Massiccia adesione a Messina per lo sciopero nel settore trasporti

Massiccia adesione a Messina per lo sciopero nel settore trasporti

Massiccia adesione a Messina per lo sciopero nel settore trasporti

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venerdì 22 Luglio 2011 - 09:39

70% nel settore ferroviario, 50% nel trasporto pubblico. Sarcastica la Fit Cisl: « vista l’esiguità dei mezzi in circolazione quotidianamente l’utenza non si è accorta di nulla»

E’ del 70% la percentuale di adesione dei lavoratori messinesi allo sciopero nazionale della mobilità. Il dato si riferisce al comparto ferroviario dove, in mattinata, si sono registrate punte del 100% nel settore della manovra Rfi con una sola nave, il Villa, a garantire i servizi minimi richiesti dalla legge. Nel settore autoferrotranvieri l’adesione si attesta intorno al 50% “ma – affermano sarcasticamente il segretario provinciale della Fit Cisl Enzo Testa e il responsabile mobilità Fit Michele Barresi – considerato l’esiguo di bus e tram in circolazione, giornalmente meno di una ventina, crediamo che l’utenza non abbia notato alcuna differenza rispetto la quotidiana inefficienza del servizio”. Lo sciopero nazionale dei lavoratori del comparto della Mobilità, ferroviaria e trasporto pubblico locale è scattato ieri sera alle 21 e proseguirà sino alla stessa ora di oggi e vede alla base le rivendicazioni per il rinnovo di un contratto unico per tutto il settore della mobilità che comprende circa 200 mila lavoratori tra ferrovieri e autoferrotranvieri già scaduto dal 2009. “A Messina – continua Testa e Barresi – alla luce delle condizioni in cui versa l’Azienda Trasporti Municipalizzata e i progetti di dismissione palesati dal piano industriale di FS la protesta assume connotati specifici di una vertenzialità territoriale. L’area metropolitana dello stretto dovrebbe avere le sue basi su un progetto di mobilità efficiente, e invece assistiamo all’abbandono del vettore pubblico di traghettamento e a un’azienda di trasporto municipalizzata ormai decotta”.La Fit Cisl ricorda come il settore già da anni sia al collasso anche a causa della recente crisi economica che ha prodotto continui tagli alle risorse destinate ai trasporti nelle ultime manovre finanziarie. “La condizione – proseguono i sindacalisti della Fit – diviene ancor più pesante nelle realtà meridionali come Messina, dove da troppo tempo manca un piano trasporti concreto per la mobilità dei cittadini che possa rilanciare l’Atm, mettendola in sinergia con un vettore ferroviario sempre più in fuga strategica dall’area dello stretto”. Il sindacato reclama la necessità di maggiori risorse destinate al settore, specie per il servizio ferroviario universale e il trasporto pubblico locale e un contratto unico che dia un sistema di regole certe al comparto del trasporto per evitare che la progressiva liberalizzazione del servizio provochi un regime di concorrenza emargini la sempre più penalizzata Sicilia e che sia basato solo sul costo del lavoro.

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