Referendum CSS, fallito il tentativo di mediazione. Verso una consultazione a macchia di leopardo

Referendum CSS, fallito il tentativo di mediazione. Verso una consultazione a macchia di leopardo

Giovanni Passalacqua

Referendum CSS, fallito il tentativo di mediazione. Verso una consultazione a macchia di leopardo

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martedì 12 Gennaio 2016 - 12:18

I sindaci di Pace del Mela, Gualtieri e San Filippo del Mela hanno riunito ieri le associazioni ambientaliste in cerca di una nuova coesione sullo strumento referendario. L'esito non è stato però quello sperato. "Voteremo il 31 gennaio, senza ulteriori rinvii" - ha dichiarato il sindaco Aliprandi, incalzato da Matteo Sciotto. A Pace, per problemi burocratici, il voto slitterà invece a febbraio

Non ha avuto successo il tentativo di mediazione proposto dal sindaco di Pace del Mela sul referendum consultivo che riguarderà la riconversione della centrale Edipower. Giuseppe Sciotto, insieme ai sindaci di San Filippo del Mela e Gualtieri Sicaminò, aveva organizzato una riunione con le associazioni ambientaliste ieri sera, nel tentativo di trovare una base comune per rilanciare la consultazione, dopo la rinuncia di San Pier Niceto, Santa Lucia del Mela, Condrò e Milazzo; così non è stato, e dunque il 31 gennaio si voterà regolarmente a Gualtieri e San Filippo, mentre Pace, per problemi burocratici, andrà al voto a febbraio.

La riunione, pur senza centrare il suo obiettivo principale, è stata però utile per approfondire temi e tempi della consultazione. Il problema delle tempistiche ridotte è stato più volte evidenziato: mancano solo 20 giorni alle prime votazioni, e una campagna informativa adeguata sarà difficile da realizzare in così poco tempo. “Siamo sempre stati a favore del referendum” – ha spiegato Egidio Maio, di Zero Waste – “ma dobbiamo stringere i tempi”.

Il tema principale è però quello dell’astensionismo: se da un lato, i sindaci favorevoli al referendum non sembrano dare un peso eccessivo alle conseguenze di un mancato quorum, diversamente la pensano alcune amministrazioni e associazioni, secondo le quali un flop referendario diventerebbe un assist ai fautori dell’inceneritore. “Bisogna garantire una governance che assicuri una corretta gestione del referendum, e che sappia rendere efficace la campagna informativa” – hanno dichiarato in maniera unanime le associazioni presenti.

Una proposta “particolare” è arrivata dall’associazione MAN, che ha evidenziato le possibilità offerte dal Piano Territoriale Paesaggistico dell’Ambito 9, che vieta senza mezzi termini l’implementazione dell’industria pesante all’interno del polo industriale della valle del Mela. Una posizione che ha “sorpreso” i sindaci presenti, apparsi poco informati sulla questione. La proposta di ritrovare l’unità del fronte ambientalista nella difesa del PTP, piuttosto che nel referendum, non ha però avuto riscontri.

Il resto della riunione, seppur in un clima disteso, non ha però portato i “fatti nuovi”attesi dagli organizzatori. In teoria, quasi tutti i presenti si sono dichiarati favorevoli a sostenere il referendum; nei fatti, il sostegno è espresso con riserva. E le riserve riguardano perplessità circa l’efficacia di un referendum che si svolgerà a macchia di leopardo, oltre alla sopracitata questione dell’astensionismo. Sono i rischi della democrazia partecipata; rischi che, però, non verranno fatti propri dalla maggioranza dei sindaci del territorio, e probabilmente persino dell’Aerca.

Resta dunque la volontà, da parte dei tre Comuni, di proseguire sulla strada del referendum. “San Filippo voterà il 31 gennaio” – ha dichiarato, senza mezzi termini, il sindaco Pasquale Aliprandi. Anche Gualtieri ha confermato questa scelta. La consultazione si terrà invece a febbraio a Pace del Mela, a causa di alcuni problemi che ne hanno rallentato l’iter burocratico; Sciotto ha però confermato che il referendum si farà.

Giovanni Passalacqua

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