Reggio Calabria: incontro con Mauro Mazza, direttore di Rai Uno, per un “viaggio nella tv che informa, orienta e diverte”

Reggio Calabria: incontro con Mauro Mazza, direttore di Rai Uno, per un “viaggio nella tv che informa, orienta e diverte”

Reggio Calabria: incontro con Mauro Mazza, direttore di Rai Uno, per un “viaggio nella tv che informa, orienta e diverte”

lunedì 13 Luglio 2009 - 09:43

Il Sindaco Scopelliti ha presentato a Mauro Mazza lo Stretto di Messina, tessendone le lodi e tornando sulla 'vicenda Caporale': -domani mattina andrò in tribunale a firmare la denuncia contro quel gioralista che ha provato a infangare Reggio e Messina-

All’interno del programma degli eventi dell’Estate Reggina 2009, l’Assessorato alla Cultura del Comune di Reggio Calabria ha previsto gli “Incontri d’estate” orgnizzati da Marcello Veneziani che nello Stretto ormai è di casa. Questa serie di incontri s’è aperta ieri sera con un “viaggio nella tv che informa, orienta e diverte” presso il Lido Calajunco sul Lungomare Falcomatà: ospite d’onore il direttore di Raiuno Mauro Mazza.

Già nel pomeriggio il giornalista era arrivato in città dove aveva tagliato il nastro della mostra estiva di Villa Genoese Zerbi (foto a corredo dell’articolo) inaugurando -Cinquant’anni di Made in Italy-, una prestigiosa rassegna che a Reggio è esposta per la prima volta in Italia dopo un tour internazionale dei più prestigiosi musei del mondo. Tra le pregevoli bellezze esposte a Villa Zerbi anche la fontana d’argento del cortile d’onore di Palazzo Chigi, realzzata dal grande orafo calabrese Gerardo Sacco. Berlusconi, in occasione del recente vertice G8 di L’Aquila, ha scelto proprio questo evento come omaggio agli altri capi di stato.

Ma torniamo alla serata culturale che, nel fantastico scenario del Lido Calajunco con lo Stretto a cornice (e non è poco) ha visto accendersi un intenso e approfondito dibattito d’attualità sul mondo della televisione.

Aperto, chiuso e intervallato dalle esibizioni musicali del “Mc Trio Jazz”, con Mimmo Condello (batteria), Enzo Baldessarro (contrabbasso) ed Enzo D’Agostino (pianoforte), l’incontro è stato presentato da Antonio Nicolò, delegato alla cultura del Comune di Reggio Calabria: -siamo molto contenti di ospitare in una così bella serata estiva ospiti così prestigiosi come Marcello Veneziani e Mauro Mazza. Sono molto contento che l’argomento scelto per questa sera è proprio quello della televisione perchè quel mezzo che dovrebbe orientare, informare e divertire in realtà finisce troppo spesso a disorientare, a disingormare e, personalmente, anche ad annoiare quindi non a divertire. Questa sera abbiamo l’occasione di arricchirci della sapienza, della bravura e della professionalità del direttore di Rai Uno Mauro Mazza a cui do il benvenuto a nome di tutta la città-.

Anche il Sindaco, Giuseppe Scopelliti, è intervenuto accendendo il dibattito: -oggi un certo giornalismo sembra impazzito. Repubblica, che è uno dei principali quotidiani nazionali, fa della battaglia personale un vero e proprio imperativo ma, si badi bene, non si tratta di battaglia politica ma piuttosto di una campagna d’odio nei confronti della persona; anche noi a Reggio abbiamo dovuto subire affronti simili. Forse al di fuori di Reggio e Messina lo sanno in pochi, caro direttore, ma anche Reggio, così come Messina, ha subito l’onta del giornalismo impazzito dei nostri tempi. Caro Mauro, oggi ti abbiamo ospitato in questo Lido perchè noi viviamo l’estate nel pieno della nostra bellezza, del mare e dello Stretto. Guarda che spettacolo, non è meraviglioso? (Indica il panorama n.d.r.) -Ebbene, il giornalista Antonello Caporale ha avuto il coraggio di definire queste due città, Reggio e Messina, due ‘cloache’. Poco fa mi ha chiamato l’avvocato e domattina andrò in tribunale a firmare la denuncia- (Scrosciante e lungo applauso n.d.r.). -Ma torniamo alla televisione – ha continuato il Sindaco Scopelliti – perchè se da un lato dobbiamo constatare che il giornalismo sembra impazzito, dall’altro a me interessa essere degno rappresentante di una città che, come dimostra anche stasera, ha tanta voglia di crescere anche culturalmente. Siamo in tanti, e siamo vogliosi di capire quali sono e quali possono essere le prospettive della televisione nel terzo millennio-.

