Giardini Naxos. Serbatoio Adelardi: arrivano le precisazioni della ditta realizzatrice dei lavori

Giardini Naxos. Serbatoio Adelardi: arrivano le precisazioni della ditta realizzatrice dei lavori

Enrico Scandurra

Giardini Naxos. Serbatoio Adelardi: arrivano le precisazioni della ditta realizzatrice dei lavori

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sabato 26 Marzo 2016 - 11:33

La ditta di Milo ha realizzato i lavori alla rete idrica e li ha completati nel 2005. Collaudato tutto sotto il profilo statico il 30 marzo 2005 con esito positivo. La società etnea: "Le perdite sono da imputare al suo tardato utilizzo".

“Il nuovo serbatoio Adelardi è stato completato dalla nostra impresa nel 2005 ed è stato regolarmente collaudato sotto il profilo statico il 30 marzo del 2010 con esito positivo. Le perdite di acqua, pertanto, sono da imputare esclusivamente al suo tardato utilizzo a causa della mancata tempestiva predisposizione dei dispositivi necessari”. È una risposta lapidaria, senza se e senza ma, e con la certezza che la ditta di Milo, che ha realizzato i lavori all’acquedotto comunale di Giardini Naxos negli anni scorsi, ha fatto tutto il possibile per migliorare le condizioni della rete idrica. Un sistema in merito al quale, nelle scorse settimane, il gruppo politico naxiota “Agorà” ha evidenziato disagi e problemi vari che la stessa ditta edile catanese ha spiegato tramite una nota scritta, all’interno della quale si leggono dettagliatamente i passaggi necessari per comprendere tutto. Precisazioni che riguardano soprattutto le somme che l’impresa etnea deve ancora riscuotere per gli interventi di potenziamento e ristrutturazione dell’acquedotto comunale di Giardini Naxos e, come tale, riguardante tutto il sistema idrico del paese e non solo. “Abbiamo realizzato tutte le nuove condotte ed il pozzo Marino, e proceduto alla ristrutturazione ed all’adeguamento di tutti i pozzi e serbatoi ricadenti nel territorio comunale – hanno fatto sapere i vertici della società -. Tutti i lavori sono stati fatti in variante ma senza nessun progetto di variante (promesso ma mai presentato), con ordini di servizio ed a giornata, ordinando la prosecuzione senza avere la copertura economica, ma facendo, anzi, perdere l’ultima parte del finanziamento”. E tutto, secondo la ditta, “nonostante si fosse a conoscenza che il Ministero delle Infrastrutture avesse informato il Comune di Giardini che la richiesta dell’ultima trance del finanziamento non era conforme a quanto stabilito dalla legge e, pertanto, la relativa pratica per ottenere i soldi veniva archiviata”. Nella lettera l’impresa precisa anche che il cosiddetto “Progetto 30” venne finanziato dalla Cassa per il Mezzogiorno nel lontano 1988, mentre la relativa gara d’appalto venne espletata il 20 dicembre 1993 per un importo pari a circa 3 miliardi e 357 milioni di lire, e che una parte dei lavori venne realizzata dal 1996 e fino al 1999 per un importo di circa 1 miliardo e 400 milioni del vecchio conio. “Su richiesta del primo direttore dei lavori e dell’Amministrazione comunale del tempo – hanno ancora dichiarato – circa 1 miliardo e 200 milioni di lire vennero spese solo per la fornitura elettromeccanica. Dal 1999 al 2002, detti lavori hanno subìto una sospensione per la mancanza delle autorizzazioni da parte di privati ed enti competenti, a poter operare su determinate aree del territorio. Con l’Amministrazione del sindaco Salvatore Giglio il progetto fu ripreso e così pure il finanziamento, passato nel frattempo all’Agensud”. Ma nel frattempo, come specificato, “si era aperto un contenzioso con la ditta esecutrice della prima parte dell’opera, conclusosi nel 2002 con la stipula di un atto transattivo tra l’impresa ed il Comune, consentendo così ai lavori di poter riprendere nel maggio dello stesso anno. In questo atto transattivo, la ditta si impegnava a concluderli entro il 2004, mentre l’Amministrazione comunale, dal canto suo, a procurarsi tutte le autorizzazioni ancora mancanti”. Ma tutto ciò non è accaduto perché l’autorizzazione delle Ferrovie dello Stato è pervenuta solo nel 2007. “In ogni caso – dicono ancora – i lavori sono stati ultimati e consegnati al Comune nel dicembre del 2008. E’ doveroso ricordare che al momento dell’ultima consegna non è stato possibile completare la recinzione e la posa del cancello del serbatoio Adelardi perché l’area interessata risultava vincolata da una servitù di passaggio rilasciata dallo stesso Comune ad un privato”.

Enrico Scandurra

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