Reggio, clima torbido: intimidazione al sindaco f.f. Raffa, tante insinuazioni nei confronti del Pdl

Reggio, clima torbido: intimidazione al sindaco f.f. Raffa, tante insinuazioni nei confronti del Pdl

Reggio, clima torbido: intimidazione al sindaco f.f. Raffa, tante insinuazioni nei confronti del Pdl

giovedì 19 Agosto 2010 - 21:41

In tanti chiedono alla magistratura di «capire se c'è una connessione con la politica»

Proprio nei giorni più caldi della crisi del Comune di Reggio Calabria, il Sindaco facente funzioni, Giuseppe Raffa, al centro di una bufera interna alla maggioranza legata ad alcune sue scelte quantomeno discutibili e, per certi versi, incomprensibili, è stato vittima di un vile atto intimidatorio avvenuto con le tipiche modalità mafiose appartenenti alla ‘ndrangheta.

Un biglietto scritto a mano e con frasi in dialetto accompagnava una busta con pallini di piombo da fucile da caccia fatta recapitare a Raffa. La frase riportata, secondo indiscrezioni sarebbe del tipo -Bestia, e ora la finisci-. I carabinieri hanno sentito Raffa a Palazzo San Giorgio, e poi hanno sequestrato il materiale.

Chiaramente dopo questo gesto, in tanti hanno collegato l’intimidazione alla situazione politica del Comune. Un mare di note, comunicati e dichiarazioni di esponenti politici di ogni partito e schieramento, ha chiesto ai giudici di indagare per «capire se c’è una connessione con la politica». Angela Napoli, che ha aderito al nuovo movimento di Gianfranco Fini, ha esplicitato l’esigenza di «accertare le collusioni tra ‘ndrangheta e politica» nella Città di Reggio. Ma a Raffa sono arrivate le solidarietà di tutti i vertici del Pdl, da Scopelliti a Tuccio e Berna fino anche ai suoi più acerrimi nemici di questa crisi.

Proprio Raffa ha provato a gettare acqua sul fuoco: «escludo che le minacce ricevute questa mattina siano riconducibili all’attuale situazione politica al Comune di Reggio Calabria, caratterizzata da un dibattito a più voci, sia pur con toni accesi, ma che rientra nella nomale dialettica. L’intimidazione piuttosto, secondo la mia personale opinione, potrebbe essere legata all’attività amministrativa di palazzo san Giorgio ed è, probabilmente, riconducibile a quegli ambienti che traggono interessi inserendosi in quelle maglie che la politica e la burocrazia spesso lasciano larghe o permeabili».

E mentre in tanti insinuano che dietro questo gesto ci possa essere proprio il Pdl, qualcuno sottovoce prova anche a dire il contrario. Alcuni militanti del Pdl stesso mettono in dubbio l’autenticità dell’attentato e si chiedono se non sia stato -organizzato in casa- per far apparire Raffa come una vittima della situazione.

A prescindere dalla verità, che solo i magistrati riusciranno – forse – a chiarire con il tempo delle indagini, di certo c’è che l’aria che si respira a Reggio in questi giorni è davvero torbida. Se le intimidazioni siano arrivate davvero dalla ‘ndrangheta, o se c’entri la crisi politica e provengano da ambienti vicini al Pdl o se invece siano -fallocche- per una questione di immagine e quindi -fatte in casa- da Raffa stesso, non può saperlo nessuno. Di certo c’è che, sia quel che sia la verità, in ogni caso si tratta di un episodio sgradevole che certo non rasserena gli animi.

Volendo vestire, senza indizi e basi scientifiche ma solo con un pò di logica, i panni degli investigatori, ci viene subito da pensare che nel peggior momento di scontro politico tra il Pdl e il sindaco f.f. Raffa, nessun politico con un minimo di intelligenza avrebbe mai e poi mai potuto pensare a una simile offensiva, con una ovvia ed evidente ricaduta negativa e controproducente. Così come, allo stesso modo, pensare che davvero Raffa abbia organizzato tutto da sè, seguendo alcune tesi complottiste, è forse addirittura ridicolo e stucchevole. No, la politica di Reggio è arrivata nei giorni scorsi a toccare il fondo, ma non fino a questo punto.

Più verosimile la tesi portata avanti dallo stesso Raffa, che in questi giorni sta lavorando (praticamente da solo) su alcune situazioni delle società miste (Leonia, Multiservizi) legate a situazioni estremamente delicate di posti di lavoro e incarichi manageriali su cui la ‘ndrangheta potrebbe avere interessi di vario genere.

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