Messina, "i giocattoli imperfetti" dell'artista Martina Camano al Teatro dei 3 Mestieri

Messina, “i giocattoli imperfetti” dell’artista Martina Camano al Teatro dei 3 Mestieri

Marco Olivieri

Messina, “i giocattoli imperfetti” dell’artista Martina Camano al Teatro dei 3 Mestieri

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giovedì 24 Marzo 2022 - 08:30

Nel segno degli emergenti nell'arte, venerdì 25 marzo s'inaugura un ciclo di mostre

MESSINA – Disegni su carta da pacchi e “giocattoli imperfetti”, realizzati a mano attraverso materiali nauturali. In primo piano il mondo creativo dell’artista messinese Martina Camano, conosciuta come Martina Karamazov sui social. Riapre al pubblico il Teatro dei 3 Mestieri con “Espressivamente”, un ciclo di mostre curato dalla pittrice Dania Mondello, e il primo appuntamento è venerdì 25 marzo, alle 19.00, con l’esposizione “Quisquilie” di Camano.

Il programma proseguirà ogni due settimane, dedicato sempre ad artisti emergenti, spesso siciliani ma non sempre. L’ingresso è libero, con esibizione obbligatoria del green pass rafforzato, ed è previsto un aperitivo a cura del Teatro dei 3 Mestieri.

La mostra è in esposizione fino al 7 aprile, dal lunedì al venerdì, dalle ore 16.30 alle ore 20.00.

Disegni e “giocattoli imperfetti” di Camano

Saranno esposti i disegni realizzati su carta da pacchi e i Pikini, i “giocattoli imperfetti”, realizzati a mano da Martina Camano, utilizzando materiali naturali (lana, legno e stoffa).

Sarà la stessa illustratrice a presentare le sue opere e, attraverso i suoi attrezzi del mestiere, mostrerà le tecniche utilizzate per realizzarle. Lo stesso pubblico potrà cimentarsi con lei in questa sorta di “mini laboratorio”.

“I miei giocattoli a chilometro zero”

«Amo la natura, i libri, i bambini. Quando facevo la maestra ho disegnato tantissime lavagne e ho sviluppato un grande amore per ciò che si manifesta in maniera effimera e non lascia traccia», sottolinea Camano.

«Ho molto a cuore il rispetto per l’ambiente. Pertanto, negli ultimi anni, ho rivolto la mia attenzione a materiali poveri, di recupero, come la carta da pacchi su cui amo disegnare le mie “persone piccole”, o di scarto, come la lana di pecora. Lana che ogni anno, nel periodo di tosatura, viene buttata via. Nel mio caso, una volta lavata, cardata e lavorata con lentezza, diventa invece l’imbottitura ecologica a km 0 dei miei Pikini, giocattoli imperfetti e chiacchieroni, che hanno tante storie da raccontare», racconta l’artista.

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