Firmata la convenzione tra l'amministrazione Accorinti e il carcere di Gazzi

Firmata la convenzione tra l’amministrazione Accorinti e il carcere di Gazzi

Rosaria Brancato

Firmata la convenzione tra l’amministrazione Accorinti e il carcere di Gazzi

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domenica 15 Dicembre 2013 - 06:32

Firmata la convenzione tra l'amministrazione comunale e la direzione del carcere di Gazzi. Nel corso del prossimo anno saranno individuati alcuni detenuti che potranno essere inseriti in progetti di pubblica utilità con l'obiettivo di preparare il loro reinserimento nella comunità. Previsti inoltre incontri all'interno del penitenziario.

E’ stato uno dei “pallini fissi” del sindaco e adesso è diventato realtà: ieri è stata messa la firma alla convenzione tra l’amministrazione comunale ed il carcere di Gazzi per i progetti di pubblica utilità.

Il percorso l’hanno voluto in due, Accorinti e il direttore della casa circondariale di Gazzi Calogero Tessitore.

L’obiettivo è da un lato il reinserimento sociale dei detenuti, dall’altro la valorizzazione delle competenze professionali, nonché la formazione in specifici ambiti, attraverso progetti di pubblica utilità o lavori socialmente utili. Il protocollo s’inserisce nell’ambito di quanto stabilito dal decreto legge n°78 di luglio, che modifica alcuni articoli della legge 354/’75 che prevede che “i detenuti possano prestare la propria attività a titolo volontario e gratuito, tenendo conto delle loro specifiche professionalità ed attitudini lavorative, nell’esecuzione di progetti di pubblica utilità in favore della collettività”.

Sarà quindi la Casa circondariale di Gazzi ad individuare tra i detenuti quelli per i quali sussistono le condizioni per l’ammissione al lavoro esterno,alla semilibertà, all’affidamento in prova ai servizi sociali, ai permessi e alle licenze. L’amministrazione comunale invece metterà a disposizione i progetti e le opportunità lavorative per lo svolgimento di lavori di pubblica utilità a titolo volontario e gratuito. Il Comune coordinerà anche la gestione dei progetti, fornirà attrezzi e apparecchiature e provvederà al trasferimento dei detenuti nei luoghi di lavoro, oppure al rimborso spese per i viaggi sui mezzi pubblici, o dotandoli di una carta di libera circolazione per l’uso del trasporto pubblico.

Periodicamente saranno effettuate verifiche sull’andamento dei progetti.

“E’ una delle cose alle quali tenevo di più- ha dichiarato Accorinti- perché all’interno del carcere ci sono persone che hanno sbagliato, è vero, ma troppo spesso pagano di gran lunga di più. Ho incontrato numerosi detenuti e mi hanno detto che loro hanno l’ora d’aria, hanno aria quanta ne vogliono, ma non fanno attività. Ecco, a loro manca l’attività, il fare qualcosa, imparare qualcosa, dare qualcosa. Noi vogliamo offrigli opportunità e nel contempo organizzeremo periodicamente nel teatro del carcere incontri di vario genere, culturale, formativo,sociale”.

Rosaria Brancato

8 commenti

  1. Renatino il tibetano finalmente ha fatto una cosa.
    Complimenti ed applausi per l’iniziativa.

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  2. Perchè non cominciare dalla manutenzione ordinaria proprio del carcere, mura esterne comprese?
    Perchè non cominciare con, ove ce ne fose bisogno per qualcuno, con il miglioramento dell’alfabettizzazione, magari usufruendo “insegnati” non professionali che si possono trovare nello stesso carcere?

    Oppure il sindaco per publlica utilità intente fargli ripulire le strade e ritirare la spazzatura per le quali giàè paghiamo fior di tasse?

    Perchè non ci mette a disposizione un elenco di questa “pubblica utilità”?

    E quando saranno fuori dal carcere chi li sorveglia?

    Se quando sono fuori questi signori non rispettano le regole chi legalmente ne paga le conseguenze?

    Troppe domande? Avrò mai una risposta?

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  3. CERTO… hanno bisogno di “attività”.. E PERCHE’ INVECE IL SINDACO NON PENSA A CHI E’ STATO TRAUMATIZZATO DALLA VIOLENTE AZIONI DI QUESTI DETENUTI?

    chi ha dovuto chiudere la sua “attività” per colpa della violenza e del crimine?

    LE VITTIME DELLA VIOLENZA NON HANNO DIRITTO A REINSERIMENTO SOCIALE?

    QUESTO SINDACO DISCONOSCE IL VERO VALORE DELLA PAROLA “PACE”… secondo lui è un “brand”, un abito buono per sfilate ad alto indice di gradimento.
    QUESTO SINDACO DIMOSTRA SEMPRE PIU’ CHE al di fuori dei suoi luoghi ideali in cui tappeti di erba fanno da sfondo a velleità ideologiche… LUI DISCONOSCE LA REALTA’ MESSINESE.

    Non ci sarà mai pace senza giustizia.

