Reggio / Lo sfogo di Siclari: piaccia o meno, l'Arena è intitolata a Ciccio Franco

Reggio / Lo sfogo di Siclari: piaccia o meno, l’Arena è intitolata a Ciccio Franco

Redazione

Reggio / Lo sfogo di Siclari: piaccia o meno, l’Arena è intitolata a Ciccio Franco

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sabato 08 Gennaio 2022 - 16:45

Il movimento Reggio sette punto zero: installare cartelli stradali omettendo il riferimento al senatore missino è l'ennesimo errore dei sedicenti "compagni"

REGGIO CALABRIA – A Reggio sette punto zero non va giù che l’Arena dello Stretto “Ciccio Franco” debba per forza essere indicata solamente come Arena dello Stretto. La questione è antica: …un fatto di sensibilità politica, a guardar bene, visto che negli ambienti di Destra non sono in molti a chiamare la via Marina nel modo toponomasticamente corretto, ossia lungomare Falcomatà.

«Ennesimo atto d’amministratori post-comunisti ma sedicenti compagni»

Scrive, tuttavia, il presidente del movimento Ernesto Siclari: «Nella jungla anarchica e invivibile di una Reggio guidata dalla sinistra sembrerà piccola cosa, ma a ben vedere si tratta dell’ennesimo atto indicativo del modus operandi di questi amministratori, post comunisti, ma sedicenti compagni. Commissionare e installare segnaletica stradale illustrativa della direzione dell'”Arena dello Stretto”, omettendo di indicare l’intitolazione ufficiale al Senatore Ciccio Franco, costituisce grave mortificazione per la storia reggina, mancanza di riguardo – così Siclari – verso un moto popolare unico nel panorama nazionale del secolo scorso ed al quale oggi la storiografia ufficiale assegna riconoscimento unanime. Ma i signori attualmente al timone di una città alla deriva non hanno smarrito il filo rosso conduttore ideologico e le loro azioni si caratterizzano per doppiopesismo, noncurante prepotenza politica e spregio della memoria di questa nostra Reggio».

L’accusa: si fa memoria “a senso unico”

Del resto, argomenta Siclari, «vorremmo provare a credere che si tratti di una semplice svista, ma offenderemmo noi stessi se non fossimo invece consapevolmente preoccupati per ciò che emerge da azioni e omissioni tipicizzate da un unico comune denominatore: l’arroganza politico istituzionale di chi commemora, inaugura, intesta e ricorda sempre a senso unico. L’irriguardosa collocazione dalla matrice oscurantista umilia il passato e infrange l’ufficialità con una noncuranza inaccettabile e – così Reggio sette punto zero – ci obbliga a stigmatizzare un fatto che certamente apparirà stucchevole e residuale al cospetto del disastro dei servizi e delle condizioni pietose in cui viviamo da ormai troppo tempo, ma i princìpi in una società civile vanno difesi per non perdere mai il senso del vivere in uno stato di diritto: la cosa pubblica non può essere gestita a proprio piacimento e senza rendere conto alla comunità rappresentata».

«Ignorante dimenticanza, Brunetti spieghi ed emendi gli errori»

La richiesta del movimento è dunque che il sindaco facente funzioni Paolo Brunetti «risponda agli amici di Tradizione Partecipazione che per primi hanno sollevato ad onor di cronaca la questione con la loro iniziativa di legittima protesta e spieghi così ai reggini i motivi di siffatta “ignorante dimenticanza” (già peraltro perpetrata in vari altri documenti e illustrazioni ufficiali). Faccia, insieme alla sua Giunta un atto di rispetto e aderenza a quei principi di democrazia che vengono in rilievo ormai sempre più di rado e restituisca con tempestività e solerzia ogni dignità e una corretta informazione culturale agli “sbadati” presidi segnaletici».

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