Reggio Calabria. Lettera aperta ai candidati a sindaco sulla manutenzione degli alloggi popolari

Reggio Calabria. Lettera aperta ai candidati a sindaco sulla manutenzione degli alloggi popolari

Dario Rondinella

Reggio Calabria. Lettera aperta ai candidati a sindaco sulla manutenzione degli alloggi popolari

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mercoledì 09 Settembre 2020 - 14:53

Questa inerzia istituzionale è una delle cause della negazione del diritto fondamentale all’alloggio

La  manutenzione degli alloggi popolari è una delle attività mancate   del Comune di Reggio Calabria e dell’Aterp Calabria. Questa inerzia istituzionale  è una delle cause della negazione del diritto fondamentale all’alloggio. Costituisce il  dramma di molte famiglie assegnatarie, costrette a vivere in alloggi popolari in gravissime condizioni strutturali e spesso inabitabili.

Questo è il risultato della scelta politica  di utilizzare  le entrate del settore alloggi erp per altri scopi,  anche se, per legge, sarebbero vincolate alle spese della manutenzione degli alloggi  ed ad acquisire nuovi alloggi. Una scelta coerente con quella di “dismettere” l’importante  settore degli alloggi popolari che ha la finalità di garantire il diritto alla casa alle famiglie a basso reddito. Le entrate ordinarie del settore alloggi popolari, sia di proprietà comunale che di proprietà Aterp,  sono i canoni mensili degli assegnatari, al netto delle morosità che comunque andrebbero recuperate, ed i ricavi delle vendite degli alloggi popolari.

Il patrimonio complessivo nel Comune di Reggio Calabria è di circa 7000 alloggi popolari, di cui circa 4000 alloggi di proprietà Aterp e circa 3000 di proprietà comunale.

I dati di una parte delle entrate comunali offrono un quadro sufficientemente esaustivo della situazione attuale. Secondo le dichiarazioni dell’ex dirigente erp, dr Daniele Piccione, già dirigente del settore finanze, l’entrata annuale del Comune di Reggio Calabria dai canoni degli alloggi, al netto della morosità, sarebbe di circa 900.000 euro. Negli ultimi cinque anni le entrate dai canoni, secondo quanto dichiarato dall’ex dirigente Piccione , sarebbero complessivamente di circa 4.500.000 euro. A questa somma va aggiunta quella della vendita degli alloggi effettuata costantemente nel corso degli anni. A fronte di una stima di circa 5 milioni di euro di entrate degli ultimi cinque anni, le spese effettuate dal Comune, nello stesso periodo, per la manutenzione degli alloggi erp comunali sono state di poche decine di migliaia di euro.

Nel mese di febbraio 2017, fu lo stesso Dirigente comunale dei settori Erp e manutenzione alloggi popolari , ing. Marcello Romano, a dichiararlo in un incontro congiunto di due commissioni, sostenendo che il Comune negli ultimi anni aveva speso in media un euro l’anno per ciascuno dei suoi circa 3000 alloggi. Qualche mese dopo ( maggio 2017) l’assessora alle finanze del Comune, D.ssa Irene Calabrò, in un incontro pubblico con le associazioni sul tema degli alloggi popolari, dichiarò che le entrate dai canoni Erp erano state accantonate su un conto dedicato. Fino a quella data la somma accantonata era di 2.800.000 di euro.

L’ultimo piano di vendita alloggi del Comune, presentato nel 2019, sembra sia stato fermato in Regione perché riportava palesemente la dichiarazione di impegnare tutti i ricavi della vendita  per il buco di bilancio. La legge regionale nr 32/1996,  anche se in contrasto con la legge nazionale L 560/93,  prevede che  il 60 % dei ricavi delle vendite e non la totalità  possa essere destinato al buco di bilancio dei comuni  in predissesto. Contro questa disposizione regionale  il Consiglio Comunale il 10 febbraio 2017, con la delibera nr 10, aveva deciso, su proposta del Dirigente ing. Marcello Romano, che tutti i   ricavi delle vendite degli alloggi popolari venissero destinati alla manutenzione degli alloggi erp, invitando il settore Finanze a predisporre nel bilancio le somme necessarie per la manutenzione degli alloggi popolari  definiti “gravemente fatiscenti”. 

Ma questa decisione della massima assemblea civica non è stata mai applicata.  Non è solo il Comune a non spendere tutte le entrate del settore per la manutenzione degli alloggi erp. Anche l’Aterp non garantisce la manutenzione necessaria nei suoi 4000 alloggi, nonostante dovrebbe  disporre di entrate equivalenti, o forse superiori, a quelle del Comune, anche queste vincolate al settore. Chiaramente la mancata manutenzione degli alloggi erp evidenzia una grave  responsabilità in termini di  negazione del diritto fondamentale all’alloggio adeguato e di danno erariale sul patrimonio erp. 

L’appello che avanziamo ai candidati a sindaco e all’Aterp, è di  garantire il diritto all’alloggio adeguato come punto  prioritario della propria attività.  Chiediamo che il/la futuro/a sindaco/a si impegni a spendere tutte le entrate del settore ERP  per le attività di  manutenzione degli alloggi ed anche per l’acquisto di nuovi alloggi. Questo impegno va  mantenuto anche nel caso in cui il debito comunale non sia cancellato o lo sia solo in parte. Tutte le entrate del settore Erp e le spese sostenute, inoltre,   dovranno essere pubblicate sui siti istituzionali per darne massima trasparenza.

Chiaramente ogni altra misura che possa servire alla manutenzione degli alloggi popolari, come il bonus 110%, sarà utile che venga applicata, ma dovrà essere prioritario per l’Amministrazione comunale e per l’Aterp garantire che le entrate del settore erp siano completamente destinate al settore, come previsto dalla normativa vigente.

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