Reggio Calabria. Cittadini stanchi: la città? Adesso basta, la riqualifichiamo noi

Reggio Calabria. Cittadini stanchi: la città? Adesso basta, la riqualifichiamo noi

elisabetta marciano

Reggio Calabria. Cittadini stanchi: la città? Adesso basta, la riqualifichiamo noi

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lunedì 26 Aprile 2021 - 08:29

"Reggio Calabria nell'ultimo mese è un continuo nascere di iniziative che cercano di "smuovere" situazioni di degrado urbano ferme, stagnanti da decenni."

Piccole vie, spiagge, foci di fiumare o scalinate storiche non importa, ciò che conta è l’azione. La reazione di gruppi sempre più folti di cittadini che non riescono a rassegnarsi, che si organizzano spesso con mezzi propri e partono per vere spedizioni armati di rastrello, scopa e “rabbia” veicolata dall’amore e dalla buona volontà. Reggio Calabria nell’ultimo mese è un continuo nascere di iniziative che spesso cercano di “smuovere” situazioni di degrado urbano ferme, stagnanti da decenni.

La rabbia che denuncia

Si chiama cittadinanza attiva o attivismo civico “l’insieme di forme auto-organizzazione che comportano l’esercizio di poteri e responsabilità al fine di rendere effettivi diritti, tutelare beni comuni e sostenere soggetti in condizioni di debolezza,” ma nei casi più estremi è soprattutto stanchezza, rabbia, denuncia. E allora azioni civiche che in altre città sono semplicemente una partecipazione normale, quotidiana accanto alle amministrazioni per mantenere alto il livello di decoro urbano, in città come Reggio Calabria assumono il gusto amaro del fallimento generale.

Il “sottobosco mortale”

E spesso mentre si toglie la parte più superficiale fatta di immondizia sterpaglie, incuria si scopre la parte più subdola della città quella fatta di criminalità, di abbandono sociale e disperazione. Una parte della comunità che si nasconde proprio nei luoghi abbandonati lontani dal controllo, ma troppo vicini alle persone, ai luoghi frequentati quotidianamente. Insomma una combinazione “mortale” tra cattiva gestione e un generale senso del “posso fare quello che voglio dove voglio tanto è uguale”.

Ci pensano i cittadini

Ma da qualche tempo, i cumuli di “immondizia finalmente raccolta” crescono grazie ad una presa di coscienza sempre più diffusa, una reazione sempre più forte. Una città che ha deciso di lasciarsi alle spalle stereotipi, luoghi comuni come: “riggiu non vindiu mai ranu”, “scindi e falla tu”, “chisti simu”. Cittadini che non ci stanno più, che se niente mai cambia da anni allora lo facciamo cambiare noi.

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