«Non ha senso un’isola pedonale in cui non sia stata prevista vera socialità »

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domenica 23 Febbraio 2014 - 09:07

Riceviamo e pubblichiamo la lettera inviata in redazione dal neurologo Massimo Raffaele, che espone alcune considerazioni , piuttosto critiche, sull’attività amministrativa della Giunta Accorinti, che non viene mai nominata esplicitamente

Guardando da una finestra del Policlinico Universitario di Messina la realtà del mondo circostante e leggendo al tempo stesso il vostro quotidiano mi domando spesso se la nostra città non sia stata catapultata da una macchina del tempo in una strana dimensione anacronistica. Le notizie, la costante citazione dei medesimi individui (politici locali), la dimensione paesana e la perpetua autoreferenzialità di personaggi francamente non così imprescindibili dalla storia cittadina stanno facendo della stessa un povero cortile, peraltro sgangherato, colmo di racconti di commari. Messina ha sempre avuto enormi problemi, specie culturali, ma oggi vi è un nuovo fenomeno, quello di un nuovo annunciato rinascimento che a volte assume toni d’infanzia e grida d’adolescenti.

L’attuale giunta, peraltro, in pieno stile gesuita, è perfettamente quasi immune al poco di memoria storica culturale che in città vi era stato negli ultimi quaranta anni. In tal senso l’atmosfera riflette perfettamente quella nazionale dove riceve molti più consensi chi dorme una notte in un palazzo piuttosto che lustri di iniziative politiche e culturali procrastinate con franco impegno e voglia reale, mai urlate e usate. Certo, ovunque un po’ di narcisismo e autoreferenzialità giocano ormai un certo impatto, ma vi è un limite alle prediche esorcistiche. Tante persone si sono impegnate realmente per la pace , ma tante di queste non hanno avuto bisogno di pubblicizzarlo costantemente ( è come se un medico di pronto soccorso scrivesse sul proprio maglione ogni giorno che è necessario salvar vite).

Mi hanno insegnato che partir dal basso vuol dire occuparsi prima della soletta e poi delle tende. Non ha senso un’isola pedonale in cui non sia stata prevista vera socialità e iniziative d’aggregazione vera, non ne ha nemmeno se vi si lasciano autolavaggi fetenti (nebulizzati pericolosissimi, inquinamento acustico, sporcizia melma e meccanici a 100 decibel), posteggi occupati abusivamente da esercizi illegali, triple file impunite, voragini in terra e intimidazioni costanti da chi pratica questa quotidianità. Non ha nemmeno senso spendere soldi per iniziative culturali che trasudano costantemente povertà di provincia negletta o tentativi di pseudocultura di respiro (con i soldi di una notte antonelliana o un concertino di Bollani altre città europee ci farebbero degli splendidi workshop, laboratori di produzione culturale vera e legata al proprio tempo e installazioni in costante sviluppo, specie con gli spazi che lo nostra città possiede).

Il paesino vuol sembrare Europa e invece ha l’aspetto di una piccola azione cattolica di vecchio stampo (nessuna preclusione per carità) ma una dimensione urbana dovrebbe trasmettere altro. Porti chiusi, turisti gadget lontani da una delle meraviglie del mondo (Capo Peloro, ridotto a baraccume e lidi anonimi) e memoria marina in disuso. Non ha senso crear ancor più problemi a una viabilità che dovrebbe garantire velocità di flusso anche per gli interventi sanitari urgenti come norma dovrebbe prevedere, nè ne ha lasciare nel vuoto desolato una metroferrovia (non un tram che è altra cosa) che incute solo miseria e terrore se vi si reca in certe ore. E soprattutto, cara redazione, si dovrebbe finirla col parlar sempre delle stesse cose (suvvia, il video il discorso del nostro sindaco che si autocita per imprese straordinarie alla notte bianca di cultura, bianca sì, ma di curiosità culturali vere, non era poi così indispensabile pubblicarlo).

