La soddisfazione di chi ha scommesso tutto sul sì

La soddisfazione di chi ha scommesso tutto sul sì

La soddisfazione di chi ha scommesso tutto sul sì

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martedì 14 Giugno 2011 - 00:18

I commenti dei comitati, dei partiti e dei sindacati: hanno votato oltre 93 mila messinesi. Soddisfazione per la partecipazione dei cittadini, che con la forte presenza ai seggi hanno inciso direttamente su questioni fondamentali per il loro presente e il loro futuro.

C’era grande fiducia nel raggiungimento del quorum, ma superare abbondantemente quota 55 per cento è un risultato che va al di là delle aspettative. Segno che il voto è stato trasversale e non ha interessato una sola parte politica (molti sì vanno ricercati anche in casa Pdl, sembra chiaro). Segno anche e soprattutto che l’azione dei comitati promotori ha funzionato. Anche a Messina, dove la quota del 48 per cento è la più alta degli ultimi anni. Giustificato, dunque, il compiacimento di chi ha condotto le campagne per il voto, ottenendo come risultato l’andata alle urne di 93 mila messinesi ottenendo oltre il 97 per cento per i sì. Il Comitato unitario per i 4 Sì ai referendum (composto dalle sigle: Italia dei Valori, Partito Democratico – circolo “Libertà”, Partito Democratico – Gruppo provincia regionale di Messina, Sinistra Ecologia e Libertà, Federazione della Sinistra – Pdci e Rifondazione Comunista, Federazione dei Verdi, Futuro e Libertà per l'Italia – circolo “Mediterraneo”, Associazione Radicali Italiani “Leonardo Sciascia”, Associazione “Messina Futura”, Associazione culturale “Indipendentemente”, Comitato per l'acqua pubblica, Comitato per i 2 sì al referendum dell'acqua pubblica, Cgil Messina) esprime, attraverso una nota, «viva soddisfazione per il raggiungimento dei quorum per ciascuno dei quattro quesiti referendari oggetto di consultazione popolare nelle giornate di ieri e di oggi. Un quorum ampio, che non lascia adito ad interpretazioni sulla reale volontà popolare sui delicati temi oggetti di consultazione». «Il Comitato – si legge ancora – saluta con soddisfazione anche il risultato percentuale che i referendum hanno ottenuto a Messina, di poco al di sotto della quota di 50% e che premia il lavoro paziente e capillare che è stato portato avanti dalle tante sigle che lo compongono, espressione della più ampia e collegiale volontà di partiti, associazioni, comitati e gruppi di individui di incidere profondamente sulle difficili tematiche dei quesiti referendari. Dai volantinaggi ai presidi fissi in punti strategici della città, dalla sensibilizzazione con attività di formazione e informazione alle iniziative più varie e colorate, l'impegno profuso dal Comitato è stato quotidiano e capillare e, seppure per poco non si sia raggiunto il quorum nella città di Messina, ha dimostrato come l'unità e l'organizzazione di coloro i quali intendono la politica come partecipazione diretta ed informata sui temi della cittadinanza e dei suoi diritti, possa costituire una nuova forma di impegno politico che, nella centralità della vita delle persone veda il suo unico obiettivo e ad esso voti il proprio impegno». Soddisfazione anche dal Circolo “Libertà” del Partito Democratico: «L'impegno sui temi, – affermano Francesco Quero, Alessandro Russo e Filippo Cangemi – il coinvolgimento della cittadinanza, l'esporsi in prima persona tra la gente, in luoghi da anni abbandonati dalle strutture dei partiti, rappresenta, e questo risultato ne è una chiara prova, l'unico modo per vincere le consultazioni elettorali. Oggi appare chiara la volontà degli Italiani, di ritenere l'eguaglianza della giustizia un elemento centrale della nostra democrazia, senza vergognosi e tirannici “legittimi impedimenti” posti a difesa degli sporchi comodi della casta al governo; la necessità di puntare su energie rinnovabili ed ecosostenibili, per noi e soprattutto per le future generazioni di cittadini, e la chiara chiusura a qualunque ipotesi di rendere l'acqua un profitto per cricche di affari e di spregiudicati imprenditori senza scrupoli sono dei punti essenziali della politica di questo paese per gli anni a venire. E il Circolo “Libertà” del Partito Democratico ne è pienamente entusiasta, essendo orgoglioso di aver contribuito, nel suo piccolo, assieme alla grande maggioranza degli Italiani. A tutti i messinesi che hanno votato e a tutti coloro i quali che sono stati sensibilizzati in questo mese e mezzo, il Circolo esprime il proprio sincero “grazie!”». Sulla stessa scia Daniele Ialacqua, segretario cittadino di Sinistra Ecologia e Libertà: «I risultati del referendum dimostrano che la vera politica comincia a fare il suo corso, la politica che attiva processi di partecipazione democratica e lascia i cittadini esprimersi su temi di vitale importanza. La vittoria dei Sì dice a tutti che l'acqua, l'ambiente, la giustizia sono beni comuni sui quali non si accettano logiche di proprietà privata. Messina alza la voce e boccia le scelte del governo nazionale».

Diretto e “affilato” come sempre il commento di Cateno De Luca, leader di Sicilia Vera. «E’ stata vinta una battaglia contro le lobbies politico clientelari, gli italiani hanno dimostrato grande senso di responsabilità abrogando norme che avrebbero avuto gravi ripercussioni sulla vita di tutti i cittadini. Siamo soddisfatti per i risultati ottenuti anche grazie al nostro movimento politico che nei giorni scorsi ha messo in atto diverse iniziative per chiedere ai siciliani di votare quattro ‘Si’ e cancellare queste leggi nefaste su nucleare, privatizzazione dei servizi idrici e legittimo impedimento”. “Sicilia Vera nelle ultime settimane ha avviato una campagna informativa porta a porta e nelle piazze con dei gazebo per pubblicizzare i referendum. Abbiamo anche fatto pubblicare su quotidiani e periodici degli spazi informativi sui quesiti referendari per cercare di colmare la carenza di notizie sull’importanza del referendum». Dà un forte peso politico al voto il segretario generale della Cgil Messina Lillo Oceano: «Anche nella nostra provincia la partecipazione al voto è stata significativa. Ciò significa che anche da noi il livello di sopportazione, spesso più alto che altrove, è stato oltrepassato e che la domanda di cambiamento è forte: ne sono presupposto e fondamento l’arretramento rispetto al resto del Paese. Il lavoro che manca, le infrastrutture che non si realizzano, il dissesto del territorio a cui non si pone rimedio, i giovani a cui viene negato il diritto a qualsiasi futuro. Ciò vale per la politica nazionale ma anche per quella regionale e locale. E’ una bocciatura per chi governa adesso, a tutti i livelli, ma anche, più in generale, per chi rappresenta la politica, sia in maggioranza che all’opposizione, per certi metodi di governo. La nostra provincia è allo sbando, si sta desertificando dal punto di vista produttivo e del capitale sociale e umano, chi si candiderà nei prossimi mesi a rappresentarla a tutti i livelli e a governarla, sappia che neppure i messinesi sopportano all’infinito. Anzi sembra proprio che la pazienza sia finita».

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