Anche Reggio in ginocchio, la natura si ribella

Anche Reggio in ginocchio, la natura si ribella

Anche Reggio in ginocchio, la natura si ribella

giovedì 11 Marzo 2010 - 12:08

I torrenti in piena isolano intere frazioni. I cittadini infuriati: -C'è il rischio di esondazioni-

Per il momento si può tirare un sospiro di sollievo, ma c’è poco da stare tranquilli. Mentre diverse zone interne della Calabria si sgretolano sotto i colpi del maltempo, il “campanello d’allarme” è suonato ieri anche nella neo città metropolitana di Reggio. A provocare danni e disagi, ma per fortuna senza conseguenze per le persone, sono stati ancora una volta i torrenti cittadini, gonfi per l’afflusso d’acqua come non avveniva da anni. Due i corsi d’acqua seguiti con maggiore attenzione dalle istituzioni, il Valanidi, nella zona Sud della città, e il Gallico, nella zona Nord. E’ stata la Polizia provinciale, in particolare, a monitorare la situazione e a rassicurare i cittadini sul contenimento dei rischi nelle due zone. Ma la paura è stata comunque tanta.

Già dalle prime ore della mattina, l’intasamento del Valanidi ha isolato per diverse ore le frazioni a monte di Mortara di San Gregorio, Curduma, Ciossu e Serru, dove abitano diverse centinaia di famiglie. E il maltempo, in questo caso, c’entra ben poco. Perché in questa zona è normale prassi, in mancanza di alternative viarie, attraversare un torrente che già nel ’53 provocò sessanta vittime in tutta la vallata del Valanidi. In quella che dovrebbe essere confermata, anche secondo il nuovo Piano Strutturale Comunale, una zona industriale, con molte imprese già attive, mancano infatti i ponti di attraversamento sul torrente, sia nelle zone a monte che a valle. L’unico ponte sinora realizzato è quello collegato al costruendo Centro Integrato di Mortara, opera strategica per la città ma che ha già accumulato oltre tre anni e mezzo di ritardi sulla fine prevista dei lavori. Risultato: per togliere dall’isolamento le frazioni a monte, si è ricorsi in via straordinaria all’attraversamento di un ponte non ancora completato e quindi non sottoposto a collaudo, senza recinzioni e non illuminato. Una situazione non meno precaria, insomma, mentre l’alternativa per l’immediato futuro rimane sempre l’attraversamento della fiumara, su cui la Provincia si è allertata ieri per rimuovere i primi detriti.

Letteralmente inviperiti i cittadini. «Mia madre questa mattina si è sentita male- spiega Caterina Moscato, residente in una delle frazioni isolate- e non è potuto arrivare neanche un medico. Altro che città metropolitana, viviamo in condizioni da terzo mondo». E Francesco Nato allarga l’allarme al rischio di esondazioni. «C’è un ponte ferroviario sul torrente, ormai quasi completamente ostruito dai detriti. Si rischia insomma che l’acqua trovi un “tappo” al suo defluire, andando poi a minacciare la parte vecchia di San Gregorio, ben tremila abitanti». A Gallico, poi, il torrente ha portato a valle non solo fango e detriti, ma anche liquami fognari raccolti lungo il percorso. Minori, invece, i disagi alla viabilità. Anche in questo caso il torrente è attraversato normalmente dalle automobili verso il lungomare di Catona, ma la presenza di maggiori sbocchi viari ha permesso di mantenere i collegamenti tra le varie zone. Ad ogni modo, una “giornata di ordinaria follia” di fronte alla quale le istituzioni, da quelle locali allo Stato, non possono più restare indifferenti. I problemi sono enormi, e affondano le loro radici in decenni di pessima gestione del territorio, ma da qualche parte, adesso, si dovrà cominciare. A meno che non si preferisca incrociare le dita in attesa delle prossime piogge.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Premi qui per commentare
o leggere i commenti
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Salita Villa Contino 15 - 98124 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007

Questo sito è associato alla

badge_FED