Dopo tre giorni di stop c'è l'ordinanza per Pace: emergenza scongiurata, ma la città è già sporca

Dopo tre giorni di stop c’è l’ordinanza per Pace: emergenza scongiurata, ma la città è già sporca

Francesca Stornante

Dopo tre giorni di stop c’è l’ordinanza per Pace: emergenza scongiurata, ma la città è già sporca

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martedì 27 Ottobre 2015 - 00:16

Poteva assumere conseguenza ben più gravi il mancato rinnovo dell'ordinanza che autorizza la piattaforma di Pace allo stoccaggio temporaneo dei rifiuti. Lunghissima giornata di confronto a Palazzo Zanca, soluzione in extremis. Messinambiente ha ripreso la raccolta ieri sera. Ci vorranno alcuni giorni per tornare alla normalità.

Una giornata al cardiopalma. Tensione altissima, grande preoccupazione, un braccio di ferro tra uffici comunali e Messinambiente, un confronto andato avanti per ore, poi la soluzione arrivata a tarda sera: questa volta l’emergenza rifiuti è scongiurata. Perché mentre la città sta vivendo una drammatica crisi idrica che sta mettendo a durissima prova nervi e resistenza dei cittadini, mentre si fanno salti mortali per affrontare il guasto della condotta di Fiumefreddo che ha lasciato Messina con i rubinetti a secco, a Palazzo Zanca c’era anche un’altra emergenza da scongiurare ad ogni costo, quella dei rifiuti. In extremis è stato trovato il modo per evitare di ripiombare nel dramma spazzatura che questa volta avrebbe potuto assumere contorni ancor più gravi per la contemporanea carenza di acqua. Ma anche questa volta è stato fatto tutto all’ultimo momento e i risultati purtroppo sono sotto gli occhi di tutti. Le strade si sono già riempite di sacchetti, enormi cumuli di immondizia sono ai lati dei cassonetti delle zone centralissime della città così come in periferia e adesso per tornare ad una parvenza di normalità ci vorranno comunque dei giorni. Quantomeno però la situazione non peggiorerà. E quest’amara consolazione sembra quasi una buona notizia in un momento così critico sotto molteplici punti di vista.

Ieri sera il sindaco Renato Accorinti ha siglato una nuova ordinanza che autorizza lo stoccaggio temporaneo dei rifiuti nella piattaforma di Pace. Era scaduta sabato e infatti in questi ultimi tre giorni Messinambiente aveva praticamente interrotto la raccolta dei rifiuti perché impossibilitata a stoccare la spazzatura messinese in attesa di scaricarla a Motta S. Anastasia. Fino a ieri sera si profilava l’inizio di un’emergenza in piena regola, perché senza piattaforma Messinambiente è costretta a fermarsi. I servizi, infatti, funzionano così: i mezzi raccolgono i rifiuti per le strade e una volta pieni scaricano nella piattaforma, dove vengono riempiti quelli adibiti al trasporto che partono verso la discarica. Se si inceppa uno solo di questi meccanismi la raccolta rifiuti a Messina va in tilt. E infatti, senza piattaforma da due giorni, Messinambiente già da sabato ha dovuto drasticamente ridurre i servizi, fino ad azzerare la raccolta, come accaduto ieri in moltissime zone.

Un’ordinanza che ha fatto molto discutere e che ha tenuto i nervi tesi tra il dipartimento Ambiente retto da Domenico Signorelli, l’assessore Guido Signorino e i vertici di Messinambiente, che fino alla fine hanno chiesto urgentemente di rinnovare l’ordinanza per evitare di far soccombere ancora una volta Messina sotto il peso dei suoi rifiuti. A creare il problema il fatto che, secondo la normativa vigente, lo strumento dell’ordinanza contingibile e urgente non potrebbe essere utilizzato o rinnovato per più di 18 mesi consecutivi e siccome la prima ordinanza per Pace risale all’aprile 2014 si puntava a individuare soluzioni alternative. O almeno questo è stato fino alla fine l’obiettivo del dirigente Signorelli che sembrava non volerne sapere di preparare un’ordinanza fotocopia a quelle che hanno autorizzato fino ad oggi l’utilizzo della piattaforma di Pace. Solo in serata, e solo dopo un parere del segretario generale Antonio Le Donne e un confronto con gli uffici regionali, l’ordinanza, tale e quale a quelle precedenti, ha visto la luce sbloccando il lavoro di Messinambiente che già ieri sera si è immediatamente rimessa in moto e ha regolarmente effettuato i servizi.

Ovviamente però adesso ci vorrà qualche giorno per recuperare tutta la spazzatura che tra sabato e ieri si è accumulata per le strade, che si traduce in nuovi costi extra per la società di via Dogali per far fronte a straordinari e maggiori conferimenti a Motta. Inevitabile chiedersi perché si è arrivati all’ultimo momento per rinnovare un’ordinanza che si sapeva essere in scadenza. L’assessore Daniele Ialacqua ha risposto che già due settimane fa erano iniziate le conferenze dei servizi per il rinnovo dell’autorizzazione e che si è rivelato necessario un lungo lavoro di confronto sugli strumenti normativi a disposizione del Comune per continuare ad utilizzare l’impianto. Con questa nuova ordinanza la piattaforma di Pace potrà ospitare i rifiuti stoccati fino al prossimo mese di marzo. Questi mesi dovrebbero servire per l’altro progetto in cantiere ormai da tempo, quello legato alla sistemazione della vasca dell’ex inceneritore come nuovo sito da adibire allo stoccaggio, passaggio che farebbe arrivare un’autorizzazione direttamente dalla Regione, mettendo la parola fine alle ordinanze contingibili e urgenti che poi diventano strumento di gestione ordinaria. Per quei lavori però serve un investimento di circa 400 mila euro e ad oggi Messinambiente non è certo in grado di potersi permettere una spesa simile.

