Reggio Calabria, Greenway e parchi lineari, un seminario ad Agraria

Reggio Calabria, Greenway e parchi lineari, un seminario ad Agraria

marco mare

Reggio Calabria, Greenway e parchi lineari, un seminario ad Agraria

venerdì 17 Gennaio 2020 - 08:58

AgrariaUniRC| Biblioteca con un seminario sulle Greenways il prof. Senes ha chiuso il ciclo RETI 2019

Reggio Calabria, 17 gennaio – Martedì 13 dicembre si è concluso il ciclo di seminari “RETI: Racconti di Esperienze, Territori, Imprese”, promosso per il 2019 dalla Biblioteca del Dipartimento di Agraria dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria.
L’incontro conclusivo è stato tenuto dal Prof. Giulio Senes dell’Università di Milano ed ha avuto come tema “Greenways e parchi lineari: il futuro è lento e verde”.

Il Prof. Senes è presidente della European Greenways Association (EGWA) ed
ha avuto il compito di illustrare e analizzare le principali esperienze di mobilità verde in Europa. In introduzione, il Prof. Salvatore Di Fazio ha dato una breve presentazione dell’autore e del tema svolto, inquadrandolo all’interno degli ambiti didattici e scientifici che caratterizzano il Dipartimento di Agraria. Questi sono stati posti in relazione con i nuovi curriculum formativi in “Progettazione e gestione delle aree verdi”,
recentemente introdotti nei Corsi di laurea di Scienze forestali e ambientali.

Il relatore ha esordito approfondendo il concetto di Greenway per come
questo può essere delineato sia a partire dai numerosi contributi
scientifici sul tema, sia sulla base delle esperienze e delle norme di
settore. Si tratta per lo più di vie di comunicazione a supporto della
mobilità non motorizzata, per una utenza universale, di comoda percorrenza,
il cui contributo alla sostenibilità delle reti infrastrutturali e dei
luoghi di vita è stato riconosciuto sempre più importante.

Senes ha presentato le diverse attività e i progetti nati in ambito EGWA,
soffermandosi su diverse esperienze europee. In particolare, è stata
approfondita l’eperienza francese. In Francia, all’interno dell’attuale
piano nazionale per lo sviluppo delle cosiddette “veloroutes et voies
vertes” si prevede una rete di circa 23.000 chilometri di greenways, di cui
15.000 sono già stati realizzati. Azioni e programmi di ampio respiro sono
stati parimenti attuati in Belgio, Spagna e Germania, dove è evidente il
contributo dato dalla rete delle greenways a nuove forme di sviluppo
economico. In Germania, in particolare, il cicloturismo interessa oggi una
rete di circa 90.000 chilometri e registra 153 milioni di escursioni
giornaliere, cui corrispondono 22 milioni di pernottamenti che portano nei
territori attraversati più di 9 miliardi di euro.

Il seminario ha aiutato a vedere come il tema delle greenways si intrecci
intimamente con quello della valorizzazione del paesaggio e del patrimonio
storico-culturale, dando risposta a domande nuove e chiaramente emergenti
nella società: turismo attivo e responsabile; attività ricreative
all’aperto; attività fisica e salute; contatto con la natura; accessibilità
per tutti, secondo le diverse capacità, abilità e condizioni.

Tra le diverse esperienze presentate, l’attenzione è stata focalizzata sul
recupero dei numerosi tratti di ferrovie dismesse attuato per la
realizzazione di greenways. Al riguardo, anche in Italia si registrano
esperienze significative, realizzate dall’Associazione Italiana Greenways e
da altri soggetti analoghi. La rete nazionale delle ciclovie italiane conta
oggi uno sviluppo lineare complessivo di poco meno di 6000 chilometri. Essa
necessita di una ulteriore implementazione, attuabile grazie alla
collaborazione già avviata con Ferrovie italiane e RFI, stanti le buone
potenzialità di recupero e rifunzionalizzazione di diversi tratti di
ferrovie abbandonati o sottoutilizzati. Senes ha poi sottolineato come,
anche per questo tipo di infrastrutture ed esperienze occorra definire e
certificare, secondo degli standard riconosciuti, la qualità nelle sue varie
declinazioni. In tal senso l’Associazione Italiana Greenways e il Touring
Club Italiano hanno recentemente lanciato il progetto Binari Verdi per la
certificazione di qualità (con relativo riconoscimento di un marchio)
secondo criteri di attrattività, fruibilità, interconnessione,
intermodalità, servizi, sicurezza, percorribilità, segnaletica e
riconoscibilità.

Infine, trattando delle più avanzate esperienze condotte in ambito USA, il
prof. Senes ha sottolineato la necessità di un approccio diverso alla
progettazione e riqualificazione degli spazi per la mobilità urbana, cui va
applicato il concetto di “Complete street”, ovvero di strade che siano
specificamente immaginate per un utilizzo multimodale, e siano “verdi” e
smart, così da ridurre drasticamente gli impatti del traffico motorizzato
sulla società e sull’ambiente, migliorando la vivibilità dei luoghi. Il
tema delle “urban green infrastructures” in futuro sarà sempre più rilevante
ed è perciò importante che nelle università italiane gli studenti ricevano,
così come accade già a Reggio Calabria e Milano, strumenti adeguati per
affrontarlo.

Il seminario ha visto la partecipazione di diversi docenti, studenti,
funzionari pubblici e professionisti ed è stato condiviso con l’Ordine dei
Dottori agronomi e dei Dottori forestali della Provincia di Reggio Calabria
che ha riconosciuto crediti formativi professionali ai partecipanti.

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