Recovery Fund: nè Ponte nè opere. La Regione: "Schiaffo alla Sicilia"

Recovery Fund: nè Ponte nè opere. La Regione: “Schiaffo alla Sicilia”

Rosaria Brancato

Recovery Fund: nè Ponte nè opere. La Regione: “Schiaffo alla Sicilia”

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mercoledì 09 Dicembre 2020 - 07:04

Nella bozza c'è il doppio binario Palermo-Catania-Messina, che però è già finanziato da altri canali. Insorge la giunta Musumeci

La montagna ha partorito un topolino. Almeno per quel che riguarda la Sicilia. Da pagina 60 in poi, nella parte della bozza del Piano per il Recovery Fund relativa a trasporti e infrastrutture, per la Sicilia c’è ben poco. E tutto questo nonostante una serie di incontri e ed un ampio documento che la Regione Siciliana ha presentato.

Nè ponte nè tunnel

Solo briciole per velocizzare la linea ferroviaria Palermo-Catania-Messina che peraltro ha già altri finanziamenti ad hoc. Il doppio binario infatti è già finanziato con 2 miliardi e mezzo di Fondi europei del 2013 e con fondi Rfi per il completamento delle reti ten T. Non c’è il Ponte, non c’è il tunnel, ci sono soltanto vaghi riferimenti (validi per tutto il Paese) su investimenti destinati a strade, viadotti, ponti. A balzare sulla sedia è stata mezza giunta Musumeci, che fino a pochi giorni fa aveva ribadito alla ministra De Micheli l’importanza di interventi forti per le infrastrutture per colmare il gap.

Palermo- Catania- Messina

Nel Nord- si legge nella bozza– si potenzieranno le tratte ferroviarie Milano- Venezia, Verona-Brennero, Liguria- Alpi e Torino-Lione, migliorando i collegamenti con i porti di Genova e Trieste. Nel centro si rafforzeranno due assi est-ovest (Roma-Pescara e Orte-Falconara).  Infine si estenderà l’alta velocità al Sud lungo le direttrici Napoli-Bari e Salerno- Reggio Calabria, velocizzando anche il collegamento diagonale da Salerno a Taranto e la linea Palermo-Catania-Messina”.

Centrali i porti di Genova e Trieste

Nel resto delle pagine vengono illustrate le strategie per gli investimenti, gran parte dei quali vanno a rafforzare il Nord, mentre per quel che riguarda il sistema portuale, il Recovery Fund guarda con molta attenzione Genova e Trieste.Le opere ferroviarie al nord sono sinergiche con gli investimenti previsti sui porti di Genova e Trieste (aumenteranno la capacità di trasporto merci su ferro dai porti verso l’Europa centrale, mentre al centro miglioreranno i collegamenti con la rete est- ovest”.

Falcone: Schiaffo alla Sicilia

Si tratta ovviamente di una bozza ma, al di là delle premesse e di un dibattito che aveva evidenziato un’apertura non solo al Ponte o ad altre forme di attraversamento stabile, ma al potenziamento della rete infrastrutturale in Sicilia, ben poco resta. Immediate le reazioni della giunta Musumeci. Il primo a protestare è stato l’assessore regionale ai Trasporti Marco Falcone: “E’  preoccupante leggere di come, in nessuna delle bozze circolate, compaia il Ponte sullo Stretto. Lo stesso per tante altre priorità strategiche individuate nel documento inviato a Roma dalla Regione Siciliana. Ma innanzitutto l’estromissione del Ponte, maturata fra slogan e vere e proprie prese in giro come il tunnel o la funivia dello Stretto, rappresenta certamente il più grave fra gli schiaffi inferti dal Governo Conte ai sogni e alle necessità della Sicilia e dell’intero Mezzogiorno d’Italia”.

“Un delitto perfetto”

Falcone evidenzia come quegli investimenti definiti quasi un nuovo Piano Marshall per la Sicilia e destinati a cambiare la storia dell’isola, si sono rivelati altro. Nella bozza che il Consiglio dei Ministri dovrà approvare al momento non c’è molto per quanto riguarda le infrastrutture. “Ci dispiace – aggiunge Falcone – che la Sicilia, ancora nel 2021, sia tagliata fuori dall’Alta velocità per un capriccio ideologico di Pd e Movimento 5 stelle. Ci auguriamo che, almeno in extremis, uno scatto di orgoglio (o d’amore) per l’Italia da parte di qualche componente della maggioranza possa fermare il compimento di questo delitto perfetto”.

