Interventi di Canale, Rocchi e Licandro e dei candidati Tripodi e De Gaetano
Le immancabile canzoni della tradizione comunista “Bandiera rossa”, “L’internazionale” e “Bella Ciao” e il reggae di Bob Marley sono state la colonna sonora del comizio conclusivo della campagna elettorale della Federazione della sinistra per le elezioni regionali di domenica e lunedì prossimi, svoltosi ieri sera in una piazza Camagna gremita di militanti e simpatizzanti. Da un palco sul quale sventolavano gli stendardi con falce e martello della formazione composta da Rifondazione comunista e Comunisti italiani, si sono avvicendati il segretario provinciale del Pdci Massimo Canale, i candidati e segretari regionali Michelangelo Tripodi (Pdci) e Nino De Gaetano (Prc), gli esponenti delle segreterie nazionali Augusto Rocchi (Prc) e Orazio Licandro (Pdci). «Noi affermiamo i diritti di tutti, Scopelliti la sopraffazione, l’inganno e il clientelismo – ha tuonato Canale – se vincerà o perderà, lascerà una città ferita nell’orgoglio e nella dignità. Una città si deve pietire anche un posto di lavoro di tre mesi in una società mista. Non posso immaginare cosa possa fare Scopelliti e la sua banda alla Regione». Dopo l’introduzione di Canale, microfono ai due segretari regionali, con un focus su Reggio e la Calabria. «E’ fondamentale sbarrare il passo a Scopelliti, in Calabria deve andare avanti il processo di cambiamento iniziato con il centrosinistra – ha affermato Tripodi – la giunta Chiaravalloti aveva creato un disastro che ci aveva lasciato in eredità, Scopelliti era uno degli esponenti di punta di quell’amministrazione di centrodestra. Mentre la Calabria veniva sfasciata, Scopelliti, che si presenta come il nuovo e dice di voler cambiare la regione, che faceva? Scopelliti dice in città che bisogna votarlo perché è reggino. Ma cosa ha fatto lui per Reggio quando era ai vertici della Regione? Grazie alla giunta Loiero, il “Centro cuore” e l’acqua a Reggio: noi siamo gli amici della città». «Reggio è la “Città della gioia”, ma solo negli slogan e nelle promesse di Scopelliti. Cosa ha fatto per Reggio? – ha dichiarato De Gaetano – e Berlusconi per la Calabria? Non ci sono stati né moralità, né sviluppo: la A3 e la 106 restano in drammatiche condizioni e si parla solo del Ponte sullo Stretto, i fondi Fas per sono stati ditottati al nord, sono stati tagliati posti di lavoro e anche i treni. E Scopelliti che ha detto? Non c’è bisogno di un governatore che a Roma si inginocchi, ma che batta i pugni sul tavolo. E’ un luogo comune che destra e sinistra sono uguali, noi, ad esempio, abbiamo stabilizzato i precari, il Comune di Reggio no: domenica e lunedì bisogna dire no al governo Berlusconi, per bocciare Scopelliti e continuare a dare prospettive alla nostra regione, per dare forza alla Federazione della sinistra». Nel corso del comizio, i due candidati, evidenziando l’impegno dei comunisti, hanno evocato alcuni risultati della Regione, come la stabilizzazione dei precari e i provvedimenti urbanistici e di governo del territorio. Ma anche espresso giudizi negativi sugli otto anni di sindacatura di Scopelliti, come quelle relative a debiti, periferie e spettacoli. E, infine, esortato a non votare per il “Re del tonno”: «un voto per Callipo è un voto per Scopelliti. Con il sistema elettorale esistente, non ha speranze neanche di entrare in Consiglio regionale». Più generali, invece, gli interventi di Rocchi e Licandro: attacco al lavoro e alla scuola, xenofobia e riduzione spazi di democrazia da parte del governo Berlusconi-Bossi, ma anche la mancanza di prospettive per i giovani, i drammi creati dalla crisi economica, il Mezzogiorno, la necessità di dare più forza alla sinistra e di pensare ad un nuovo modello alternativo di società.
