Teatro, la Cisl: "Pantomima stucchevole". Garofalo: "Protestiamo tutti a Palermo"

Teatro, la Cisl: “Pantomima stucchevole”. Garofalo: “Protestiamo tutti a Palermo”

Rosaria Brancato

Teatro, la Cisl: “Pantomima stucchevole”. Garofalo: “Protestiamo tutti a Palermo”

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venerdì 14 Marzo 2014 - 14:04

La giunta Crocetta ha ratificato le nomine del Cda del Teatro, ma adesso la palla passa alla Commissione Affari Istituzionali per l'ultimo passaggio. Sulla vicenda dei fondi negati intanto interviene il segretario generale della Cisl Messina Tonino Genovese: "E' una pantomima stucchevole". Il parlamentare Garofalo rincara la dose: "Non ci sono più maschere. Tutta la deputazione deve andare a protestare a Palermo"

Mentre la giunta Crocetta ratifica, dopo oltre due mesi, le nomine del Cda del Vittorio Emanuele, che dovranno adesso passare dal vaglio della Commissione Affari Istituzionali, Messina continua ad assistere sgomenta ad uno spettacolo a metà strada tra la farsa e la tragedia.

“Pantomime stucchevoli” le chiama il segretario generale della Cisl Messina Tonino Genovese, con riferimento alle ultime vicende legare ai 250 mila euro per la mini-stagione Primavera dei Teatri (vedi articolo allegato). “I fondi negati all’Ente- scrive il sindacalista- non sono altro che il frutto delle pantomime, ribadisco stucchevoli, che si sono registrate sull'asse Messina-Palermo. Accorinti batta un colpo. Adesso spetta a lui difendere il futuro dell'ente culturale e l'occupazione di 63 lavoratori diretti e di circa 80 indiretti”.

Secondo Tonino Genovese una delle soluzioni possibili potrebbe essere quella di creare un fondo unico per i teatri al quale attingere per programmare manifestazioni da mettere in rete.

“La mancanza di un Consiglio d’Amministrazione – sottolinea Genovese – ha finora impedito all’Ente di assumere impegni e compiere atti amministrativi e gestionali ed è del tutto illogico nominare un commissario ad acta per approvare bilanci e cartelloni quando manca l’organo che poi li dovrà realizzare. Non si capisce perché, mentre per il Teatro Bellini di Catania e per il Massimo di Palermo siano stati nominati dei commissari straordinari, per il Teatro di Messina si scelgono percorsi tortuosi che rendono impossibile qualsiasi attività istituzionale. A questa situazione aggiungiamo che l’Ente è tuttora sprovvisto di un Direttore amministrativo”.

Mentre continuano le polemiche ieri a giunta regionale ha ratificato le nomine che giacevano nei cassetti della Regione da due mesi e mezzo, da fine dicembre, quando sia il sindaco Accorinti che il commissario della provincia Romano avevano scelto i componenti del Cda di loro competenza. Crocetta ha anche nominato il componente in rappresentanza della Regione, Carmelo Altomonte, ex dirigente di Palazzo Zanca.

