L'evento è stato organizzato dalla Fondazione Mediterranea diretta da Enzo Vitale
La storia dello stemma di Reggio Calabria è a dir poco appassionante, innanzitutto perchè fa perdere le proprie tracce nella notte dei tempi e quindi si intreccia a storiche suggestioni e leggende legate ai secoli che furono
Il 12 dicembre del 1934 viene firmato dall’allora Capo del Governo Benito Mussolini il decreto che riconosceva al Comune di Reggio Calabria il diritto a essere iscritto nel Libro Araldico degli Enti Morali e a fare uso del suo stemma e gonfalone, per come descritti e miniati sui relativi fogli annessi.
Nel giugno del 1935 dall’editrice “La Sicilia” in Messina viene stampata un’opera di grande formato che, riportando in chiusura il testo integrale del deliberato, ripercorre la storia del rapporto tra Reggio e l’icona di San Giorgio, facendolo risalire al 1086, e quella dello stemma cittadino riproducente il Santo Patrono, la cui prima traccia è riscontrabile in un’attestazione del 12 marzo del 1522 conservata nell’Archivio di Stato di Napoli. Due inserti rimovibili, raffiguranti in quadricromia e su carta patinata lo stemma e il gonfalone della Città così come miniati negli allegati al Decreto, arricchiscono la pubblicazione.
La prima traccia in questo cammino araldico è del dodicesimo secolo quando la regina Giovanna I D’Angiò riconosce per decreto all’urbe reggina l’autorità di fregiarsi del titolo di -Urbs Rhegina Nobilis Insignis Fidelissima Provincae Prima Mater Et Caput-, ossia -Urbe reggina nobile, insigne, prima madre e capitale della provincia (calabra)-.
Le tracce della storia del gonfalone reggino proseguono nella storia con la conferma del titolo da parte di Ferdinando il Cattolico nel 1600, attraversando il tempo fino al regime fascista quando proprio Mussolini impone l’apposizione in testa alla tradizionale miniatura del San Giorgio trionfante sul drago, il simbolo del fascio littorio, poi rimosso nel 1945.
Gli stessi luoghi, anche quelli della memoria ricordano questa storia. Quando Reggio viene devastata dal terremoto del 1908, cade al suolo anche il vecchio palazzo San Giorgio, col suo cancello recante un enorme scudo di ferro con l’effige cittadina.
Nel 2006 l’associazione Mediterranea Rhegion, per ricordare la costituzione della Fondazione Mediterranea nata il 4 aprile 2006, ne ha finanziato una ristampa anastatica in tiratura limitata per i suoi soci.
Nel Salone dei Lampadari di Palazzo San Giorgio, la stessa Fondazione Mediterranea ha organizzato un incontro con il quale ha voluto promuovere l’iniziativa di diffondere la pubblicazione in tutte le biblioteche, le scuole e gli uffici di Reggio e Provincia la ristampa anastatica del gonfalone. E’ stata l’occasione per avere contezza di un pezzo di storia municipale e di constatare come lo stemma e il gonfalone della città di Reggio Calabria, a causa dei rivolgimenti storici italiani, siano stati modificati rispetto agli originali del 1934.
L’incontro, introdotto dal sindaco Giuseppe Raffa e coordinato da Enzo Vitale, presidente della Fondazione Mediterranea, è stato concluso dall’assessore ai Beni Culturali Antonella Freno. Il principale relatore è stato lo storico Franco Arillotta e sono intervenuti anche Antonino Monorchio, presidente della Fondazione Editrice Sperimentale Reggina; Arturo Nesci di S. Agata, coordinatore del Comitato Scientifico della Fondazione Mediterranea e Gabriele Quattrone, consulente scientifico della Fondazione.
