Arrestato l'autore dell'attentato alla CSRS di Bonina: è un trentenne di Barcellona

Arrestato l’autore dell’attentato alla CSRS di Bonina: è un trentenne di Barcellona

Arrestato l’autore dell’attentato alla CSRS di Bonina: è un trentenne di Barcellona

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sabato 15 Ottobre 2011 - 12:35

La Polizia ha arrestato l'autore dell'eclatante attentato alla CSRS di Immacolato Bonina compiuto martedì scorso. In manette è finito un trentenne con piccoli precedenti. Indiviudato il complice che si è reso irreperribile. Secondo gli investigatori il gesto sarebbe stato ordinato dalla mafia locale per vendicarsi di Bonina che non avrebbe accettato la richiesta di effettuare alcune assunzioni nella sua impresa

In pochi giorni gli uomini del Commissariato di Barcellona hanno dato un nome all’autore del clamoroso attentato compiuto martedì scorso contro la CSRS, il Centro Supermercati Regione Sicilia, di cui è amministratore Immacolato Bonina. Ad incastrarlo alcune testimonianze ma soprattutto le immagini registrate dalle telecamere di sorveglianza dell’impresa di via Milite Ignoto. Le manette sono scattate per Santo Alesci, 30 anni piccoli precedenti per spaccio di sostanze stupefacenti e lesioni. L’accusa è di porto illegale aggravato di arma da fuoco e danneggiamento. E’ proprio lui il giovane che, benché inquadrato dalle telecamere, scende dallo scooter e raggiunge l’ingresso dell’azienda. Si avvicina alla barra automatica e da lì esplode sette colpi di pistola calibro 7,65. I proiettili si conficcano nella fiancata destra di un Suv “Infinity” intestato alla CSRS ma in uso al direttore generale Giuliano Gentile, uno che ha la fama di duro e ritenuto inavvicinabile. Alesci e il suo complice indossavano dei caschi jet da motociclisti che però hanno lasciato intravedere una parte del volto. Le telecamere hanno ripreso anche il momento in cui i due si sono allontanati indisturbati dalla zona. Da questo punto di partenza, cioè da quelle riprese piuttosto nitide, sono partite le indagini degli investigatori, coordinate dai sostituti della Procura di Barcellona, Francesco Massara e Fabio Sozio. Decisive si sono rivelate le perquisizioni in casa di alcuni sospettati. Nell’abitazione di Alesci i poliziotti hanno trovato alcuni abiti che l’uomo indossava al momento di compiere l’attentato come si evince dalle immagini. La Polizia ha identificato anche il complice, ovvero il giovane che era alla guida dello scooter che però si è reso irreperibile ed ora è ricercato. In compenso gli investigatori hanno trovato il motociclo utilizzato dai due. Il mezzo è stato sequestrato ed ora sarà setacciato dalla Polizia Scientifica alla ricerca di tracce di polvere da sparo o impronte digitali. Per quanto riguarda il movente dell’attentato gli inquirenti propendono per la vendetta nei confronti dell’impresa da parte della criminalità organizzata. Considerando il contesto in cui è avvenuto non c’è dubbio che un gesto così eclatante non può essere commesso se non con il placet della mafia locale. In questo caso, secondo gli inquirenti, sarebbe stata proprio la famiglia mafiosa di Barcellona ad ordinarlo. I boss probabilmente hanno voluto punire Bonina che non si sarebbe piegato alla richiesta di eseguire l’assunzione di alcuni “amici”. Uno sgarbo che non può essere tollerato in certi ambienti e che andava lavato con un’azione forte anzi fortissima. Bonina in pochi anni ha creato un impero economico nel settore dei supermercati con circa 800 dipendenti. Partendo proprio da Barcellona ha allargato i suoi confini fino in Calabria e recentemente ha aperto due supermarket anche a Cosenza. Ma nel tempo ha dovuto fronteggiare attentati, intimidazioni, rapine, furti ed atti vandalici. Recentemente ha chiesto al Questore ed al Prefetto maggiore tutela da parte delle istituzioni ed ha minacciato, in casco contrario, di mollare tutto e lasciare la Sicilia.

Un commento

  1. alesci, che faccia di cx che hai

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