15 gennaio '98: 21 anni dopo l'omicidio Bottari nè verità nè giustizia

15 gennaio ’98: 21 anni dopo l’omicidio Bottari nè verità nè giustizia

Rosaria Brancato

15 gennaio ’98: 21 anni dopo l’omicidio Bottari nè verità nè giustizia

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mercoledì 16 Gennaio 2019 - 08:31
Il ricordo

21 anni senza risposte, 21 anni passati senza che l’omicidio del professore Matteo Bottari abbia avuto giustizia, mandanti, movente, killer. Ventuno anni passati forse più a cercare di rimuovere che non a cercare le risposte.

Era il 15 gennaio del 1998 quando Matteo Bottari venne ucciso mentre stava rientrando a casa a bordo della sua auto. Fu quello un anno di clamore, era un professore stimatissimo, un eccellente medico, amato dagli studenti e apprezzato nell’ambiente. Genero dell’ex rettore D’Alcontres era il pupillo del rettore dell’epoca, Cuzzocrea e l’omicidio fece accendere i riflettori nazionali sull’Ateneo.

Da allora però, dopo i primi anni di attenzione, calò il sipario e di anno in anno, sempre più in solitudine solo le associazioni Atreju e Vento dello Stretto continuarono a ricordarlo, accendendo fiaccole, organizzando manifestazioni per chiedere la verità. L’anno scorso, per i 20 anni dall’omicidio, l’ex presidente dell’Ersu Fabio D’Amore ha intestato la Casa dello Studente al professore Bottari, realizzando una targa. Sempre nel 2018 il neo Rettore Salvatore Cuzzocrea e gli organi collegiali dell’Ateneo hanno deliberato di intitolargli l’Aula Magna del Palacongressi del Policlinico. Sono due gesti importanti ma non bastano perché la verità si attende ancora da altri Palazzi, dalla giustizia.

Ecco perché riportiamo il messaggio che anche ieri, per i 21 anni dall’omicidio, Vento dello Stretto e Atrejiu hanno diffuso.

15 GENNAIO 1998 – 15 GENNAIO 2019

Sono passati VENTUNO ANNI dall'assassinio di Matteo Bottari… ed il delitto non ha un mandante, un movente, né esecutori materiali. Impossibile dimenticare i giorni ed i mesi successivi, Messina smarrita e confusa balzata tristemente agli onori della cronaca nazionale per un omicidio dalle modalità mafiose, che portò la Commissione Nazionale Antimafia in riva allo Stretto di Messina; l’Università definita un “verminaio”, termine che finisce per identificare tutta la città e che portò l’Ateneo a nuove elezioni dopo le dimissioni dell’allora Rettore.

Quei mesi per gli studenti universitari furono caratterizzati da un senso di sbigottimento, aggrappati alla speranza che si potesse fare chiarezza, spazzando le nebbie che avvolgevano la città.

Era il tempo in cui SI sentiva la necessità di non sottostare alla cappa dell’omertà.
Oggi, a distanza di ventuno anni, ci chiediamo se davvero sia tutto finito, se veramente le cose siano cambiate… ma una risposta a tali quesiti è impossibile se questo crimine non troverà giustizia!E’ necessario andare fino in fondo alla questione che per troppo tempo non ha trovato un perché, per non ricadere in una finta calma, nata dall’oblio.

Dobbiamo ancora fare i conti con il nostro passato.

Di quei mesi noi portiamo ancora la rabbia ma anche il sogno che le cose possano cambiare…Gli Studenti di ieri. Gli Studenti di oggi.I Cittadini tutti.

L'anno scorso il Presidente dell'ERSU di Messina Dott. Fabio D'Amore ha deciso di intitolare la "Casa dello Studente" di Via C. Battisti al Prof. Bottari.

Recentemente, il Rettore dell'Università di Messina Prof. Salvatore Cuzzocrea – sostenuto dall'intero Senato Accademico – ha deliberato l'intitolazione dell'Aula Magna del Palacongressi del Policlinico al Prof. Bottari.

Due fatti importanti che segnano – dopo vent'anni – un'inversione di rotta rispetto al passato.

Ancora la strada è lunga.

"Vento dello Stretto" ed "Atreju-La Compagnia degli Studenti" ancora una volta nel giorno dell'anniversario tengono accesa una fiaccola per illuminare questo difficile percorso”

Rosaria Brancato

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