L'europarlamentare è stato escluso in base all’articolo 7 del decreto legislativo 235/2012, la cosiddetta Legge Severino
CATANZARO – Nei mesi scorsi era circolata con insistenza l’ipotesi di una candidatura di Mimmo Lucano alle regionali calabresi con Alleanza Verdi e Sinistra. Una possibilità che ora si è concretizzata: l’ex sindaco di Riace ha deciso di scendere in campo, spiegando che la scelta è maturata dopo gli attacchi subiti da Donatella Di Cesare, candidata Avs e docente universitaria, criticata dal centrodestra – in particolare da Fratelli d’Italia – per un post sulla scomparsa della brigatista Barbara Balzerani.
Lucano, eletto al Parlamento europeo nel 2024 con oltre 76mila preferenze, era stato indicato come capolista nella circoscrizione Sud. Ma la sua candidatura è stata bloccata dalla Corte d’Appello di Catanzaro, che lo ha dichiarato incandidabile in base all’articolo 7 del decreto legislativo 235/2012, la cosiddetta Legge Severino.
La decisione è legata a una condanna definitiva a 1 anno e 6 mesi per falso ideologico, ritenuto reato commesso con abuso di potere o violazione dei doveri d’ufficio, anche se la pena è sospesa e inferiore ai due anni. A gennaio 2026 è inoltre attesa la sentenza del Tribunale di Locri sul procedimento relativo alla sua decadenza da sindaco.
L’avvocato di Lucano, Andrea Daqua, ha fatto sapere che presenterà opposizione entro i tre giorni previsti.
