Presentato al Palazzo del Consiglio Regionale il nuovo libro che ripercorre, tra storia e architettura, una fetta importante della politica, dell'arte e dell'ingegneria reggina
Palazzo Campanella, sede del Consiglio Regionale della Calabria, è il più grande, -bello ed elegante- edificio pubblico della Calabria.
Si trova a Reggio e -porta il nome di due grandi Reggini: Giuseppe Scopelliti e Giuseppe Bova-. Il primo, da Presidente del Consiglio Regionale tra 1995 e 2000, giovanissimo (diventò il più alto rappresentante istituzionale della Calabria all’età di 29 anni), -riuscì a sbloccare i fondi che servivano per completarlo e quindi fece in modo che questo Palazzo diventasse finalmente funzionale per la Città-, il secondo, attuale Presidente del Consiglio Regionale, -ne ha fatto una delle cose più gradevoli della città, sia all’esterno che all’interno, con opere d’arte preziosissime, aree verdi e di intrattenimento per un grande progetto di accoglienza-.
Con il prezioso contributo del prof. Francesco Arillotta, stamattina la storia di Palazzo Campanella ha visto un ampio e dettagliato excursus nella sala ‘Giuditta Levato’ dello stesso palazzo, in occasione della presentazione del libro di Kaleidon editrice: -Palazzo Campanella tra storia e architettura-, scritto proprio da Francesco Arillotta e Domenico Gimignano.
Durante la conferenza stampa moderata dal portavoce della presidenza del Consiglio Regionale, Giampaolo Latella, dopo i ringraziamenti dell’editore, Roberto Arillotta, ha preso subito la parola uno dei due autori, Domenico Gimigliano, architetto e docente universitario che all’interno del pregiato volume ha curato la parte relativa proprio all’architettura di Palazzo Campanella, di cui è stato progettista in un team di reggini purosangue: -Sono particolarmente orgoglioso della storia di questo Palazzo tanto che lo considero il ‘mio’ palazzo. Sono fiero di averlo progettato ed entusiasta del fatto che dopo 27 anni, questo progetto sia ancora attuale. Io adesso vivo in Umbria nel paese di mia moglie, e vi posso assicurare che il Palazzo della Regione Umbria è un vero e proprio obrobrio: non solo non si può guardare, ma non è neanche funzionale alle esigenze della massima istituzione Regionale. Porterò questo libro in Umbria e lo diffonderò tantissimo con l’orgoglio di reggino e di calabrese. Questo palazzo Regionale non è solo grandissimo, ma anche sicurissimo a livello antisismico, realizzato con le più avanzate tecnologie dei tempi, tanto da resistere a qualsiasi tipo di terremoto, anche fortissimo. Questo libro è la memoria storica e, al tempo stesso, un pregevole biglietto da visita di una delle perle della nostra terra in termini di architettura moderna, e ringrazio tutti coloro che nel corso degli anni hanno lavorato con me, notte e giorno, ora dopo ora, per far sì che finalmente questo Palazzo diventasse realtà. Ricordo che il progetto risale al 1983. I lavori, però, subirono bruschi stop. Innanzitutto dalla soprintendenza che pensava che durante gli scavi fossimo andati a intaccare Mura Greche, ma in realtà erano solo le vecchie fognature della caserma militare, e poi da una carenza di soldi colmata dallo sforzo di Giuseppe Scopelliti, Presidente del Consiglio Regionale tra 1995 e 2000 nella Giunta guidata dal mio amico Nisticò-.
Ha poi parlato l’altro autore, Francesco Arillotta, che ha spiegato l’importanza di Palazzo Campanella proprio a livello artistico, storico e culturale: -Si tratta dell’edificio pubblico più grande dell’intera Regione, almeno finchè non sarà completato il nuovo Palazzo di Giustizia di Reggio Calabria, vicino il Ce.Dir., che tra pochi anni diventerà il più grande relegando questo al secondo posto. Ma intanto è il più grande e mi sento di aggiungere che è anche il più bello e funzionale. E’ il palazzo più importante perchè rappresenta la più importante istituzione Regionale: qui dentro vengono fatte le leggi, qui dentro vengono decise le sorti dei cittadini. E a tutti i reggini deve dare grande orgoglio il fatto che questo palazzo così importante sorga a Reggio, e che porti i nomi di due reggini, due grandi Presidenti di questo Consiglio Regionale: Peppe Scopelliti e Peppe Bova. Quello che è successo in questo Palazzo dimostra che quando la classe dirigente lavora insieme per il bene comune, come fanno da sempre altre realtà Calabresi, il territorio cresce e va avanti: lo conferma anche il processo che ha portato Reggio a ottenere lo ‘status’ di Città Metropolitana grazie allo sforzo congiunto e trasversale tra forze politiche. L’auspicio per il futuro è che la politica di reggio lavori più spesso in comune, a prescindere dagli schieramenti ma con una forte identità di attaccamento al territorio, per continuare a far seguire alla città l’avviato percorso di crescita e sviluppo-.
Un quadro politico, insomma, dai risvolti tipici della -regginità-: proprio il Presidente Bova, che lo rappresenta a pieno, ha concluso la conferenza ribadendo le linee guida del lavoro svolto negli ultimi anni proprio a Palazzo Campanella, che oggi -è anche di fatto la ‘Casa dei Calabresi’. Lavoriamo affinchè i luoghi pubblici siano aperti e inclusivi, e affinchè possano anche raccontare la storia del territorio di cui non bisogna mai perdere la memoria. Un progetto così bello e affascinante, che ha la titolarità di reggini doc, andava incorniciato in un libro che ci aiuta a non avere paura. Oggi Palazzo Campanella è una grande attrattiva, un punto di riferimento, un simbolo d’identità un pò come se fosse una bandiera della Calabria. E si trova a Reggio. Reggio, una città dalla storia difficile e tormentata ma attualmente vocata all’Area dello Stretto. Oggi infatti Reggio si chiama -di Calabria-, ma non sempre è stato così. E chissà che in futuro Reggio non sia solo un quartiere della grande ‘Città dello Stretto’, questo senza mai intaccare la storia, la territorialità, l’identità Calabrese di Reggio e Siciliana di Messina. L’Area dello Stretto non rivoluziona il mondo, le due Regioni rimangono così come sono-.
All’interno del libro sono presenti le fotografie, le immagini, i rendering, i prospetti, le cartine, la storia del progetto oltre a una rassegna con tutte le opere d’arte interne al Palazzo (‘Tommaso Campanella‘, ‘San Francesco che attraversa lo Stretto di Messina‘, ‘San Giorgio‘, ‘Zaleuco‘, ‘Ncuddamula cu cori‘, ‘Scilla, il mito‘, ‘Assassinio di Giuditta Levato‘, ‘La Fata Morgana‘, ‘Il Giardino di Adone‘) e quelle esterne, con i giardini, le due palme del 1848 spostate solo l’anno scorso dal viale Calabria (ex orto botanico), il ‘Palmarium‘, il monumento di Michele di Raco ‘La Calabria e il Mare‘ e la nuova recinzione in fase di realizzazione.