Intanto si avvicina sempre più la prima scadenza della costosissima Tari che proprio in giorni come questi sembra sempre più una beffa. L’associazione L’Altra Messina mette in campo un’iniziativa anti-Tari: “L’idea è quella di inviare una diffida al Comune di Messina affinché provveda in autotutela a revocare la delibera Tari o quantomeno a ridurre sensibilmente l’importo dovuto. Se il Comune non dovesse accettare la richiesta saranno avviate le opportune azioni a tutela dei diritti dei cittadini. Nell’ eventualità si voglia procedere al pagamento delle rate consigliamo per aderire alla azione congiunta apporre nella causale del bollettino (in tutte le copie) la dicitura “ si effettua il pagamento con animo di rivalsa”. Il modulo di diffida, comprensivo di adesione al comitato spontaneo, dovrà pervenire entro il 4.11.2015 al Movimento Consumatori del Sud, presso gli uffici di Messina viale San Martino is. 56 n° 323 recapiti telefonici 090-9433748\ 3403573952 aperti nei giorni di lunedì- mercoledì- e venerdì dalle ore15,30 alle ore 19,00. Il movimento si farà carico di tutte le richieste ed istruirà la pratica per conto degli aderenti avvalendosi della consulenza di avvocati di propria fiducia”.

Francesca Stornante

8 commenti

  1. Grazie Sindaco hai proprio fatto ciò che ti eri proposto come programma (portare Messina ancora più in basso) . Per un comune come Messina ,che paga la tares più cara d’Italia a fronte di questo genere di servizio, dobbiamo tutti noi ringraziarti.

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  2. Grazie Sindaco hai proprio fatto ciò che ti eri proposto come programma (portare Messina ancora più in basso) . Per un comune come Messina ,che paga la tares più cara d’Italia a fronte di questo genere di servizio, dobbiamo tutti noi ringraziarti.

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  3. Ma scusate a che punto sono le procedure per evitare di ritrovarci allo scadere dell’ultima, forzata, ordinanza nuovamente al punto di partenza??? Non mi pare che Signorelli abbia tutti i torti… ci sono altre responsabilità da fare emergere per tempo affinchè si definisca la questione una volta per tutte a beneficio di una Città che non può vivere sempre nell’emergenza senza che i cittadini sappiano di chi è la colpa di tutto ciò!!!

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  4. Ma scusate a che punto sono le procedure per evitare di ritrovarci allo scadere dell’ultima, forzata, ordinanza nuovamente al punto di partenza??? Non mi pare che Signorelli abbia tutti i torti… ci sono altre responsabilità da fare emergere per tempo affinchè si definisca la questione una volta per tutte a beneficio di una Città che non può vivere sempre nell’emergenza senza che i cittadini sappiano di chi è la colpa di tutto ciò!!!

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  5. piuttosto che effettuare il pagamento con animo di rivalsa, sollecito i tanti legali che approfondiscono la tematica, un controllo sulla legittimità dell’art. 38 comma 2 del vecchio regolamento (DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE N° 27/C DEL 8.09.2014) palesemente in contrasto con il DM 13/05/2009 che regolamenta i Centri Comunali di Raccolta: in sintesi, la legge esclude che i rifiuti conferiti da utenti domestici ai centri comunali di raccolta vengano pesati. Io ho sempre conferito presso il centro di Contesse e non mi è stato mai rilasciato nulla e non ho mai obiettato, perchè è giusto così. Oggi ricevo la Tari senza sconto e mi domando quanti e quali scontrini hanno i 6.000 utenti ricicloni…

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  6. piuttosto che effettuare il pagamento con animo di rivalsa, sollecito i tanti legali che approfondiscono la tematica, un controllo sulla legittimità dell’art. 38 comma 2 del vecchio regolamento (DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE N° 27/C DEL 8.09.2014) palesemente in contrasto con il DM 13/05/2009 che regolamenta i Centri Comunali di Raccolta: in sintesi, la legge esclude che i rifiuti conferiti da utenti domestici ai centri comunali di raccolta vengano pesati. Io ho sempre conferito presso il centro di Contesse e non mi è stato mai rilasciato nulla e non ho mai obiettato, perchè è giusto così. Oggi ricevo la Tari senza sconto e mi domando quanti e quali scontrini hanno i 6.000 utenti ricicloni…

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  7. E SCOMMETTO CHE TRA I 6000 UTENTI RICICLONI TANTI LAVORANO A MESSINAMBIENTE.

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  8. E SCOMMETTO CHE TRA I 6000 UTENTI RICICLONI TANTI LAVORANO A MESSINAMBIENTE.

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