Reggio. Il Gom condannato a risarcire 600 mila euro a 18 infermieri demansionati

Reggio. Il Gom condannato a risarcire 600 mila euro a 18 infermieri demansionati

Redazione

Reggio. Il Gom condannato a risarcire 600 mila euro a 18 infermieri demansionati

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giovedì 21 Marzo 2024 - 15:33

Con la sentenza dello scorso 15 marzo, la Corte d’appello di Reggio Calabria, ha ribaltato la decisione assunta nel primo grado di giudizio

REGGIO CALABRIA – La Corte d’appello di Reggio Calabria, ha ribaltato la decisione assunta nel primo grado di giudizio, condannando il Grande ospedale metropolitano Bianchi Melacrino Morelli a risarcire 18 infermieri, considerati vittime di demansionamento. La sentenza è stata emessa lo scorso 15 marzo scorso. I lavoratori, assistiti dall’avvocato del Nursind Domenico De Angelis, uno dei legali più esperti in materia, “per anni – riporta una nota del Nursind – sono stati obbligati a ricoprire mansioni come quelle igienico-sanitarie, ausiliarie e di supporto, che non competono, per profilo professionale, all’infermiere. Ciò è accaduto fino al maggio 2018, quando finalmente sono stati assunti i primi operatori socio sanitari”.
I risarcimenti ammontano a una cifra che supera complessivamente i 600mila euro. La sentenza interessa professionisti impiegati presso la U.o.c. di Nefrologia e Dialisi e la U.o.c. di Oncologia. Nei prossimi mesi il Tribunale sarà chiamato, in relazione alle cause di demansionamento, a pronunciarsi anche per le altre unità operative, oltre che per ulteriori cause risarcitorie avviate dal Nursind territoriale relativamente al bonus Covid, buoni pasto, vestizione e svestizione, incentivi plasma.
“Abbiamo come obiettivo quello di garantire ai lavoratori di agire in un contesto di piena valorizzazione economica, contrattuale e di rispetto dei diritti della professione infermieristica, che a livello nazionale è riconosciuta come professione intellettuale – ha spiegato il segretario Nursind di Reggio Calabria, Vincenzo Marrari –. Per porre in essere la nostra opera, occorre il giusto rapporto tra infermieri e pazienti, la presenza in organico 24 ore su 24 delle figure di supporto come l’Oss e soprattutto che ci vengano riconosciuti tutti i diritti sanciti dai contratti e dalle vigenti normative”.
Il risultato è stato commentato anche da Michele Nucera, segretario Nursind nel P.O. Morelli e infermiere di Oncologia: “Sin dalla nascita del sindacato a Reggio, nel 2017, ci siamo trovati di fronte ad una situazione di forte malcontento di tutti i colleghi infermieri, i quali erano demansionati praticamente da sempre. Questa sentenza ripaga in parte anche la nostra dignità professionale che per troppo tempo è stata schiacciata dalla mancanza delle figure di supporto previste”.

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