Scoglio: “Il progetto del Ponte è stato cassato sotto il silenzio di tutti”

Scoglio: “Il progetto del Ponte è stato cassato sotto il silenzio di tutti”

Ma. Ip.

Scoglio: “Il progetto del Ponte è stato cassato sotto il silenzio di tutti”

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venerdì 24 Maggio 2013 - 11:38

Il candidato sindaco di Nuova Alleanza lamenta il fatto che la decisione sia stata assunta nel silenzio del Presidente della Regione Sicilia e di tutta la deputazione nazionale e regionale e invita il Governo a chiarire se il progetto è fattibile o no. In caso di esito negativo, Scoglio chiede che le risorse vengano spese per l’alta velocità ferroviaria, per il traghettamento e per un aeroporto in provincia

“Il Governo italiano non ritiene prioritaria la realizzazione del Ponte sullo Stretto”. E’ la recente dichiarazione del ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, a far “sobbalzare” il candidato sindaco Gianfranco Scoglio che si dice portatore di “un sentire comune dei cittadini messinesi”.

Le parole del ministro Lupi seguono la messa in liquidazione, lo scorso 15 aprile, da parte del’ex premier Mario Monti, della società Stretto di Messina spa, e la nomina del commissario Vincenzo Fortunato, che ha definito la liquidazione “un processo irreversibile”.

Secondo Scoglio, “come spesso accade quando si tratta di argomenti che riguardano la collettività ed il Meridione, tale decisione unilaterale è stata assunta nel silenzio del Presidente della Regione Sicilia e di tutta la deputazione nazionale e regionale. La decisione del Governo penalizza oltremodo le città di Messina, Reggio Calabria e Villa San Giovanni che da circa 40 anni attendono la realizzazione di un opera che da sola può avviare un processo di sviluppo economico ed occupazionale dell’ Area dello Stretto fornendo ai cittadini una concreta speranza occupazionale sia in riferimento ai lavoratori del comparto che ai professionisti, ai ricercatori ed alle imprese in un periodo di crisi economica di straordinaria portata che investe in particolar modo il Meridione”.

Il candidato sindaco di Nuova Alleanza pone una serie di domande a tal proposito: “Come si fa a non capire che la realizzazione del Ponte sullo Stretto è necessaria soprattutto oggi per fornire un adeguata soluzione alle problematiche economiche del Paese? Come si fa a dire ai Siciliani che l’opera non è più prioritaria per il Paese quando sono stati i vari Governi Nazionali che si sono succeduti nel tempo a proporre alla Commissione Europa la realizzazione dell’ infrastruttura quale nodale per la realizzazione del corridoio V Berlino – Palermo? Ed ancora come si fa a dire agli Italiani che i soldi sin qui spesi per la progettazione sono stati sprecati e che occorrerà pagare ingenti penali, sempre a carico dei cittadini, al General Contractor?”.

Le risorse per realizzare l’opera – chiarisce Scoglio – dovevano necessariamente sussistere al momento della gara per la selezione del raggruppamento concessionario. “Per la nostra città – prosegue – rinunziare al Ponte significa cancellare una speranza di sviluppo collegata anche allo straordinario marketing territoriale ed alla presenza sul territorio dei principali gruppi di rilevanza mondiale interessati dalla realizzazione dell’opera”.

Il progetto definitivo del Ponte, prima di essere bloccato, era in attesa della Valutazione d’impatto Ambientale per poi poter passare alla fase esecutiva. Questo passaggio è necessario secondo Scoglio, che afferma: “Il Governo deve chiarire se il progetto del Ponte è tecnicamente realizzabile ed in caso affermativo porre in essere senza indugio tutti gli atti per avviare finalmente i cantieri”.

In caso di esiti negativi per il progetto, il candidato di Nuova Alleanza chiede che vengano individuate le alternative: “In ultima ipotesi, le risorse devono essere spese per l’alta velocità ferroviaria del triangolo Messina-Catania-Palermo, per la realizzazione di porti ed interporti intermodali del sistema Gioia Tauro, Messina, Catania e Termini Imerese, per la realizzazione nella Provincia di Messina di un aeroporto cargo e low cost, per la nuova viabilità di attraversamento della città di Messina oggetto di provvedimenti governativi per l’ emergenza traffico, e per il collegamento marittimo dell’ Area dello Stretto garantendo così l’ ammodernamento del sistema distributivo e misure finanziarie finalizzate alla crescita della città ed ad una migliore qualità della vita. Il Governo deve inoltre garantire la continuità territoriale tra l’isola ed il continente con tariffe sociali per i residenti che oggi pagano per la frequentazione delle reti Universitarie e sociali ingenti tariffe per l’ attraversamento dello Stretto sia per le autovetture che per i pedoni”.

