Incontro al Genio Civile tra l’ing. capo, Gaetano Sciacca, e i dirigenti comunali. C’è l’accordo per realizzare un intervento che scongiuri il rischio di colate di fango dai versanti. “Le concessioni edilizie vanno delocalizzate – afferma Sciacca”
“Le concessioni edilizie sul torrente Trapani sono sospese e restano sospese. Non è una zona adatta per costruire. Lì vanno realizzati parchi urbani, non case. Le concessioni vanno delocalizzate”. E’ quanto afferma l’ingegnere capo del Genio Civile, Gaetano Sciacca, a seguito dell’incontro che ha avuto giovedì col coordinatore dell’area urbanistica e dirigente del dipartimento pianificazione urbanistica, Giovanni Caminiti, col neo dirigente all’attività edilizia e repressione abusivismo, Riccardo Pagano, e col suo predecessore, Raffaele Cucinotta.
Dopo gli screzi con l’amministrazione precedente, si apre una nuova fase di accordo tra Comune e Genio Civile: “L’incontro è stato positivo – prosegue Sciacca – perché finalmente siamo riusciti a dialogare col Comune. Croce mi ha chiesto collaborazione e sono ben felice di instaurare un rapporto con lui e con chiunque ami la città e voglia risolverne i problemi. Coi dirigenti comunali, abbiamo ragionato sulle strategie da mettere in campo per il Torrente Trapani e abbiamo convenuto che è necessaria la messa in sicurezza. Il rischio non è solo per gli abitanti della zona, ma le colate fangose possono arrivare persino a valle, a piazza Muricello o nella nuova piazzetta Primavera”.
Il Genio Civile, insieme al Comune e alla Forestale (visto che sull’area insiste un vincolo idrogeologico), sono pronte a firmare un protocollo d’intesa per fare un parco urbano e per la rinaturalizzazione dell’area: “In quel contesto – afferma l’ingegnere capo del Genio Civile – è inopportuno anche solo parlare di cementificazione ed edificazione. Non bisognerebbe neppure pensarci. E’ invece opportuno pensare ad una delocalizzazione di quelle concessioni edilizie”.
Alcune imprese si sono dichiarate pronte a realizzare adeguate opere idrauliche prima della costruzione: “Per le opere idrauliche noi diamo il parere positivo, ma si tratta di poca cosa. Lì va realizzata una messa in sicurezza molto più ampia di una semplice “vaschetta” a monte. E’ un discorso che ha poco senso. Se le imprese se ne occupassero, poi farebbero pressione per costruire. E questo è da escludere”.
E’ categorico l’ing. Sciacca, che non manca di lanciare una frecciata all’amministrazione comunale precedente: “Non vogliamo mica ripetere l’operazione di San Raineri. Queste zone vanno liberate da tutto. L’amministrazione era contenta dell’accordo per la realizzazione di un parco all’ex campo rom. Ho ricordato, però, che la società con cui ci si accordava è la stessa che ha il bunkeraggio (il rifornimento di combustibile a bordo di navi, ndr) all’interno della zona falcata e che prevede l’ampliamento di attività che nulla hanno a che vedere con l’area in questione. Era inopportuno, ma hanno ugualmente perseguito quella strada. Io non ero d’accordo e non lo sono per altre operazioni di questo tipo”.
(Marco Ipsale)
FINALMENTE con la “dipartita” da sindaco di Peppino Buzzanca, il campo è sgombro per mettere in piedi conferenze dei servizi tra uffici diversi, che hanno in comune iter istruttori su procedimenti edilizi. SCIACCA e CAMINITI sono tecnici e dirigenti capaci e senza pregiudizi, tranne quello della sicurezza del nostro territorio e delle sue genti. Ho coniato per SCIACCA il ritornello, MENO MALE CHE SCIACCA C’E’, sarei contento di estenderlo anche a CAMINITI e PAGANO.