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  4. Ha dichiarato Accorinti: “perché all’interno del carcere ci sono persone che hanno sbagliato, è vero, ma troppo spesso pagano di gran lunga di più”.

    Ma Accorinti vive in Italia o stava guardando qualche documentario sulle carceri cinesi, quando ha detto sta fesseria?
    I nostri carcerati hanno tutto e la legge italiana fa così tanto pena che un pazzo omicida, se gli va male, non rimane in carcere più di 15 anni tra primo reato, buona condotta, rito abbreviato ecc ecc quando, invece, dovrebbe pagare con l’ergastolo.

    I carcerati, a carico dei cittadini, hanno il dovere di lavorare: sistemazione strade, aiuole, zappare la terra e pulire le strade, tutto senza alcuna ricompensa e sotto la minaccia armata. Hanno recato un danno alla società ed hanno IL DOVERE di dover chiedere scusa e redimersi a titolo gratuito svolgendo lavori per la collettività. Ovviamente senza alcuno sconto della pena!
    Il carcere deve essere il terrore degli essere umani, un deterrente per chi vuole delinquere.
    La situazione odierna fa del carcere un distaccamento di piazza Cairoli, con paghe, vitto alloggio e contributi pagati da NOI ONESTI!

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  5. E’ bello occuparsi dei detenuti, a patto di dare le stesse opportunità ad onesti padri e madri di famiglia che non sanno come sfamare i figli:altrimenti costoro saranno indotti a delinquere, allo scopo di finire in carcere e poi ricevere tante cure

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  6. Ed ancora.. perché L’ORRORE PER QUESTO PIETISMO UN TANTO AL CHILO di bontà scalza E’ IMPOSSIBILE DA ESPRIMERSI IN POCHE PAROLE.

    Sulla “profondità” dell’Accorinti-pensiero inutile discutere.. la sua “profondezza aristocratica” di pensiero è ormai puntellata sia dalla intellighenzia buddaciota con derive estive ganzirrote sia dalla garrula pubblicistica in odore di santità più o meno rossa.
    Già da più di un secolo Dostoevskij ci avvisò che gli “utili idioti” partoriscono “inutili idiozie”.. perché è fisiologico.

    Ma dov’era il Signor Accorinti quando questi detenuti terrorizzavano le persone con le loro gesta?
    Forse era impegnato a tirare la vara con i pupilli della malavità?

    Dov’era il Signor Accorinti quando questi poveri detenuti spacciavano e sporcavano la vita di altri deficienti come loro?
    Forse percorreva scalzo il cammino di Santiago di qualche Compostela tibetana?

    Dov’era il Signor Accorinti quando questi detenuti permettevano alle bande malavitose di imporre leggi appalti e altre prepotenze sino a gestire la vita dei cittadini onesti?
    Si opponeva al passaggio dei TIR sul Boccetta? [Ma i Tir ci sono ancora e non solo sul Boccetta]

    Dov’era il signor Accorinti quando questi poveri detenuti si imponevano per impedire qualsiasi forma di civile convivenza dando “l’esempio” a nuove generazioni delinquenziali affinché non si perdessero le “cattive tradizioni”?
    Forse stava a contare gli uccelli che passavano dal pilone maledicendo le luci che li disorientavano? [Magari è stato lui che ha fatto spegnere le luci nelle strade per non far disorientare gli aerei, altro che i ladri di rame..]

    Dov’era quando questi sfortunati detenuti che “troppo spesso pagano di gran lunga di più” [e sta pensando ai piccoli spacciatori di coca, di hashish e di erba] deturpavano le menti di generazioni “di giovani messinesi” producendo quella moltitudine di zombies più o meno tossici e più o meno aristocratici che formano la fauna della “movida in… erba”.
    Forse stava a piantare citronella a piazza Municipio?

    Le “inutili idiozie” anche se idiozie non sono meno pericolose.
    Un sindaco capace di teorizzare la “normalizzazione del crimine” che addirittura sarebbe punito “troppo”… è non meno criminale

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  7. Giacomoprimo SANTO SUBITO!

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  8. << ... Finiscono in carcere 12 persone, un clan agguerrito che agiva su tutto il quartiere di CAMARO, coordinato da un boss RINCHIUSO NEL CARCERE DURO di Sulmona. Rispondono tutti, a vario titolo, di associazione mafiosa finalizzata alla commissione di ESTORSIONI, SPACCIO, DANNEGGIAMENTI e FURTI>>

    LA NOTIZIA DI POCHE ORE FA cade a fagiuolo, ma forse Accorinti non sa che CAMARO SI TROVA A MESSINA……

    Come puo’ vedere il Signor Sindaco a questi… poveri detenuti.. non manca nessuna attivita’, ne’ dentro ne’ fuori dal carcere.

    Invece di usare la bicicletta per stagliare il suo profilo tibetano cammini un po’ a piedi tra le persone normali. Respiri un po’ di sana aria Messinese.
    Gia’ questo suo mirabolante accordo e’ stato tolto dai titoli di testa. Evidentemente qualcuno ha ancora il pudore della ragione in qualche redazione.

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