“E’ vergognoso – conclude Scoglio – che la città di Messina, dopo decenni di attese che hanno penalizzato la scelta di ogni strategia anche urbanistica per la tutela delle aree interessate dall’attraversamento stabile, debba oggi subire anche la perdita della speranza di una crescita occupazionale ed economica senza che nessuno si indigni”.

22 commenti

  1. Strano, visto che Maurizio Lupi fino a pochissimo tempo fa, faceva parte del governo amico. Il ponte – se Scoglio non lo sa, è meglio chiarirlo – è un’opera faraonica tecnicamente irrealizzabile perchè non potrebbe reggere il peso della struttura, nè conciliare le correnti che in quel tratto sono molto forti.
    Il candidato a sindaco Gianfranco Scoglio dovrebbe sapere che attualmente nel mondo il ponte più lungo a una campata è quello di Akashi, in Giappone, dal quale per diverse ragioni è stata tolta la ferrovia. Quello che vorrei fare capire, sopratutto a quelli che pensano che il ponte sarebbe la soluzione per tutti i mali, è che non esiste ancora al mondo un ponte a campata unica superiore a 1500 m percorso da treni e quello di Messina, di metri, ne dovrebbe misurare 3360. Di fatto, a causa delle grandi oscillazioni cui il ponte sarà soggetto per effetto della forza dei venti nello stretto, contrariamente a quanto affermato e previsto in progetto, non sarà possibile farvi transitare dei treni. Allo stato attuale, al mondo, non esiste ancora la tecnologia per realizzare un simile attraversamento ferroviario in sicurezza.
    Per non parlare del rischio sismico, perchè nessuno di quei politici e “luminari” che vogliono propinare a tutti i costi il ponte sono in grado di stabilire se reggerà a magnitudo 7,1 Richter, tenendo presente quel terremoto del 1908 tra Messina e la costa calabra. Il terremoto umbro-marchigiano del 1997 ci dice che forse non conosciamo abbastanza di sismi: e se non siamo stati in grado di prevedere una “coppia sismica” dove prima non c’era mai stata, che ne sappiamo che il prossimo terremoto tra Reggio e Messina sarà 7,1 e non più dannoso?
    Pertanto Scoglio farebbe bene a parlare di cose che sa e non per sentito dire o per “orientamenti politici”.
    Senza contare le conseguenze sull’assetto idrogeologico, visto che 500.000 metri cubi di cemento ad almeno 40 metri di profondità non sono una bazzecola.
    In conclusione: a chi servirà il ponte? Ai calabresi? Ai siciliani? oppure sarà l’ennesima manifestazione dell’avidità dell’essere umano per far soldi a tutti i costi, in totale spregio dell’ambiente?

    Sarebbe gradita una replica del candidato a Sindaco, quanto meno per contestare e smentire tali mie affermazioni. Grazie.

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  2. Settimo Libero 24 Maggio 2013 14:03

    I propositi del candidato Scoglio sono sono nobili e in linea con la realtà produttiva di paesi del nord Europa, se non fosse che per decisione nei nostri ministri al potere, di oggi e di ieri non avessero venduto la nostra città al migliore offerente per mantenere la loro posizione al governo centrale e regionale.
    Inutile utopia da campagna elettorale, dalla metà di giugno tutto tornerà come prima …… anzi peggio peggio di prima..
    Parola di Gatto.

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  3. ma fatti un giro a capo peloro, è ridotto a una pattumiera

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  4. il nostro problema è sia problema di raggiungere il continente agevolmente,sia il traffico esterno, tra tir, pulmann ecc che ci usa come zerbino d’italia, arricchendo pochi a sfavore di moltissimi. Se non metteranno fine a ciò, è chiaro che il ponte è visto come unica soluzione

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  5. a qualcuno con la fine di questa pagliacciata del ponte , mancheranno gli argomenti in campagna elettorale.