Lodando Mauro Mazza per il lavoro svolto nei 7 anni in cui ha diretto il Tg2, il Sindaco Scopelliti ha poi passato la parola a Marcello Veneziani che ha velocemente introdotto il giornalista iniziando a -bombardarlo- di domande a partire dalla differenza del compito tra la direzione di una testata giornalistica, il Tg2, alla direzione di una Rete Televisiva, Rai Uno.

Mauro Mazza ha esordito dicendosi felicemente stupito della tantissima gente presente per l’occasione (al Lido Calajunco c’erano più di 200 persone), perchè -in una così bella serata estiva non mi sarei aspettato un tale riscontro di pubblico per un incontro letterario-, ha detto il direttore di Rai Uno, spiegando quali sono le differenze tra la direzione del Tg2 e la direzione della rete pubblica numero uno: -io sono in un mondo commerciale e altamente competitivo, ma se per gli altri vale il detto che ‘l’importante è partecipare’ io devo farne a meno, perchè guido Rai Uno. Io non devo partecipare, ma devo vincere, è un obbligo imperativo-.

Mazza ha parlato per più di un’ora, stuzzicato dalle domande, spesso pungenti, di Marcello Veneziani: dal ‘caso’ Bruno Vespa all’eredità di Del Noce, dalla programmazione del prossimo autunno (tornano Don Matteo e Un Medico in Famiglia) alle riflessioni sulla lunga pausa estiva della tv, dal rapporto con le pubblicità fino a quello con le reti concorrenti fino a Marzullo. Ma -se mi chiedete chi dirige il festival di San Remo non ve lo dico-, ha scherzato Mauro Mazza soffermandosi sull’attenta analisi del commercio televisivo, sull’importanza strategica per Rai Uno di una trasmissione come quella dei Pacchi e sulla possibilità di rivoluzionare, gradatamente, il palinsesto sperimentando un possibile ritorno al passato.

Mauro Mazza ha spiegato che in tv troppo spesso si guarda all’avversario e al concorrente aspettando che sia l’altro a fare la mossa sbagliata per poi batterlo sul filo di lana, ma ha voluto precisare che vuole capovolgere questa strategia e vuole prendersi dei rischi, vuole fare delle scelte forti rischiando di perdere ma con tutto l’orgoglio e la dignità di poter dire di averci provato.

Mazza ha fatto capire che proverà ad accorciare i programmi in prima serata e che tornerà una striscia d’opinione in coda al Tg1, dopo -Il Fatto- di Enzo Biagi.

A proposito di Enzo Biagi, Marcello Veneziani ha voluto smitizzare una figura che -comunque è da annoverare tra le più autorevoli del giornalismo Italiano, ma senza fare degli eccessi perchè io ricordo sempre come, soprattutto negli ultimi anni, Enzo Biagi faceva le interviste … con una troupe di 11-12 persone – mai vista tanta gente – che ti invadeva la casa, e con modalità di pubblicazione quantomai imbarazzanti. Se io dicevo che Berlusconi è bravo, bello, forte, concreto, deciso, capace, lucido e anche un pò maiale, poi mi vedevo in tv che dicevo che Berlusconi era un pò maiale e basta. Più volte mi sono trovato imbarazzato-.

-Ah, con Biagi è capitato anche a te?- gli ha fatto eco Mauro Mazza.

Senza dubbio Veneziani e Mazza hanno voluto precisare e riconoscere la grande serietà e professionalità di Biagi ma hanno anche sottolineato che la faziosità che ne ha condizionato gli ultimi anni di vita per forza di cose finisce con infangare un pò il merito e la grandezza di un giornalista che ha fatto la storia della Tv Italiana.

Mazza ha anche voluto ricordare, parlando del rapporto tra televisione e politica, che la sera prima delle elezioni politiche 2006, il venerdì sera, mentre i politici nelle piazze tenevano gli ultimi comizi, su Rai Uno -Il Fatto- di Enzo Biagi era stato, solo per quella sera, incredibilmente raddoppiato da 6 a 12 minuti. Quella sera Biagi intervistò Benigni per 12 minuti di campagna elettorale pura, basata sul sarcasmo. -Penso che sia inammissibile che il miglior giornalista Italiano e il miglior comico Italiano, perchè in quel momento Biagi e Benigni erano tali, possano andare sulla televisione pubblica a fare campagna elettorale- ha precisato Mauro Mazza, che ha voluto esaltare la figura di Bruno Vespa, fortemente serio e professionale.

-Se qualsiasi altro giornalista avesse fatto quello che Vespa ha fatto, dal punto di vista giornalistico e informativo, sul Terremoto di L’Aquila, gli avrebbero eretto statue e monumenti in tutto il mondo, gli avrebbero consegnato tutti i premi stagionali del mondo del giornalismo e avrebbero osannato il personaggio. Vespa è un grandissimo giornalista, senza alcun dubbio il miglior giornalista Italiano vivente-.

