Reggio. Il Cilea "trema" per gli applausi e la voce di Mazzarò, uno straordinario Guarneri

Reggio. Il Cilea “trema” per gli applausi e la voce di Mazzarò, uno straordinario Guarneri

elisabetta marciano

Reggio. Il Cilea “trema” per gli applausi e la voce di Mazzarò, uno straordinario Guarneri

lunedì 03 Aprile 2023 - 19:53

Le tematiche senza tempo di Verga, portate in scena magistralmente da un cast d'attori eccezionale e da Guarneri, un formidabile e spietato Mazzarò

REGGIO CALABRIA – Teatro Catona non sbaglia un colpo, anche lo spettacolo “La roba” riscuote un successo straordinario tra il pubblico che ha avvolto tutti i protagonisti dentro un lunghissimo applauso finale. Sul palco, venerdì scorso, le tematiche senza tempo di Giovanni Verga, portate in scena magistralmente da una troupe d’attori eccezionale in cui spicca un formidabile e spietato Mazzarò, interpretato da un attore di lunga e brillante carriera, il catanese Enrico Guarneri. L’attore ha ipnotizzato il pubblico trascinandolo dentro le miserie più profonde, quelle legate al possesso, ad desiderio di accumulare, di non “perdere”; ed è appunto l’idea di lasciare andare la sua roba che Mazzarò trova sempre più ingiusta. Un’idea ossessiva e costante dentro un susseguirsi di tragedie che porteranno all’autodistruzione “chi godrà di tutto questo alla mia morte? Roba vieni con me”.

La roba e la morte

Attorno a Mazzarò, che piano piano perde totalmente l’umanità, ruotano invece le storie di esseri umani. “Braccianti”, “bestie da lavoro” che all’inizio sono affascinati dal “padrone” dalla sua potenza, da un’immagine che sovrasta la scena e che piano piano, nel corso della dramma lentamente “abbandonano” fino a riacquistare una fortissima dignità nel finale, quasi a pareggiare i conti delle angherie e ingiustizie subite. La scenografia è dominata da un solo gigantesco albero, simbolo di una natura che ripaga a costo di sacrifici estremi, al costo della stessa vita. Infatti è la morte, più che la roba, la vera protagonista del racconto. Una morte che arriva sotto forma di malattia, gelosia estrema, sospetto, superstizione, non curanza. La morte, la perdita, la paura più forte del “padrone” che senza i suoi braccianti e la sua “roba” resta un uomo solo e disperato.

Lo spettacolo è il penultimo di un ricchissimo cartellone “Le maschere e i volti” promosso da Catona Teatro, che in questi mesi ha raccolto successi e consensi e che vedrà, a chiusura, il prossimo 27 aprile sul palco l’attore Biagio Izzo, protagonista dello spettacolo “Balcone a tre piazze” (“La coppia strana”).

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