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  6. Non sono Scoglio ma caro il mio luminare ho capito che il Ponte non ti piace ma la domanda e’ un altra … Adesso che tu e i tuoi benestanti NO Ponte siete gaudenti Perche’ non bisogna reclamare l’ammodernamento delle infrastrutture ?? O pure questo da noia alle vostre villette con discesa al mare rubata al popolino che non ha lavoro , non ha strutture , non ha speranza mentre il resto d’Italia si fa li una Tav la’ un aeroporto li’ un expo ?? E basta dovremmo chiedere uniti un lucroso risrcimento !!!

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  7. Anche andare sulla luna o portare mezzi su marte era per gli scettici di allora impossibile e ci sono riusciti! Tutto quello che Lei ha scritto sono frutto di scarsa conoscenza e di informazioni errate. Il progetto è stato validato e certificato realizzabile da enti stranieri e italiani che di ponti ne hanno realizzati tanti in giro per il mondo. Il profilo alare dell’impalcato e il sistema innovativo del sistema di ammortizzamento rendono il Ponte sullo Stretto di Messina un progetto ingegneristico all’avanguardia a livello mondiale.
    A cosa servirà il Ponte? Ai messinesi e calabresi sicuramente che si libererebbero in un sol colpo dalla schiavitù da attraversamento che è costato anche tante vite umane. Lei parla di sfregio all’ambiente non rendendosi conto che l’ambiente è stato sfregiato dalla realizzazione della rada di San Francesco e dal nuovo porto di Tremestieri, per non parlare dello sfregio continuo all’ambiente perpetrato da decine di corse di traghetti e dai tir che ammorbano l’aria di Messina.
    si beccano gli utili e scaricano su Messina tutte le negatività. Non solo, ma grazie a persone che la pensano come Lei, hanno raddoppiato con le Cartour, che vomitano nel centro di Messina code chilometriche di tir, ma questo a Lei non sembra interessare. Una volta gli ambientalisti, quelli veri, parlavano di cura del ferro, mentre ora si preferisce, per scelta ideologica di rinunciare ad un’opera che avrebbe ristabilito un bel po di ecologia che in molti usano a sproposito.

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  8. MessineseAttento 24 Maggio 2013 16:01

    Io non sono un candidato sindato, però voglio risponderti ugualmente.
    Vorrei farti presente che chi parla di ponte, ovvero Scoglio, nella sua carriera politica, come ho già avuto modo di affermare, vanta come unico risultato la costruzione di 4 piazzette tematiche, nemmeno bellissime a vedersi. Come si può mai pensare che quest’uomo sia in grado di rimettere in moto il discorso ponte!?
    Non ti preoccupare, si tratta di mera campagna elettorale, tutto si sgonfierà già l’11 giugno con i risultati elettorali che lo vedranno sotto il 5%.

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  9. bonanno giuseppe 24 Maggio 2013 17:34

    Concordo.su tutto…….mi chiamano PEPPONE

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  10. Approvo in pieno quanto hai scritto.

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  11. Un tentativo di risposta al Prof. Dott. Arch.Ing…Don Camillo che elenca la solita tiritera propagandistica ” veicolata” artatamente a supporto degli interessi Nordocentrici ormai “svelati”. il Milanese Ciellino Lupi
    si è’ subito ” accodato” servilmente per coprire lo schifo dell’EXPO’ e delle opere INUTILI al nord.”. ”
    Il Ponte sullo Stretto di Messina “non è una storia di sprechi”, ma “un’impresa che ha portato all’Italia e alla comunità scientifica internazionale uno straordinario bagaglio di conoscenze oggi riconosciute in tutto il mondo”.. Sono i 39 firmatari dell’appello per non bloccare il progetto di costruzione del ponte. Architetti, ingegneri, docenti universitari, importanti esponenti della comunità scientifica nazionale e internazionale. Tra di loro, l’architetto Daniel Libeskind, che ha progettato l’avveniristico centro direzionale alla base del ponte, il professore Giulio Ballio, ex rettore del Politecnico di Milano, Niels J. Gimsing, emerito della Technical University of Denmark riconosciuto tra i massimi progettisti europei di ponti sospesi, e Yasutsugu Yamasaki che ha progettato l’attuale ponte sospeso più lungo al mondo, l’Akashi Bridge in Giappone.