Ma è possibile che non si intuisca che oggi lo zoccolo davvero forte è isolato e accasato? Vero, si potrebbe dire, che si proclamino anch’essi, ma chi si occupa di protoni e neuroni o chi lavora la terra o chi sposi una causa quotidiana forte è difficile che ne abbia più voglia e tempo, specie se poi si parla di sciocchezze e corbellerie. Non è un rimprovero al vostro giornale, solo, un’esortazione ad un altro respiro, meno provincia e più città, una città che ha stagioni di teatri e accademie in mano medievale (mi si perdoni l’arroganza, ma mi sembra un fatto inoppugnabile). So che è facile criticare dall’esterno ma so anche che è ancor più facile giustificare il proprio mal operato con la scusa dell’impegno. Ovvio, l’impegno è importante, ma se ne può far a meno se non intriso di strumenti critici e culturali adatti, pena il danno e la beffa…

Prof. Massimo Raffaele, neurologo

28 commenti

  1. Neurologo di sinistra o appartenente a qualche lobby??
    Pura pubblicità come già si sente in giro che sta arrivando un blog su Facebook creato appunto contro l’amministrazione il nome? Messina popolo una cosa del genere.
    Uno di questi già in giro come testimoniano miei amici proprietari di attività commerciali, andando per i negozi dicendo cose assurde come esempio che sulla cortina i fiori ed i lavori fatti a ridosso della tranvia cioè la messa in sicurezza del tram con la creazione di fiorire fatta da questa amministrazione quindi dando la colpa di sperperare i soldi dei contribuenti messinesi. Ma già sappiamo che questi lavori non sono assolutamente partiti da questa amministrazione, mentre i lavori sono stati chiesti dal ministero dei trasporti altrimenti si rischiava di non vedere più il tram. Ne potrei aggiungere altri commenti sentiti anche da me. Incredibile quello che la gente riesce a fare per il male di questa città..

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  2. MessineseAttento 23 Febbraio 2014 10:36

    Intanto, egregio neurologo, ringrazi la redazione per aver definito riflessione, quello che in realtà è un banale spot elettorale, peraltro mal espresso.
    Stia pur certo, esimio neurologo, che l’essersi firmato evidenzinado il suo titolo, poco le servirà a mitigare il giudizio, almeno il mio, sulle corbellerie di cui è intrisa la sua lettera.
    Comincia con un inno al non fare per sprovincializzare, continua nominando assurdi problemi di viabilità per i mezzi di soccorso (che dall’isola potranno solo avere vantaggi e non certo ostacoli) e finisce con il vero motivo per cui ha scritto questa lettera, un banale attacco politico, reso subdolo dal goffo tentativo di mascherarlo disquisendo sull’isola pedonale.
    Ma di una cosa voglio ringraziarla, la sua lettera è l’ennesima conferma che i contrari alla pedonalizzazione sono solo “nostalgici”, che usano questa innovazione come terreno di scontro politico, nel maldestro tentativo di riscuotere qualche consenso.
    Degna conclusione della sua lettera poteva essere un bel…
    Vota Antonio! Vota Antonio!
    A ben risentirci e buon isola a tutti!

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  3. attenzione alla pressione

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  4. Perchè non provi a contestarne i contenuti?
    Sei già abbastanza contento ponendoti un interrogativo iniziale che non interessa nessuno, se l’esposizione del professore, com’è, ha contenuti inoppugnabili.
    Sai che sono stati esclusi da quel Paradiso Terrestre, che è l’isola pedonale, tutti quei vecchetti che abitano a Messina Nord dallo splendido beneficio?
    Sai perchè? Per raggiungere il Viale S. Martino con i mezzi pubblici sai quando andrai ad aspettare l’autobus non sai quando potrai tornare a casa.
    L’esigenze prioritarie erano ben altre, ma con arroganza ed ignoranza non si va lontano, perchè è solo un modo di cercare di nascondere la loro ignoranza.
    P.S. Non appartengo a nessuna lobby, nè tifo per Buzzanca e Genovese; ma non posso fare a meno di notare che questi hanno badato ai fatti loro (tantissimi) elargendo tanti sussidi a chi poi è diventato loro schiavo-elettore.

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  5. pietro anzalone 23 Febbraio 2014 12:11

    Per tutti quelli che hanno in Messina come punti di riferimento e/o confronto solo Buzzanca, Calabro’ o Accorinti consiglio di lasciar perdere nel trovare padrini perche’ i liberi pensatori non ne hanno bisogno a differenza dei gregari e degli yesmen.

