«Porte delle cabine e pannelli di recinzione sfondati, balconi pericolanti e crolli. E ora c'è il rischio di perdere i 2 milioni di euro per riqualificarlo»
REGGIO CALABRIA – Un nuovo splendore del Lido comunale «è un nodo centrale» del programma di governo. Secondo il consigliere comunale reggino di Coraggio Italia Massimo Ripepi, presidente della Commissione consiliare Controllo e garanzia, la maggioranza e la Giunta l’hanno ripetuto all’infinito fin dal primo mandato del sindaco – oggi sospeso – Giuseppe Falcomatà. E questo perché «s’innesta perfettamente nella rigenerazione complessiva del Lungomare, vedendo nel Waterfront e nel Parco Lineare Sud i due apici di un processo di ammodernamento strutturale, economico e sociale».
“Ballano” due milioni di euro
Solo che, commenta Ripepi, questo nucleo programmatico «di fatto si è rivelato ancora una volta un grande bluff!».
In atto, sono tuttora in corso le prove sismiche che, in caso negativo, ovviamente farebbero saltare l’intera stagione estiva. Col rischio immaginabile per il turismo a Reggio città e quello, «ancor più grave, di perdere i finanziamenti di ben 2 milioni destinati alla riqualificazione della struttura da ultimarsi entro il 2023».
«Come si sta tutelando l’Ente? Quanto s’è speso?»
Di qui, l’interrogazione presentata al sindaco facente funzioni Paolo Brunetti per chiedere «se sono state poste in essere delle azioni di tutela del patrimonio comunale e se sono state presentate agli organi giudiziari denunce per gli atti vandalici e per occupazione di beni di proprietà comunale», se nell’area siano stati predisposti servizi di controllo e se vi siano stati effettuati interventi da parte della Polizia locale.
Massimo Ripepi chiede, peraltro, anche di quantificare «i costi sostenuti dall’Amministrazione nell’ultimo biennio», chi sia in atto il responsabile del Lido comunale e se, per la messa in sicurezza, sia stato indicato un direttore dei lavori.
Lamentate le «terribili» condizioni del sito
Questo perché «è gravissimo», argomenta l’esponente del centrodestra, che un sito balneare centralissimo e anche per questo tradizionalmente frequentatissimo dai reggini, oltre che sede di tante iniziative socio-culturali nel corso degli anni, «versi oggi in terribili condizioni».
Quali? La struttura, è la descrizione operata da Massimo Ripepi, ha «i pannelli di recinzione sfondati così come le porte delle cabine, per non parlare dei cornicioni, dei balconi pericolanti e dei crolli di lastre e pezzi di cemento, spazzatura e ratti e numerosi ‘ospiti’ presenti all’interno della struttura, abitanti di diverse cabine divenute ricovero di fortuna per extracomunitari e persone meno abbienti».
E adesso, secondo Ripepi, prende consistenza il pericolo inverecondo che uno dei simboli della vocazione turistica di Reggio anche quest’anno non risulti fruibile da turisti e residenti.