    L’appello arriva dopo la decisione del governo di non realizzare l’opera. In seguito alle proteste degli ambientalisti, infatti, dal consiglio dei ministri non c’è stata nessuna proroga al decreto che dal primo marzo farà perdere efficacia giuridica ai contratti con il consorzio capitanato da Impregilo. “Siamo consapevoli – si legge nel testo sul quotidiano milanese – che non spetta alla Scienza e all’Ingegneria stabilire se costruire un ponte o meno, ma compete loro difendere un progetto se infondatamente bistrattato con conseguenze che potrebbero determinare la dissipazione di un grande patrimonio ingegneristico, scientifico e socioeconomico”. ”Lo straordinario lavoro svolto – sottolineano i firmatari – rischia oggi di essere definitivamente perso trascinando con sé tutte le importanti ricadute in termini di sviluppo e coesione territoriale italiani”.

    I più autorevoli ambienti scientifici internazionali, ricordano gli studiosi, “hanno riconosciuto che il progetto del Ponte ha saputo conseguire tutti gli obiettivi prefissati, in particolare quelli relativi a sicurezza, efficienza e continuità di servizio, durabilità e ricadute socio-economiche”. E concludono: “Il Ponte è pronto a essere costruito, il progetto è stato sviluppato in dettaglio, controllato e verificato. Decidere sulla sua realizzazione spetta ora alle Autorità del governo italiano. Da studiosi esprimiamo l’auspicio che non vadano perdute per l’Italia le preziose conoscenze acquisite”. IN TUTTO QUESTO IL NOSTRO TERRITORIO, LA NOSTRA CITTÀ SI SAREBBE ARRICCHITA ECONOMICAMENTE , CULTURALMENTE, AMBIENTALMENTE ( abbattere le schifezze per dare spazio alla’ ecoPONTE e opere connesse) E ..SPIRITUALMENTE

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  12. Un tentativo di risposta al Prof. Dott. Arch.Ing…Don Camillo che elenca la solita tiritera propagandistica ” veicolata” artatamente a supporto degli interessi Nordocentrici ormai “svelati”. il Milanese Ciellino Lupi
    si è’ subito ” accodato” servilmente per coprire lo schifo dell’EXPO’ e delle opere INUTILI al nord.”. ”
    Il Ponte sullo Stretto di Messina “non è una storia di sprechi”, ma “un’impresa che ha portato all’Italia e alla comunità scientifica internazionale uno straordinario bagaglio di conoscenze oggi riconosciute in tutto il mondo”.. Sono i 39 firmatari dell’appello per non bloccare il progetto di costruzione del ponte. Architetti, ingegneri, docenti universitari, importanti esponenti della comunità scientifica nazionale e internazionale. Tra di loro, l’architetto Daniel Libeskind, che ha progettato l’avveniristico centro direzionale alla base del ponte, il professore Giulio Ballio, ex rettore del Politecnico di Milano, Niels J. Gimsing, emerito della Technical University of Denmark riconosciuto tra i massimi progettisti europei di ponti sospesi, e Yasutsugu Yamasaki che ha progettato l’attuale ponte sospeso più lungo al mondo, l’Akashi Bridge in Giappone.

    L’appello arriva dopo la decisione del governo di non realizzare l’opera. In seguito alle proteste degli ambientalisti, infatti, dal consiglio dei ministri non c’è stata nessuna proroga al decreto che dal primo marzo farà perdere efficacia giuridica ai contratti con il consorzio capitanato da Impregilo. “Siamo consapevoli – si legge nel testo sul quotidiano milanese – che non spetta alla Scienza e all’Ingegneria stabilire se costruire un ponte o meno, ma compete loro difendere un progetto se infondatamente bistrattato con conseguenze che potrebbero determinare la dissipazione di un grande patrimonio ingegneristico, scientifico e socioeconomico”. ”Lo straordinario lavoro svolto – sottolineano i firmatari – rischia oggi di essere definitivamente perso trascinando con sé tutte le importanti ricadute in termini di sviluppo e coesione territoriale italiani”.

