Crisi politica a Monforte, il sindaco: "Terrorismo mediatico". No, è semplice informazione

Crisi politica a Monforte, il sindaco: “Terrorismo mediatico”. No, è semplice informazione

Crisi politica a Monforte, il sindaco: “Terrorismo mediatico”. No, è semplice informazione

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giovedì 30 Aprile 2015 - 16:08

Dal sindaco di Monforte San Giorgio Giuseppe Cannistrà riceviamo alcune precisazioni in merito agli articoli pubblicati sulla crisi politica in atto. Il primo cittadino conferma l'esistenza di una crisi,che però ritiene sia circoscritta solo al Consiglio comunale dove Cannistrà ha perso il sostegno della maggioranza. A suo dire l'analisi politica della situazione è solo "terrorismo mediatico". Lo rassicuriamo,si chiama corretta informazione nonchè libertà di stampa

In merito ad alcuni articoli relativi alla crisi dell’amministrazione Cannistrà di Monforte San Giorgio pubblicati su Tempostretto nei giorni scorsi riceviamo una lettera del sindaco Giuseppe Cannistrà che intende fare alcune precisazioni che di seguito riportiamo.

“A volte l’uso delle parole o la struttura delle frasi possono rendere disambigui i fatti se non usati in maniera attenta e meticolosa, e far passare, quindi, messaggi distorti- si legge nella nota di replica- È ciò che a mio parere è avvenuto nell’articolo relativo, alle dimissioni del Presidente del Consiglio Comunale, laddove si è ricorso a espressioni tipo: “La crisi politica è sempre più forte. Cosa farà ora il primo cittadino?” “Sembra non conoscere fine la crisi dell’amministrazione Cannistrà, alla guida del paese da quasi due anni”. “Il primo cittadino Cannistrà, che al momento si trova con una giunta composta solo da due assessori, perde così per la seconda volta una figura istituzionale di rilievo”. Da esse derivano gravi imprecisioni che creano un’aurea di terrorismo mediatico sulla situazione politica monfortese. Vorrei ricordare che gli organi di governo del Comune sono tre: sindaco, giunta e consiglio. Il consiglio e il sindaco sono entrambi organi direttamente eletti a suffragio universale, mentre i componenti della giunta vengono nominati dal sindaco cui si legano da uno stretto rapporto fiduciario. Normalmente il sindaco eletto è accompagnato da un consiglio comunale all’interno del quale il gruppo maggioritario è composto da consiglieri comunali che lo hanno sostenuto in campagna elettorale appartenendo a una lista che risulta collegata al sindaco stesso. Ciò non esclude che al sindaco eletto non corrisponda in consiglio una maggioranza aderente alle sue indicazioni programmatiche. Allo stesso modo questa circostanza può realizzarsi nel corso del mandato, come è avvenuto nel mio caso. Il cambiamento di maggioranza all’interno del consiglio non è una delle cause di cessazione del mandato del sindaco. E infatti, io continuo a ricoprire il mio ruolo istituzionale, nonostante, da mesi la maggioranza originaria si sia frantumata e si siano creati nuovi equilibri. Ora, è assodato che la mia amministrazione stia vivendo un momento di crisi politica e di alterazione degli equilibri a seguito delle dimissioni di alcuni assessori e dello sfaldamento di quella maggioranza di consiglieri il cui nome era collegato al mio al momento delle elezioni. Tuttavia, superato questo momento, la “crisi politica” può dirsi, al più, stabile, ma non certo può affermarsi che la crisi politica sia “ancora più forte”. È nel consiglio che si sta al momento consumando la vera crisi istituzionale dove non c’è più dialogo tra i suoi stessi componenti. Il sindaco può solo auspicare l’avvio di un dialogo all’interno del consiglio in mancanza del quale si paralizzano le discussioni sulle scelte più importanti. Le dimissioni del presidente del consiglio, ben due nel mio comune, sono il sintomo della mancanza di dialogo.

Quando si scrive che “Il primo cittadino Cannistrà perde così per la seconda volta una figura istituzionale di rilievo”, è chiaro che non sono io a perderlo, visto che non sono stato io a conferirgli tale ruolo istituzionale. Se poi consideriamo che il presidente in questione, il signor Di Toro, non è neppure stato legato politicamente alla mia compagine elettorale, non vedo che perdita politica possa subire la mia amministrazione. È il consiglio a perderlo. Ecco, a mio parere, in quale cornice va esaminata la situazione contingente. E nel caso di specie sarà corretto parlare di crisi istituzionale più che politica”.