Altomonte va così a completare il Cda composto da Laura Pulejo, Totò D’Urso, Giovanni Giacoppo, (per il Comune), Daniele Macris e Giovanni Moschella (per la provincia). Ma non si tratta dell’ultimo passaggio e della parola fine di una telenovela iniziata nel’agosto dello scorso anno. Già, perché le nomine dovranno adesso passare dal vaglio della Commissione Ars Affari Istituzionali, presieduta da Antonello Cracolici. In teoria si tratta solo di un passaggio rituale, ma sui tempi è opportuno a questo punto non illudersi, sperando che si tratti soltanto di due settimane al massimo. Senza Cda in questo momento il Teatro è come una macchina senza motore ed il presidente Puglisi, che deve fare i conti con le casse vuote e l’assenza di Cda, sovrintendente, direttore amministrativo, direttori artistici, è impossibilitato a firmare qualsiasi provvedimento, sia esso persino un mandato per comprare i detersivi. Senza Cda è impossibile anche solo pensare di allestire uno spettacolo. Quanto poi alla vicenda dei 250 mila euro per la mini-stagione sta diventando davvero una farsa. Diverso il discorso legato ai contributi che la Regione stanzia per i Teatri siciliani, rimasti impantanati tra le norme della Finanziaria impugnate dal Commissario dello Stato. Nella Finanziaria Bis, varata dalla giunta regionale con non poche sforbiciate per evitare nuovi “no” dal Commissario dello Stato, le somme destinate ai teatri sono state decurtate e così a Messina, invece dei 5 milioni e 200 mila euro iniziali (quanti avuti per lo scorso anno) ne arriveranno, salvo imprevisti, imboscate ed impugnative, circa 4 milioni di euro. Non c’è da stare allegri. Si naviga a vista quindi. Quel che però finora è mancato è un scatto d’orgoglio da parte di tutta la deputazione messinese, anzi, di tutta la classe politica, che insieme, senza distinzioni di colori e senza voler mettere cappelli né sul passato né sul futuro, si intesti una battaglia vera, intensa, senza esclusione di colpi, non per le poltrone ma per il VITTORIO EMANUELE, che è un patrimonio fatto di persone, di ricordi, di cultura, di arte, di storia, che è riuscito a risorgere dopo il terremoto del 1908 ma che adesso non riesce più a rialzarsi. Ed è proprio questo l'appello che oggi fa il parlamentare Enzo Garofalo, invitando tutti a protestare a Palermo.“Non ci sono più maschere da utilizzare per coprire le reali intenzioni che questo Governo regionale ha nei confronti del Teatro Vittorio Emanuele- commenta il parlamentare Enzo Garofalo, Ncd- E' irresponsabile che l'assessore al turismo e alla cultura, Michela Stancheris, abbia prima chiesto al Presidente Puglisi di predisporre un cartellone, assicurando un contributo straordinario da 250 mila euro e, poi, abbia comunicato che tali somme non sono a disposizione. Quello che appare davvero inaccettabile, inoltre, è l'atteggiamento assunto dalla dott.ssa Stancheris che, nel fax con il quale ha comunicato lo stop allo sbandierato finanziamento, ha suggerito che la strada giusta sarebbe stata quella di chiedere il contributo straordinario per manifestazioni turistiche. Strano che l'assessore regionale, non lo abbia fatto presente il 21 gennaio scorso a Palazzo Zanca. Ormai è chiaro: l'obiettivo del Governo regionale è quello di dimostrare l'inefficienza del Vittorio per poi renderne legittima e formalmente inattaccabile la definitiva chiusura. Crocetta che venne accolto come un messia dagli orchestrali in campagna elettorale perché a loro aveva promesso una stabilizzazione che sapeva di non potere realizzare, continua a giocare con questa città e con i suoi cittadini. A Palermo insieme con l'amministrazione ritengo doveroso ci siano tutti i rappresentanti della città: deputati nazionali e regionali perché questa è una battaglia di tutti contro un Governo che sulle promesse ha vinto una campagna elettorale e che oggi deve dare RISPOSTE”.

Analoghi toni anche per il deputato regionale del Ncd Nino Germanà: “ Non si può pensare di continuare con promesse fatte in loco e poi ritirate quando arriva il momento di renderle concrete, dalla propria scrivania palermitana, lontani abbastanza da Messina per schivare eventuali rimostranze. Evidentemente è colpa nostra. La nostra colpa è aver mostrato troppa pazienza per evitare di compromettere la serenità che nel dialogo tra Messina e Palermo, in passato, è mancata. E, in parte, questi ne sono i risultati”.

Rosaria Brancato

Un commento

  1. Ricordate?: Branca, branca, branca leon, leon, leon *

    * colonna sonora del film “Brancaleone alle crociate”

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