Quattrone, chiede il dissequestro dei suoi beni dove pende ancora il sequestro definitivo, nonostante un'assoluzione dall’accusa di associazione mafiosa
REGGIO CALABRIA – Ieri mattina, è tornato nuovamente a protestare, il signor Francesco Gregorio Quattrone. Dopo essere salito su una gru, una decina di giorni fa per chiedere il dissequestro delle sue proprietà dove pende ancora il sequestro dei beni definitivo, nonostante sia stato assolto, cinque anni fa dall’accusa di associazione mafiosa,
questa volta è salito al 12mo piano del costruendo palazzo di Giustizia di Reggio Calabria (Cedir), dove si è incatenato e non intende scendere. Quattrone, è un imprenditore di Gallina, titolare di Arca di Joli, Luxury, Albergo Arca e Unicità. I suoi legali, nel frattempo stanno facendo di tutto, per cercare di trovare una soluzione nel più breve tempo possibile, vale a dire, la revoca della misura di prevenzione patrimoniale, nonostante un’assoluzione con formula piena. Allo stato attuale il signor Francesco Gregorio Quattrone vive di precarietà e di stenti, oltre ad una condizione di salute precaria.
