React, quasi 75 milioni per creare nuovi parchi e riqualificare interi quartieri

React, quasi 75 milioni per creare nuovi parchi e riqualificare interi quartieri

Redazione

React, quasi 75 milioni per creare nuovi parchi e riqualificare interi quartieri

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lunedì 18 Ottobre 2021 - 12:48

Reggio, tante nuove opere sul filo della ripresa "green" dell'economia locale e dell'erogazione di specifici servizi. Ma i fondi vanno spesi entro il 2023

REGGIO CALABRIA – Illustrata questa mattina in conferenza stampa a Palazzo San Giorgio la destinazione dei 74,7 milioni di euro del React tributati a Reggio Calabria: nei fatti, un’implementazione del Pon Metro con tre nuovi assi (il 6, il 7 e l’8) che porteranno il suo plafond finanziario complessivo da 88,3 a 163 milioni di euro complessivi.

Pon Metro, 3 nuovi assi

Dopo una brevissima introduzione del sindaco Giuseppe Falcomatà – cui sono poi spettate le conclusioni – la dirigente comunale agli Affari generali Carmen Stracuzza ha chiarito come il React sia in sostanza «un’appendice del Pon Metro, cui si aggiungono in questo modo tre nuovi assi, asse 6, asse 7 e asse 8, con un finanziamento da 74,7 milioni che vanno però spesi entro il 2023. Una ripresa verde, resiliente e digitale dell’economia: questa la sfida. Noi l’abbiamo accolta, in testa il sindaco: dobbiamo risollevare le sorti dell’economia, ma in modo sostenibile. Ecco perché si punterà primariamente sul verde, sull’economia green».

L’intervento di Carmen Stracuzza (al centro)

Cosa molto importante, chiarisce la Stracuzza, «l’Agenzia di Coesione stavolta ha finanziato anche un apposito asse per le risorse umane: andremo ad assumere consulenti specializzati e personale che saranno le “braccia” di quest’intervento. Cercheremo davvero di “risorgere”, di reagire come prevede fin dal nome questa nuova misura. Ringrazio il sindaco d’avermi affidato una sfida che “sento” non solo da dirigente ma anche da madre – ha aggiunto la dirigente agli Affari comunali –, visto che i miei due figli sono partiti il mese scorso. E confido davvero che tanti giovani reggini “raccolgano la sfida».

Ripresa green

Più ampia e particolareggiata l’esposizione del referente per l’attuazione del Pon Metro, Tommaso Cotronei.

«L’asse 6 del Pon Metro, finanziato con fondi Fesr ossia del Fondo europeo per lo Sviluppo regionale, è “Ripresa verde, digitale e resiliente”: deve tradursi in interventi che migliorano la qualità delle città in chiave ecosostenibile. L’asse 7, finanziato con somme del Fse / Fondo sociale europeo, è “Ripresa sociale, economica e occupazionale” e ci si finanziano sostanzialmente interventi d’inclusione sociale e di sostegno delle fasce sociali più deboli. L’asse 8 (finanziato con stanziamenti Fesr) è “Assistenza tecnica”, a implementare i livelli di competenze dei settori del Comune interessati e fluidificare monitoraggio, valutazione e rendicontazione degli interventi: importante anche dal punto di vista finanziario, nella consapevolezza pure della difficoltà di progettare, finanziare e rendicontare progetti importante in così breve tempo».

I tecnici comunali già avevano lavorato a un piano d’interventi ulteriore relativo al Pon Metro; dal 24 agosto, quando è stato ufficializzato il React con le relative risorse per il Comune di Reggio Calabria, è scattato il rush finale.

