Cantieri Rodriquez: dal 1 marzo in cassa integrazione altri 13 dipendenti

Cantieri Rodriquez: dal 1 marzo in cassa integrazione altri 13 dipendenti

Francesca Stornante

Cantieri Rodriquez: dal 1 marzo in cassa integrazione altri 13 dipendenti

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venerdì 22 Febbraio 2013 - 17:38

Il provvedimento arriva, non a caso, in concomitanza con la consegna del penultimo catamarano destinato al sultanato dell'Oman. Tra i lavoratori cresce la preoccupazione per quello che sarà il futuro dei cantieri messinesi.

Ieri la quarta nave destinata al sultanato dell’Oman ha lasciato i cantieri della zona Falcata. Adesso resta da completare e consegnare la quinta, al momento ultima commessa per i Cantieri Rodriquez che nelle ultime settimane sono stati più volte al centro dell’attenzione. Prima l’acquisizione da parte del gruppo Intermarine, un’operazione che in città ha fatto esplodere il timore di un progressivo abbandono da parte del gruppo Colaninno dei cantieri messinesi. Poi la protesta di 14 lavoratori che in queste settimane hanno presidiato i cancelli dell’azienda perché in cassa integrazione da quattro anni. Supportati dalla Fim Cisl avevano deciso di alzare la voce perché si sentono discriminati da un provvedimento che a rotazione avrebbe dovuto toccare tutti i 74 dipendenti e che invece negli anni ha di fatto lasciato fuori dall’azienda sempre le stesse persone. Una protesta che aveva anche fatto esplodere una contesa a suon di comunicati stampa tra i 14 cassintegrati e la Rsu aziendale che invece difendeva la proprietà a spada tratta.

Adesso però arriva il colpo di scena. Contemporaneamente alla consegna della quarta nave, per i lavoratori scattano altri 13 provvedimenti di cassa integrazione. Dal 1 marzo saranno dunque 27 i cassintegrati della Rodriquez. Era già accaduto nel marzo del 2009 quando dai cantieri navali partiva il secondo dei cinque catamarani per l’Oman. Adesso, consegnato il quarto, ecco che raddoppia il numero dei cassintegrati. Un film che si ripete per i lavoratori che ieri si sono riuniti durante l’assemblea convocata dalla Rsu aziendale che nei giorni scorsi aveva anche avuto un incontro con il Responsabile del Personale Carrara.

Non poca la preoccupazione tra quei lavoratori che già nelle scorse settimane avevano parlato della mancanza di chiarezza sui progetti futuri dell’azienda, che avevano provato ad attirare con la loro protesta l’attenzione delle Istituzioni e della politica per non ritrovarsi a dover dire addio all’ennesimo pezzo storico di Messina che va via. Per Giovanni Bombaci, che parla a nome del gruppo di colleghi già cassintegrati e in protesta, questa nuova mannaia che si abbatte sui lavoratori potrebbe essere un altro dei segnali che rimandano alla lenta dismissione dei cantieri messinesi e alla mancanza di progetti per il futuro. Anche perché, spiega, per ultimare l’ultima nave ci vorrà circa un anno, forse anche meno, poi non si sa cosa succederà, considerato che ad oggi a Messina non ci sono altre commesse.

Ciò che preoccupa di più in questo momento è dunque il futuro. Per i 14 l’unica notizia positiva è che la Rsu li ha informati che anche questa volta la cassa integrazione è stata prevista a rotazione e in questo processo dovrebbero rientrare anche loro. Significa che dal 1 marzo, a turno, tutti i 74 dipendenti dovrebbero subire periodi di cassintegrazione, in realtà anche quattro anni fa doveva essere così, e dunque adesso i lavoratori terranno altissima l’attenzione per evitare che alla fine a pagare siano sempre gli stessi. Altra notizia che questi operai hanno accolto positivamente è l’annuncio da parte dell’azienda di rinunciare per la prima volta a tutti i contratti di consulenza esterna, contratti che nel tempo sono stati anche oggetto di forte scontro perché è capitato che fossero stipulati per ricoprire mansioni di quel personale cassintegrato. Anche questo però potrebbe essere un segnale da interpretare in vari modi. Si dice basta alle consulenze esterne perché non c’è più necessità di investire o per fornire più garanzie ai lavoratori concentrando le risorse su di loro? Interrogativi ai quali solo l’azienda potrebbe rispondere. La certezza è che dal 1 marzo i cassintegrati all’interno della Rodriquez saranno 27 su 74. E in questo momento capire cosa c’è all’orizzonte non è facile. (Francesca Stornante)

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