stretto, era li a portata di mano, la collina di Ganzirri, e con i suoi Peloritani aggrediti dal cemento? Cos’è una città senza i suoi G I O V A N I nella Politica, Università? Cos’è una città con il suo Municipio conquistato dalla sua B U R O C R A Z I A?

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