La misura cautelare personale in parola è stata emessa nei confronti di due fratelli
Stamane, i militari della Compagnia di Reggio Calabria, coadiuvati dalle unità cinofile, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di applicazione di misura cautelare personale in carcere nei confronti di 2 soggetti, entrambi operanti nella piana di Gioia Tauro, accusati di cessione e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e di illecita detenzione di armi comuni da sparo, armi clandestine, armi non commerciabili in Italia e munizioni.
In particolare, la misura cautelare personale in parola è stata emessa nei confronti di due fratelli, V.C. (cl’ 90) e S.C. (cl’ 87), gestori di un autosalone della zona, domiciliati rispettivamente a San Ferdinando (RC) e a Rosarno (RC).
L’esecuzione di queste misure cautelari personali rappresenta l’epilogo di articolate e complesse investigazioni, coordinate dal Procuratore della Repubblica di Palmi, Ottavio Sferlazza, dirette dal Sostituto Procuratore della Repubblica titolare del procedimento penale, Daniele Scarpino e condotte dalla Compagnia della Guardia di Finanza di Reggio Calabria.
Il servizio in argomento si qualifica quale sviluppo investigativo e perfezionamento operativo di un’azione repressiva già tracciata in precedenza dai finanzieri con un primo interventocondotto, lo scorso gennaio,dagli uomini della medesima Compagnia del capoluogo reggino, allorché l’intuito dei militari impiegati, nonché l’infallibile fiuto dei cani antidroga del comparto cinofili della locale Compagnia Pronto Impiego condussero al sequestro di circa 2 kg di marijuana, circa 1.2 kg di hashish, 4 pistole semiautomatiche e oltre 140 proiettili, nonché all’arresto in flagranza di reato di R.C. (cl’ 63), padre degli odierni arrestati.
In quell’occasione, nello specifico, alcune pattuglie delle Fiamme Gialle, durante lo svolgimento di mirate attività di appostamento e di osservazione, individuarono un soggetto sospettato di detenzione abusiva di armi e di produzione e illecita detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio.
Le conseguenti attività di perquisizione, eseguite illo tempore, hanno consentito di individuare e sottoporre conseguentemente a sequestro l’ingente quantitativo di stupefacente, rinvenuto sotto un consistente cumulo di sabbia insistente su uno dei terreni adiacenti alla sede del predetto autosalone.
Al termine delle operazioni, l’indagato è stato tratto in arresto in flagranza di reato e condotto presso la casa circondariale di Reggio Calabria – Arghillà, Nei giorni seguenti, il Giudice per le Indagini Preliminari ha convalidato l’arresto eseguito dai militari operanti, accogliendo altresì la proposta di applicazione nei confronti dell’indagato rosarnese della più penetrante delle misure cautelari personali, ossia la custodia cautelare in carcere, atteso il livello di pericolosità sociale scaturente da quanto posto sotto sequestro.
Le successive attività investigative svolte dai finanzieri reggini su delega dell’A.G. inquirente palmese, a seguito dell’arresto in flagranza di reato, hanno consentito di raccogliere un ingente e granitico patrimonio probatorio dimostrante il pieno coinvolgimento nelle vicende criminose dei due figli dell’allora arrestato.
La gravità del quadro indiziario così raccolto e l’attualità della pericolosità delle condotte poste in essere dagli indagati hanno spinto i militari operanti a fornire all’Autorità Giudiziaria inquirente elementi idonei tali da far ritenere sussistente la necessità di proporre al competente Giudice per le Indagini Preliminari l’adozione del canale delle misure cautelari personali.