Certo esistono anche dei vincoli al riguardo. Il principale l’abbiamo già citato: questi 74 milioni di euro andranno spesi interamente entro il 2023. Cosa non facile, e non solo a Reggio. In più, per il 55,6% gli interventi programmati dovranno incidere in modo importante sull’aspetto ambientale, contribuendo alla trasformazione digitale ed ecosostenibile.
Inoltre, oltre 1,1 milioni di euro costituiscono una quota dell’asse 6 che s’è obbligatoriamente dovuta destinare a interventi legati alla resilienza.

Grande importanza, si diceva, è tributata al green digital. In particolare, all’interno della misura 6.1, previste azioni per i servizi digitali (agenda digitale); la mobilità sostenibile; energia & efficienza energetica; qualità dell’ambiente e adattamento ai cambiamenti climatici. Volti alla resilienza gli obiettivi 6.2 (azione 6.2.1: Rafforzamento sociale e occupazionale nelle città metropolitane) e 7.1 (azione 7.1.2: Incremento di servizi e iniziative di sostegno per i segmenti più fragili delle comunità).

Scendendo poi nel dettaglio, tra gli interventi rilevanti lo smart metering (consumo consapevole e valorizzazione della risorsa idrica): in pratica, con 2 milioni di euro si andrà alla sostituzione di tutti i contatori dell’acqua in città per promuovere il consumo consapevole della risorsa idrica, in una corrispondenza tra costi e consumi. L’Open space, che consterà d’azioni digitali rivolte alla dematerializzazione dei servizi dei cittadini. E poi interventi volti al riefficientamento energetico dell’illuminazione pubblica (per 3,5 milioni), efficientamento energetico Cedir e un intervento sulle pensiline fotovoltaiche che andrà a stravolgere in meglio, in particolare, l’area-parcheggio oggi “cannibalizzata” dalle alberature, rifunzionalizzazione dei quadri elettrici dei pozzi.

Ancora, quanto all’ambiente e ai rifiuti, con Reggio Waste Zero saranno finanziati cassonetti ingegnerizzati e compostiere di comunità.

«Quanto agli interventi di resilienza – ha dettagliato Cotronei – il primo, finanziato tramite il Fesr, è l’avvio del Distretto culturale e turistico della città di Reggio; col Fse il Comune finanzierà nuovamente servizi d’inclusione sociale». E dunque interventi come supporto per prima infanzia e asili nido, assistenza educativa per minori disabili, assistenza domiciliare ai disabili.

Falcomatà: no, con questi soldi non si potevano riparare le strade

La chiusura è per il primo cittadino, con considerazioni di matrice squisitamente politica.
«Se la domanda è: con questi soldi, non si potevano piuttosto riparare le strade?, la risposta è: no. – ironizza, ma fino a un certo punto, Falcomatà prevenendo possibili obiezioni sulla destinazione di una mole di risorse così ingente –. Sulla manutenzione stradale c’è forse maggior sensibilità; ma queste risorse vanno in un’altra direzione.
In sostanza, spiega lui, «sono tre le macroaree d’intervento: transizione ecologica; innovazione sociale, culturale, tecnologica, strettamente connessa al primo obiettivo; sostegno all’ “economia circolare”, cioè dare una mano a chi sul nostro territorio investe».

«Tutti gli interventi hanno uguale importanza, ma ce ne sono alcuni simbolici – osserva il primo cittadino –. In primo luogo, la realizzazione o riqualificazione di alcuni parchi, d’alcune aree cittadine oggi da bonificare e che saranno “nuovi parchi” per le famiglie e i più giovani. Sarà bonificata la zona dell’ex Italcitrus che appartiene, in qualche modo, purtroppo alla storia triste e negativa della città, a Catona, nella zona Nord di Reggio. Va bonificata dall’amianto e ci sarà poi realizzato un parco verde per tutti, ma destinato in particolar modo ai residenti nel quartiere.