Armao: documento onirico

Il vice presidente della Regione, Gaetano Armao dice la sua in un post su facebook. “Un piano in contrasto con i principi costituzionali e quelli europei precisati dalla Presidente von der Leyen, scomposto esercizio solipsistico ed autoreferenziale. Un documento onirico quello approvato ieri, degno delle velleità economiche di Ceaușescu, spacciato per miracolosa terapia senza alcun coinvolgimento di Regioni, Comuni, parti sociali. Si archivia senza motivazioni il Ponte di Messina ed inseriscono opere gia’ in gran parte finanziate come la velocizzazione ferroviaria Pa-Ct-Me. E questo mentre si sottraggono 30 miliardi € al Sud. Così si penalizzano il Mezzogiorno e la Sicilia e non si va da nessuna parte

Azione Sicilia: sconfitta di tutti

Per Azione Sicilia la bozza del Recovery Fund è la prova della sconfitta generale di tutta la classe politica siciliana sia in termini di idee che di peso politico. “Non  c’è il collegamento sullo Stretto di Messina che per mesi ha occupato il dibattito politico siciliano ma non ci sono neanche le fantasmagoriche opere contenute nella proposta della giunta Musumeci- dichiara Giangiacomo Palazzolo, membro del comitato promotore nazionale di Azione- E’ evidente che illustri esponenti siciliani della maggioranza di governo e l’intero centrodestra siciliano non abbiano colto l’importanza e la logica del Recovery ma in questo senso mi pare si siano allineati al basso livello di approfondimento del Governo Conte“.

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9 commenti

  1. Perché ci lamentiamo??? Siamo noi che li abbiamo votati a gran voce!!!
    Abbiamo votato anche la diminuzione dei deputati con grande entusiasmo, bene!!! così per le prossime elezioni andrà anche peggio!!!! non resta che abolire una Camera ed è fatta!!!!!

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    1. io i 5 stelle non li ho votati proprio perchè sapevo che se ne andavano col pd ora spero che il governo cada il prima possibile

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  2. Maria Cannistraci 9 Dicembre 2020 10:05

    Ma se c’è gente ancora nelle baracche volete il ponte? L’autostrada è una fogna, le colline crollano e per arrivare a Trapani da Messina ci vogliono 2 giorni. Il ponte? Per cosa? Per passare da Reggio a Messina? E poi? Ma per favore

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  3. A febbraio 2019 cominciavano i lavori della fermata ferroviaria Catania Aeroporto che avrebbe consentito , con l’istituzione di servizio navetta previsto nel progetto, il raggiungimento con il treno dell’aerostazione da parte dei siciliani della parte centro orientale dell’isola . Opera peraltro finanziata nella precedente legislatura regionale . Dopo quasi due anni , finiti i lavori dell’infrastruttura ferroviaria , questi burattini travestiti da politici , non sono stati capaci di sistemare 500 ( cinquecento ) metri di strada per raggiungere l’aeroporto . Ora, in previsione dell’arrivo di fondi che spero vedano da lontano , invece di pensare al risanamento di un territorio violentato da decenni di malaffare, Musumeci e co. propongono il Ponte di Messina ed un fantomatico aeroporto internazionale di Milazzo come opere strategiche . Purtroppo però, il problema non sono loro ! Sono le persone che danno loro credito .

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    1. Pippo Trimarchi 9 Dicembre 2020 13:55

      Ad onor del vero, come dice Nico Torrisi, l’amministratore delegato di SAC (la società che gestisce l’aeroporto) nell’articolo che linkiamo di seguito, l’onere di realizzare la strada di collegamento tra la stazione ferroviaria e l’aerostazione spettava e spetta alla stessa SAC e non alla regione.
      https://www.tempostretto.it/news/aeroporto-di-catania-falcone-tra-pochi-mesi-la-fermata-fontanarossa-foto.html

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      1. Veramente Torrisi, dopo aver sottolineato la sintonia della Sac con Regione e Azienda Metr. Trasporti , dice che si farà carico della costruzione della strada di collegamento, il che , tradotto dal politichese, voli diri chi si l’aviunu scuddatu .
        Ma certo, il nostro grande assessore, proiettato verso la costruzione del Ponte e dell’aeroporto a Milazzo , non può certo perdere tempo con queste minutaglie .

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        1. Pippo Trimarchi 10 Dicembre 2020 10:36

          Ma “cu si l’avìa scuddatu”, come dice lei con la pertinente efficacia del dialetto, è proprio la SAC, a cui, come ripeto, spettava prima e spetta adesso la competenza della realizzazione della strada di collegamento.

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  4. bonanno giuseppe 9 Dicembre 2020 12:15

    francesco ma quando erano andati col CRAPULONE PADANO ti piacevano…..???

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  5. Il classico gioco delle tre carte con ampia compiacenza della giunta Musumemeci.

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