Reggio, cinghiali in città: il Comune dispone il loro abbattimento, ma...

Reggio, cinghiali in città: il Comune dispone il loro abbattimento, ma…

Redazione

Reggio, cinghiali in città: il Comune dispone il loro abbattimento, ma…

Tag:

domenica 03 Aprile 2022 - 10:15

Lamenta Ancora Italia: nell'ordinanza del sindaco, sicurezza dimenticata e improvvisazione nel qualificare gli agenti di polizia come selettori

REGGIO CALABRIA – A seguito di una segnalazione da parte della Polizia metropolitana di Reggio Calabria, che ha riscontrato alcune tracce di cinghiale in località Arghillà nei pressi del parco Ecolandia, il sindaco facente funzioni Paolo Brunetti ha ritenuto di emanare un’ordinanza contingibile ed urgente a tutela della salute e dell’incolumità pubblica per l’abbattimento degli stessi, la numero 7 del 3 marzo scorso.

Stando al circolo ‘Athena’ di Ancora Italia, «alla lettura della suddetta ordinanza appaiono, fin dalle prime righe, ovvie incongruenze e “leggerezze” che metterebbero, se eseguite alla lettera, in concreto pericolo la cittadinanza che nell’ordinanza si pretende di salvaguardare».

Per esempio, in ordinanza «si annoverano i cinghiali quali “animali pericolosi ai sensi della legge 157/92” che, per inciso, è la legge quadro sulla caccia. Dalla disamina della stessa non appare in alcuna sua parte tale definizione ne tantomeno vi è alcun passaggio che definisca i cinghiali animali finanche nocivi. Unico riferimento agli ungulati selvatici viene fatto all’articolo 18 della succitata legge laddove si richiamano le specie cacciabili ed i relativi periodi di attività venatoria».

La Regione Calabria ne è bene a conoscenza tanto è vero che, a seguito dell’esplosione demografica dei cinghiali in Calabria degli ultimi anni, nel tentativo di contenerne il numero, si è introdotto l’abbattimento selettivo, una pratica finalizzata al controllo demografico che viene effettuata obbligatoriamente da cacciatori professionisti che, opportunamente formati mediante specifiche tecniche e particolari protocolli di sicurezza, sono in grado di ridurre il numero della popolazione ungulata riportandola a cifre contenute.
Non è pensabile improvvisarsi selettori come invece si pretende nell’ordinanza sindacale che – rilevano dal movimento – ordina alla Polizia Metropolitana l’abbattimento dei cinghiali in spregio alla legge prevede l’intervento, per tale attività, di selettori professionisti al fine di garantirne la sicurezza nell’esecuzione di tale attività».

Basti pensare al concretissimo rischio di «proiettili vaganti», per comprendere i possibili rischi. E insomma «la sicurezza nell’esecuzione degli abbattimenti appare un concetto estraneo nell’ordinanza sindacale di Brunetti che, semplicemente, non la prevede; demandando la responsabilità, come per tutte le altre attività richiamate nella stessa ordinanza, ad altri.

Stando al circolo Athena, un altro «punto dolente di questa ordinanza “creativa” è la totale mancanza di dialogo istituzionale con l’Ufficio veterinario dell’Asp che accerta e certifica lo stato dei capi abbattuti, stabilendo se gli stessi siano o meno portatori di patologie trasmissibili all’uomo. Certamente non basta che un cinghiale scorrazzi tra i rifiuti per decretarne la contaminazione con agenti patogeni trasmissibili all’uomo e non è certamente il sindaco a stabilirne l’anamnesi, ma piuttosto il veterinario dell’Azienda sanitaria provinciale.
Per non parlare dell’obbligo della distruzione delle carcasse dei cinghiali abbattuti, una responsabilità istituzionale che fa capo all’Ufficio di sindaco, anche se facente funzioni, nella sua qualità di autorità sanitaria locale, che deve disporne la distruzione. Anche tale previsione è assente, come altro, nell’ordinanza.

Infine, ma non meno importante, anche nell’ipotesi in cui all’abbattimento degli ungulati infetti fosse prevista, in alternativa, la loro cattura, il puntiglioso Brunetti “dimentica” che sovente è sempre il Comune a disporne la procedura mediante un disciplinare tecnico che può prevedere gabbie o recinti di cattura; ma di tutto ciò, il sindaco facente funzioni di Reggio Calabria, Paolo Brunetti, non fa menzione alcuna nella propria ordinanza, limitandosi a imporre che “nell’esecuzione delle attività siano garantite le condizioni di sicurezza per i cittadini, liberando da ogni responsabilità il Comune di Reggio Calabria per eventuali incidenti e/o danni a persone o cose che si potessero verificare prima, durante e dopo» gli abbattimenti.

Articoli correlati

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007