Mazza ha parlato anche di Fiorello (-Non c’è dubbio che al momento è il numero uno sulla piazza, voglio provare a portarlo su Rai Uno, ho iniziato a sondare il campo, è un’idea assolutamente allettante e affascinante-), di Celentano (-E’ il numero 1 dello spettacolo in Tv ma non può permettersi di pretendere dalla televisione pubblica un sacco di soldi, perchè siamo in tempi di crisi, e per giunta di andare in onda senza dire prima ai suoi superiori di cosa andrà a parlare. Per l’amor di Dio, non si tratta di censura o chissà che, ma un Direttore di Rete ha delle responsabilità e ha il diritto di sapere prima che un programma vada in onda, cosa sarà detto e cosa sarà fatto-) e di Mina (-il suo ritorno in Tv è un’utopia e, come tutte le utopie, resterà tale-).

Tirando le somme, nel corso delle conclusioni, Mauro Mazza ha voluto esprimere le linee guida della nuova Tv e della nuova Rai Uno, sottolineando che sulla Rete che ora dirige si impegnerà ad esaltare il bello del nostro Paese: -in Italia ci piangiamo troppo addosso, come se non funzionasse nulla, come se tutto facesse schifo. Al contrario, però, esistono tante belle realtà, attive, positive, propositive, funzionanti e da prendere come esempio. Ecco, io voglio esaltare il bello dell’Italia, voglio parlare bene del nostro Paese, non nascondendo le cose brutte perchè anche di quelle bisogna parlare, ma senza fare delle forzature. Sogno una Rai Uno che dia, dentro l’Italia ma anche fuori, in giro per il mondo, una bella immagine del nostro Paese-.

Rispondendo a una delle domande del pubblico, Mazza è tornato sulla vicenda Repubblica-Berlusconi e s’è detto preoccupato di fronte al reggino che gli ha chiesto se quest’episodio è da giudicare momentaneo e contingente o se anche in futuro nel nostro Paese assisteremo ad altri simili casi di attacchi personali tra la stampa e la politica. -Sì, sono preoccupato – ha risposto Mauro Mazza – -perchè questo modo di fare storicamente non ci appartiene. Mi risulta che anche nella prima Repubblica ci fossero Ministri e Capi di Governo che non fossero proprio santarellini, ma questi scandali rimanevano all’interno dei Congressi dei Partiti e del Parlamento. Lì dentro avevano anche un ruolo importante, provocavano crisi di governo e crisi di partito ma mai a livello mediatico in Italia abbiamo dovuto affrontare un caso come quello delle scorse settimane. Anche questo comportamento è ereditato dal mondo britannico e anglosassone che va a fare l’ecoscandaglio alla vita privata dei politici, e la mia preoccupazione è che sempre più spesso assisteremo a simili attacchi personali e a simili intrecci tra il mondo della politica e quello del giornalismo-.

Il Direttore di Rai Uno ha anche voluto ricordare l’episodio del settembre 2007, quando era direttore del Tg2 ed è stato protagonista di una famosa arringa televisiva contro il -Vaffa Day- di Beppe Grillo: -se qualcuno decidesse di mettere in pratica le sue parole potrebbe dar vita a nuove tragedie-.

-Cosa accadrebbe – aveva detto Mazza nell’editoriale – se un giorno all’improvviso un pazzo, uno squilibrato sentendo quelle accuse premesse il grilletto? Un tempo c’erano i cattivi maestri, che additavano come nemico un commissario, un giornalista, un magistrato e accadeva che qualcuno, pazzo o meno, andasse e premesse il grilletto e qualche volta uccidesse. Oggi non abbiamo più i cattivi maestri né i buoni, abbiamo solo gli apprendisti stregoni. La storia, si dice, si ripete due volte, una volta in tragedia una volta in farsa. Ma cosa succederebbe se invece facesse il percorso inverso e da farsa si trasformasse in tragedia? Cosa accadrebbe se un mattino qualcuno ascoltati quegli insulti contro tizio e contro caio premesse il grilletto?-

Da quel momento l’attuale direttore di Rai Uno s’è trovato vittima di continui attacchi e violenze, tanto che è stato addirittura sotto la scorta dei Carabinieri.

Anche Reggio è stata scena di un curioso siparietto: un grupo di 5-6 ragazzi, i -Grillini- di Reggio Calabria, a conoscenza dell’arrivo di Mauro Mazza in città e non dimenticando quindi l’episodio di due anni fa, si sono presentati intorno al Calajunco con striscioni di elogio nei confronti di Beppe Grillo e contro la -fascistizzazione- della televisione.

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