    I più autorevoli ambienti scientifici internazionali, ricordano gli studiosi, “hanno riconosciuto che il progetto del Ponte ha saputo conseguire tutti gli obiettivi prefissati, in particolare quelli relativi a sicurezza, efficienza e continuità di servizio, durabilità e ricadute socio-economiche”. E concludono: “Il Ponte è pronto a essere costruito, il progetto è stato sviluppato in dettaglio, controllato e verificato. Decidere sulla sua realizzazione spetta ora alle Autorità del governo italiano. Da studiosi esprimiamo l’auspicio che non vadano perdute per l’Italia le preziose conoscenze acquisite”. IN TUTTO QUESTO IL NOSTRO TERRITORIO, LA NOSTRA CITTÀ SI SAREBBE ARRICCHITA ECONOMICAMENTE , CULTURALMENTE, AMBIENTALMENTE ( abbattere le schifezze per dare spazio alla’ ecoPONTE e opere connesse) E ..SPIRITUALMENTE . Si consiglia di leggere oltre che il Signorino Accorinti Sturniolo anche LIBESKIND ( iforse il grande architetto vivente) . Ricercare prego

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  13. Non sono nè prof., nè arch., nè ing., nè dott., ma solo un libero cittadino con molto tempo a disposizione che si documenta prima di scrivere. Non sono di sinistra, nè voterò Accorinti o altri partiti perchè in nessuno mi vedo rappresentato. Da vent’anni mi presento al seggio, ma provo ribrezzo anche a toccare le schede elettorali. Abito in centro e non in villa, ma in un normale appartamento. Ho letto parecchio sul ponte, sugli studi, sulle relazioni, sugli elaborati ed ho notato che viene utilizzato molto spesso il condizionale, e raramente l’indicativo. Senza contare che la questione “Ponte sullo Stretto” è stata, o lo è tuttora, oggetto di indagine. Se non ricordo male, si parlava di intercettazioni telefoniche tra l’economista Carlo Pelanda e Paolo Savona, all’epoca presidente di Impregilo, in cui si annunciava la vittoria proprio dell’Impregilo. Scusami, ma è vero o no, che proprio nel 2005 l’Unione Europea ha avviato una procedura di infrazione per non avere fornito adeguate informazioni dato che lo studio presentato dal Governo non è stato fatto correttamente? Vogliamo anche parlare del rischio della criminalità organizzata nei subappalti? Viviamo in uno stato che ci ha venduto all’Europa, rendendoci schiavi dell’euro che ci impoverirà ulteriormente nei prossimi anni. Sono arrivati al punto di falsificare i bilanci statali, pur di entrare a far parte dell’Europa. Non riusciamo a risolvere i problemi delle strade dissestate, dell’immondizia nelle strade, di un comune in dissesto, di cui lo stesso Scoglio ha fatto parte, di un’amministrazione provinciale al collasso grazie ad una gestione scellerata di Ricevuto e vogliamo metterci a parlare di un’opera faraonica che in tutti questi anni, con quello che è costato di progettazione, incarichi e consulenze, avremmo potuto investire in sicurezza….
    Sai perchè nel ponte del Giappone hanno dovuto togliere i binari? perchè la struttura non reggeva il peso. E parliamo di 1.500 metri. Immagina in 3.300 metri, a 6 corsie, e tutte le varie scosse e scossette di terremoto giornaliero il cui epicentro ricade dove dovrebbe sorgere il ponte.
    La Salerno Reggio Calabria in quasi venticinque anni non è stata ancora ultimata; uno stdio San Filippo in vent’anni è stato fatto male, ecc.
    Il ponte è diventata solo una trovata elettorale di certa “politica” per catturare voti, cercando di convinere i votanti che porterà sviluppo, occupazione, ecc.
    Un pò come fa Berlusconi quando dice “Meno tasse, più lavoro”. Idem fanno per il ponte. Ma quello che è grave è che c’è chi ci crede.

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  14. MA per favore…mi meraviglio che una persona intelligente come il sig. scoglio ancora faccia queste discussioni per fare campagna elettorale e raccogliere a “strascico” quei 4 muccalapuni che ancora credono a babbo natale…ma che si impegni a fare e dire cose più consistenti e realistiche perchè la città, specie in questo periodo in cui è con la xxxxx sopra la testa (e non in senso metaforico), ha bisogno di cose concrete visibili, senza se e ma specie dopo tutto quello che il nostro consiglio per strafottenza ci ha fatto perdere a livello monetario, e non di dover garantire al parassitico ente di poter spillare a NOI contribuenti altri milioni di euro per inutilità e immobilismo.
    E questo per lui sarebbe il bene della città??? allora siamo messi bene

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  15. Se Scoglio fa le magliette “SI PONTE” le compro di tutti i colori

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  16. non so se sia peggio la propaganda no ponte o quella farcita di nomi e dati come ha fatto lei…e in tutto questo, scusate se ve lo chiedo, tutti quei milioni di euro che nel frattempo sono andati in fumo, perchè mi pare di ricordare che un progetto definitivo ancora non si era visto, per fare cosa??? per far firmare l’appello ai 39 luminari???
    …complimenti….

