Reggio Calabria. A scuola di degrado?

Reggio Calabria. A scuola di degrado?

elisabetta marciano

Reggio Calabria. A scuola di degrado?

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mercoledì 19 Maggio 2021 - 19:21

Il costante approccio visivo dei bambini ai cumuli di immondizia e al degrado costituisce un pericolo importante per il loro senso del dovere quotidiano, del rispetto delle regole e del luogo

Il degrado e l’incuria in una città sono fatti drammatici, ma se si verificano nei pressi di un plesso scolastico assumono aspetti ancora più tragici soprattutto perché fruitori sono i bambini. Nei pressi della scuola elementare e media Alvaro -Gebbione, la situazione è diventata insostenibile. I “lordazzi”, termine ormai tristemente familiare ai cittadini di Reggio Calabria colpiscono senza scrupoli ogni zona della città, incuranti persino della presenza di bambini e famiglie. In effetti, nella stessa zona insiste una piazza pubblica molto frequentata e il PalaBotteghelle, tempio dello sport.

Gli effetti del degrado

Gli effetti, però, oltre il duro colpo al decoro urbano e quelli sulla salute pubblica sono altri. Per molti aspetti riguardano le ricadute sull’educazione e il senso civico dei bambini, futuri adulti. Il loro costante approccio visivo ai cumuli di immondizia costituisce, infatti, anche un pericolo importante per il loro senso del dovere quotidiano, del rispetto delle regole e del luogo. Se da una parte la scuola e le famiglie contribuiscono a sensibilizzare le piccole menti con una educazione del bello e del rispetto; dall’altra non si può non sottovalutare l’effetto di cumuli di immondizia abbandonata nell’illegalità, non raccolta per settimane. Lasciata lì a contaminare e confondere il loro senso del bello, del sano e del rispetto della legge.

Le domande dei bambini

Ancora una volta le responsabilità si spaccano in due nel mondo adulto. Da un lato gli incivili non hanno rispetto nemmeno dei bambini; dall’altro viene meno anche un’azione di pulizia, raccolta e maggiore controllo da parte delle forze dell’ordine e dell’amministrazione che forse dovrebbe dimostrare maggiore sensibilità e rispetto nei pressi di questi punti così critici. I bambini si fanno domande e queste domande saranno le risposte a comportamenti adulti. A casa distinguo tra plastica e vetro, ma in strada le persone fanno come vogliono e perché nessuno li punisce? Devo pulire la mia cameretta, ma le strade restano sporche per settimane, perchè? Le regole valgono solo per i bambini…? Non intervenire vuol dire lasciare spazio al caos, all’assuefazione al brutto, allo sporco ad un immagine quotidiana che rischia di divenire normalità e rimettere in gioco anche il senso della legalità.

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