"Questa è la zita, se non pagate voi pago io", l'inchiesta sull'Agenzia delle Entrate di Messina, dettagli e indagati

“Questa è la zita, se non pagate voi pago io”, l’inchiesta sull’Agenzia delle Entrate di Messina, dettagli e indagati

Alessandra Serio

“Questa è la zita, se non pagate voi pago io”, l’inchiesta sull’Agenzia delle Entrate di Messina, dettagli e indagati

giovedì 26 Ottobre 2023 - 17:05

Come nasce l'inchiesta sulle sponsorizzazioni alla Top Spin e chi sono gli altri soggetti coinvolti

MESSINA – “Questa è la zita e sa da fare e se non la pagate voi la devo pagare io”. E’ questa una delle frasi che secondo la Guardia di Finanza di Messina svela il “sistema” che il funzionario della direzione provinciale dell’Agenzia delle Entrate Roberto Gullo (63 anni)utilizzava per ottenere sponsorizzazioni per la sua squadra, la Top Spin Messina tennis tavolo. Insieme a Gullo, andato ai domiciliari, è scattata la sospensione dalla professione per 12 mesi per i commercialisti Antonino D’Andrea (68) e Dario Grussu (58). La frase sarebbe stata pronunciata proprio da D’Andrea, rivolta ad uno dei suoi clienti che, dopo essersi visto “messo nel sacco”, ha denunciato il tentativo di concussione ai finanzieri, dando via all’inchiesta.

Gli altri indagati

Indagate altre sei persone. Si tratta: degli imprenditori Leone e Pietro Mondello, i titolari di due attività economiche Simona Pagano e Francesco Vinci, Giorgio e Giuseppe Quartuccio della Top Spin. Il loro effettivo coinvolgimento è ora al vaglio degli inquirenti, ma secondo gli investigatori avrebbero avuto un ruolo nelle ipotesi di reato contestate. La loro posizione si chiarirà più avanti, probabilmente a cominciare dagli interrogatori di garanzia delle tre persone destinatarie del provvedimento del giudice.

Quando l’imprenditore non ci sta e denuncia

A dare il via all’inchiesta è la denuncia, a fine del 2021, di un imprenditore del settore giochi e scommesse. Aveva richiesto un contributo ristoro covid 19, ha raccontato, contributo che non era arrivato perché l’Agenzia delle Entrate aveva bloccato la pratica. Con il contributo in ritardo, l’imprenditore è stato costretto a sobbarcarsi un prestito. Intanto ha chiesto chiarimenti sia al suo commercialista che all’Agenzia delle Entrate, sentendosi rispondere che la lavorazione della pratica era rimasta bloccata perché la domanda, inoltrata telematicamente come ormai previsto come regola, era “finita nello spam”.

Se la domanda finisce nello spam

Dopo un “incontro al vertice” dell’Agenzia delle Entrate insieme a funzionari e rappresentanti di categoria per capire cosa non stesse funzionando, oltre che ai consulenti, la pratica passa alla lavorazione manuale. Ed è appunto nelle mani di Gullo. E’ il commercialista D’Andrea a quel punto che si interfaccia con il cliente ed è lui, racconta l’imprenditore, a spiegargli esplicitamente che l’erogazione del contributo avverrà soltanto se l’imprenditore dal canto suo sponsorizza la Top Spin di cui Gullo è team manager. Cinque mila euro la cifra richiesta. Da qui la frase che secondo le Fiamme Gialle è indicativa del “sistema” Gullo, insieme alle conversazioni dello stesso funzionario delle Entrate con i Quartuccio, ai quali riferiva degli incontri con altri “commercialisti”, a proposito delle sponsorizzazioni.

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