L’intervento conclusivo del sindaco Giuseppe Falcomatà

Significativa anche la bonifica della zona “Santelli” di Trunca, dove ci sono tante vecchie “baracche” di tanti anni fa, anche lì con tanto eternit e amianto da bonificare: ci nascerà un parco, del verde con vari playground, erogando dunque dei servizi che faccia in modo che l’area non sia soltanto un “dormitorio”. E in zona Bufano, a Mosorrofa, dove sarà realizzato un parco attrezzato per le famiglie e, finalmente, il campo sportivo a servizio di quell’area».

Così le periferie. Ma come non citare la Villa comunale? «Ancor oggi insiste nella Villa un “baraccone” che nulla ha a che vedere con lo stile della Villa – evidenzia Giuseppe Falcomatà –, ma ancor più con le strutture che andrebbero realizzate a supporto dei giardini della biodiversità come questa. Quel bar sarà dunque demolito e ne verrà allestito un altro, più idoneo e sostenibile. A proposito – aggiunge –, molti ci hanno segnalato la presenza di roditori all’interno della Villa: è stata avviata un’attività forte di derattizzazione e i risultati sono già significativi.

E poi – prosegue il sindaco – ci sarà il recupero di rioni storici della nostra città: come fatto già l’anno scorso con gli isolati 87 e 88 di Tremulini, e un altro isolato è già quasi pronto nella sua “nuova veste”, riqualificare rione Ceci, i rioni F e G, i rioni Guarna e Caridi significa restituire alla collettività quartieri che in qualche modo fanno parte della storia della nostra Reggio.

I Parchi urbani a Gallico e Catona

E ancora due parchi urbani – parchi marini, mi verrebbe da dire –, due nodi che si sciolgono. Intanto, il Lungomare di Gallico, col cantiere che grazie a 5 milioni di euro potrà riprendere il percorso interrotto; e non lontano, il Parco urbano di Catona, che ha al suo interno un’area Sic d’interesse culturale, da tutelare e valorizzare: in questa direzione va il recupero della Marinella, dove insiste il vecchio campo sportivo e un’area oggi diventata una sorta di discarica a cielo aperto. Anche a Catona nascerà un Parco urbano per famiglie, per fare sport e riconnettere il tessuto urbano e la sua spiaggia».

E poi il sostegno all’ “economia circolare”. «Questo significa, per esempio, che le imprese cittadine necessitano d’adeguarsi anche attraverso l’acquisto di particolari macchinari ai cambiamenti climatici. Sono stati inseriti pure aiuti alle start-up che nascono sul nostro territorio, che vorremmo sostenere finché non saranno in grado di “camminare con le proprie gambe”», argomenta Falcomatà.

Occhio ai “corridoi verdi”

Tra gli altri interventi in cantiere, la realizzazione dei “corridoi verdi”: all’interno di un generale percorso di “riforestazione urbana”, l’obiettivo è rendere la nostra città un giardino. Immaginiamo le traverse del centro storico – è l’esempio addotto dal primo cittadino -: in alcune ci sono alberi piantati senza grande studio né consapevolezza degli effetti che sarebbero potuti derivare dalla loro piantumazione. Alcuni di questi alberi peraltro sono morti, altri tagliati: saranno sostituiti con alberi che invece siano coerenti con la funzionalità d’arredo “verde”, senza però che creino danni al contesto urbano.

Quanto poi a rifiuti e raccolta differenziata, previsti in particolare cassonetti ingegnerizzati e compostiere di comunità per i quartieri cittadini.

Appello a cittadini e opposizione

Tutto, all’interno di una visione di città che continua a essere “policentrica”: dunque «Avremo interventi quartiere per quartiere», in particolare nei rioni precedentemente non toccati dalle azioni del Pon Metro.

E in conclusione Falcomatà lancia un appello anche ai consiglieri di minoranza, affinché diano il loro contributo.
Pure la cittadinanza potrà tranquillamente farlo, attraverso un ciclo d’incontri che sarà promosso per garantire la partecipazione alla definizione degli interventi, in modo che non siano percepiti come “calati dall’alto”.

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