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  17. gli ambienbtalisit messinesi sono un po distratti, a parte le loro belle villette estive nella zona nord,se vogliono gli faccio vedere come è ridotto il territorio che loro a parole dicono di amare e tutelare

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  18. Non sono un NO Ponte, ma un normale cittadino che pensa prima di accettare passivamente quello che ci viene propinato come la soluzione a tutti i mali. Non ho una villa a mare, abitando in un normalissimo appartamento in centro città. Come ho già risposto all’altro lettore, abbiamo una città al collasso, grazie all’incapacità e inettitudine di una classe politica e dirigente improvvisata; un comune ed una provincia in dissesto, strade piene di immondizia, oltre che colabrodo, per non parlare delle autostrade. Parlare di ponte, nella considerazione di non essere mai riusciti a risolvere delle problematiche che altri hanno risolto, mi sembra veramente un paradosso. Del resto in Giappone, se hanno tolto i binari in un ponte di 1500 mt un motivo valido ci sarà. Anche perchè mi fido più di quello che studio e dei giapponesi, anzichè di chi promette “Meno tasse e più lavoro” ad ogni campagna elettorale.
    Da quindici anni voto scheda bianca perchè mi sono veramente stufato e non credo più in niente. Ti voglio dire che non è con le grandi opere pubbliche e faraoniche che si diventa di serie A. Prima devono cambiare i cittadini che per la maggior parte a Messina ancora si trovano al primo stadio.
    Messina non è all’altezza, nè ha i requisiti per avere un ponte. Del resto, lo stesso governo “amico” di Scoglio concorda su quest’aspetto. Se ci trattano come “zerbini” qual è il motivo? Perchè in tutti questi anni abbiamo avuto una classe politica totalmente assente e non rappresentativa dei nostri interessi e delle nostre esigenze. L’indifferenza ed il silenzio sono presenti da parecchi anni e grazie a chi?
    A quelli come Scoglio & C. che oggi ci vorrebbero convincere che i cattivi sono gli altri e loro sono le colombe bianche, dimenticando forse che gli altri erano anche loro.
    Il rispetto si conquista e non è stato fatto niente, sopratutto da coloro che chiedono il voto, per ottenerlo.