Fin qui la prima parte della replica del sindaco Cannistrà sulla crisi politica in atto a Monforte San Giorgio. Il primo cittadino invita poi Tempostretto a non affidare più a Serena Sframeli il ruolo di corrispondente con queste motivazioni: “Nel pieno rispetto del diritto di critica tutelato in Costituzione, tuttavia, chiederei che l’attività della mia amministrazione venisse monitorata da una penna diversa da quella che normalmente scrive sul vostro giornale i fatti monfortesi. Alla luce soprattutto dell’ultimo articolo intitolato “Il valzer dell’Amministrazione Cannistrà” mi sembra chiaro che chi scrive ha assunto una posizione parziale sull’operato dell’amministrazione. È evidente quel velo di ironia che permea in particolare l’articolo. Si fa un lungo rendiconto della vita dell’Amministrazione Cannistrà. Ma alla luce di quale nuovo evento? Quale messaggio si cerca di far passare con questo articolo? Potrebbe sembrare alquanto fazioso alla luce del fatto che non si è riportata alcuna nuova notizia. L’informazione della realtà monfortese dovrebbe essere filtrata dall’obiettività per non sentirsi presi di mira come noto si stia facendo per il mio operato. Il giorno dopo lo storico avvio della raccolta differenziata a Monforte San Giorgio, un articolo sul porta a porta sarebbe stato più sano. Non ritenete?”.

Nota del redattore- fin qui la lettera del sindaco di Monforte al quale intendiamo subito chiarire una premessa: non sono gli amministratori che si scelgono i giornalisti che curano gli eventi e le notizie e questo a tutela sia della libertà di stampa che del diritto dei cittadini ad essere informati. Può anche non piacere a chi amministra, anzi, solitamente non piace affatto, ma è così. Non solo gli amministratori non si scelgono i giornalisti che scrivono sul loro operato ma non possono scegliersi da soli né le notizie da pubblicare,né tantomeno il tono, se ironico o meno. Serena Sframeli è e resterà la corrispondente di Tempostretto e continuerà a farlo con la stessa attenzione,obiettività, completezza e correttezza che ha avuto finora. Quanto alla crisi politica che sta caratterizzando l’amministrazione di Monforte e che lo stesso sindaco conferma nella sua nota, è evidente e non può essere né omessa né sminuita. Una maggioranza che si sfalda è la conseguenza e nel contempo la prova di una crisi politica in atto e che si configura in tutte le sedi istituzionali. Un sindaco che perde il sostegno della maggioranza in Aula, pur potendo ovviamente continuare ad amministrare come finora fatto, dovrà comunque tenere in considerazione il fatto che la sua stessa maggioranza, non c’è più nella consistenza e nei numeri, rispetto al momento della sua elezione. Non può far finta che nulla sia accaduto. Una maggioranza che non sostiene più il sindaco non comporta, per legge,la cessazione del mandato,ma apre le porte ad una crisi politica. Come ben sanno i sindaci che hanno dovuto affrontare anche le mozioni di sfiducia. E’ vero, Consiglio comunale, giunta e sindaco sono tre organi distinti per funzioni ma non sono tre corpi estranei uno all’altro,né entità virtuali. Un sindaco che perde il sostegno della maggioranza in Aula è e resta un sindaco che dovrà tenere in considerazione le mutate condizioni politiche per qualsiasi provvedimento che debba passare al vaglio del Consiglio. Anche il fatto che si siano verificate dimissioni da parte degli assessori e che la giunta attualmente sia composta da due assessori non può essere rubricato come “fatto di scarsa rilevanza”. Un’analisi politica non ha bisogno di fatti nuovi ed eclatanti per essere spiegata ai lettori. Può non piacere a chi amministra ma non può essere nascosta ai lettori. E’ questo il principale dovere di un giornalista che deve rispondere prima a chi legge e non certo a chi governa. Non è terrorismo mediatico,è semplicemente informazione. Piuttosto che chiedersi perché mai Tempostretto dedichi spazio all’analisi politica di un’amministrazione in crisi, sarebbe forse più utile che il sindaco cerchi di ricucire eventuali strappi con chi negli anni scorsi lo ha sostenuto, o comunque continui ad amministrare accettando le analisi del suo operato,senza cercare dietrologie o complotti.

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