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  19. Se non erro, nella metà degli anni 60, con l’assenzo del governo nazionale di allora, accanto ai traghetti di Ferrovie dello Stato, gli imbarcaderi privati (Caronte e Touristi) hanno iniziato la loro attività.
    un’ordinanza che indicava come “ACQUE INQUINATE” e quindi divieto di balneazione, la zona che va dalla rada San Francesco di Viale della Libertà, al Torrente Annunziata (sotto il Baby Park), cancellando di fatto, i Bagni Vittoria, Principe Amedeo, Lido dello Stretto, Lido di PS e CRAL marina. Oggi l’area lido PS credo sia stata acquistata dal Circolo del Tennis e della Vela, mentre il CRAL marina è rimasto intatto.
    Forse Lei non sa – e di questo sarei ben lieto di essere smentito – che il progetto originario degli imbarcaderi privati, prevedeva l’approdo sotto il Baby Park, lo svincolo autostradale all’Annunziata, ed il passaggio dei tir ed auto, sotto il torrente Annunziata. In tal modo, uscendo dall’autostrada, l’attraversamento non sarebbe avvenuto nel centro cittadino con le conseguenze odierne, bensì in modo più “indolore”. Alla fine però questo progetto non è stato realizzato. Perchè?
    C’era inoltre un problema legato all’espropriazione di alcuni terreni, che interessavano il percorso autostradale, e quindi, chi amministrava allora, anche per non perdere voti, ha preferito rimandare.
    Gli svincoli alla fine sono stati in gran parte realizzati, ma ci son voluti oltre vent’anni e sa perchè? Perchè qualcuno, distrattamente, aveva dimenticato di attivare le procedure di esproprio di quegli stessi terreni di metà anni 60 vicini al percorso autostradale.
    Messina è l’unica città dove i tir attraversano il centro cittadino, ma le colpe sono da ricercare proprio da chi ha permesso tutto questo. Cosa cambierebbe con il ponte? che invece di essere le navi a vomitare tir, sarebbero questi ultimi a vomitare su Messina. Però se riflettiamo per un momento, senza pensare agli orientamenti politici, Lei pensa che se avessero voluto farlo veramente, a quest’ora saremmo qui a dibattere sulla questione? Si ricorda di Prodi quando a Messina disse “Il ponte si farà”? per poi dopo qualche anno, “ritirare” questa dichiarazione? Questa è la dimostrazione che il ponte non lo vuole nessuno, ma è soltanto una trovata pubblicitaria per “accaparrare” voti da un certo tipo di elettorato. Lei è veramente convinto che esistono i SI PONTE e i NO PONTE? E’ la stessa differenza che c’è tra PDL e PD: in televisione fanno vedere che si scontrano e la pensano diversamente, mentre si spartiscono le poltrone ed i posti di sottogoverno. Se poi le dicessi che tra i NO PONTE vi sono molti dipendenti della Impregilo casa mi risponderebbe? che sono un folle? Mi creda, vorrei esserlo veramente.
    Questa è l’Italia ed è per questo motivo che mi sono stufato di dare fiducia ai partiti.
    Sono stati spesi torrenti di denaro per studi di fattibilità del ponte, mentre potevano essere investiti in sicurezza.
    Per ultimo la linea tramviaria, fatta dall’allora sindaco Provvidenti per non perdere i finanziamenti della Comunità Europea. Messina aveva veramente bisogno di un tram, dopo che nel primo novecento l’aveva avuto e dismesso?
    La invito a guardare la linea tramviaria quando piove: SI FERMA TUTTO. Per non parlare del percorso subordinato all’interesse di pochi. Guardando queste piccole cose, pensiamo al ponte sullo stretto.

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  20. La colpa di questo però è in gran parte dei cittadini che non osservano le basilari norme della civiltà. Le nostre spiagge sono tra le più belle al mondo, eppure ridotte a discarica per colpa degli incivili. Quello che fa rabbia è però che le associazioni di volontariato effettuano gratuitamente i servizi di pulizia spiaggia – e qui subentra la politica peggiore – per poi leggere che per la pulizia spiaggia Comune e Provincia hanno speso centinaia di migliaia di euro. Non verrebbe spontaneo a questo punto chiedersi come sono stati spesi questi soldi, specie in questi momenti particolari che vedono i due enti al dissesto finanziario?

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  21. e la colpa di chi è del fatto che non hanno fatto il ponte o dei “puliti” cittadini?

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  22. La stranezza è che si presta notevole attenzione ai 3(tre)km. dello Stretto, mentre in questi anni migliaia di enormi e mostruosi ventilatori sono apparsi ed occupano e devastano centinaia di km. di territorio, con il benestare degli ambientalisti.
    Ci sono delle inchieste per la collusione mafiosa sulla realizzazione di queste enormi ed invasive strutture…..che rendono orribile e spettrale il paesaggio delle nostre ex meravigliose colline e montagne……
    Per gli ambientalisti questo è rispetto per il territorio.
    Un territorio mantenuto pulito, naturale, come la natura lo ha creato….sembra che i mostruosi ventilatori siano cresciuti spontaneamente…sono molto amati dagli animali che si divertono al movimento delle mostruose pale…..
    come???……sembra gli animali fuggono impauriti……ma dai… non saranno animali ambientalisti….sono animali poco rispettosi della natura e dell’ambiente.
    I mostruosi ventilatori sono la natura..gli animali e le piante, semmai, sono invasive del territorio naturale dei ventilatori….
    Che ambientalismo è??????Sprecare tanti, ma tanti, tantissimi soldi per devastare tanto, ma tanto, tantissimo territorio per produrre un piccola, esigua, trascurabile quantità di energia….Bandiere, sigle, proclami….ma i fatti sono la realtà di un enorme spreco per una terribile devastazione del territorio.

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