    Per cui se qualcuno sente insultato il proprio padrino dica quello che vuole ma non puo’ non convenire con il prof Raffaele che “…Messina ha sempre avuto enormi problemi, specie culturali,…”

    ….io direi SOPRATUTTO CULTURALI!

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  6. Registriamo con interesse il contributo del Prof. Massimo Raffaele il quale, in controtendenza rispetto all’apatia culturale che la nostra Università ha sIn qui prodotto nel suo complesso sprona la ” comunità ” a sintonizzarsi su frequenze culturali meno provinciali, meno di retroguardia e di “infantilismo” politico-civile. Giusto per emendarci dalla accusa mossa dal nostro Professore..si vorrebbe sommessamente osservare che nelle considerazioni, quasi tutte giuste e condivisibili, resta però ancora una volta estranea, negletta …quasi ” rimossa” e ” censurata” l’importanza fondamentale della economia REALE PRODUTTIVA…. che i professori dell’altra facoltà di “economia” ci hanno insegnato essere la base “creativa” della RICCHEZZA ..di quella ricchezza che serve per soddisfare tutti quei bisogni materiali e spirituali… ” Senza soldi non si canta messa”. Ora come e’ noto .. quelle poche realtà produttive storicamente presenti a Messina.. sono sparite. La città vivacchia immersa nel terziario ed e’ (s)popolata e governata da ceti improduttivi-burocratico- scientifici-parassitari che Max Weber ha così ben descritto. Alla luce di quanto sopra, e’ inutile infine girarci intorno. Messina e’ destinata alla marginalità ed alla decrescita (infelice) . Sconta il vizio di origine , la malattia genetica che la condanna alle chiacchiere continue, alla sindrome di Buddacismo ed ad un….TABÙ psicologico-culturale che tocca nervi scoperti e “reazioni irrazionali”.. isteriche: IL tabù PONTE sullo stretto ( l’ottava meraviglia del mondo e l’opera più innovativa e grandiosa che l’uomo moderno abbia mai progettato) . Non so se un valente neurologo può garantire la guarigione da tale patologia, magari uno psicologo o uno ” psichiatra” . Certo che senza affrontare prima il tabù ponte …magari attraverso un referendum che chieda con forza alla nazione di liberarci dalla insopportabile servitù di passaggio..di realizzare finalmente il Ponte con le opere connesse onde consentirci una vera “sprovincializzazione” economico-finanziaria e culturale… RIPROGETTARE e RIPROGRAMMARE su nuove basi eco compatibili una città già violentata o come dice Renato ” stuprata”. Paradosso, maledizione o nemesi ? : abbiamo mandato a SALVARE Messina, un buon personaggio che ha costruito però la ” carriera ” combattendo l’UNICA opera che ci potrebbe SALVARE. Speranzosi…in una cura miracolosa… http://www.lestradedellinformazione.it/site/home/servizi-dinformazione/news/documento2713.html

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  7. Caprafranc e meglio che tacere anche nel tuo caso..

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  8. Io sono critico con questa giunta, ma non mia sembra onesto darle quelle responsabilità che sono dell precedenti giunte e soprattutto esigere soluzioni a breve di problemi decennali.
    Detto questo, è vero che adesso l’isola pedonale deve diventare Agorà, centro di riunione. Devono scomparire l’alsfalto e i marciapiedi. In poche parole è il momento di affidare la progettazione della qualità della vita dell’isola pedonale agli architetti.
    L’ho già scritto riguardo alla progettazione dell’ex fiera che nelle altre città, al Nord, per non spendere soldi, affidano la progettazione ad un concorso di idee che coinvolga i migliori studenti delle Facoltà di Architettura Italiane. Per esperienza personale, posso assicurare, che le Facoltà che tengono al rapporto con il mondo del lavoro e alle esperienze pratiche per i propri studenti, partecipano a spese proprie a tali progetti, permettendo alle Amministrazioni pubbliche di farsi delle idee chiare a costo zero. Il Politecnico di Milano è una di queste Università.
    Il fallimento dell’isola pedonale sarebbe lasciarla come è, limitandosi alla segnaletica stradale di divieto di accesso e lasciando presagire che la prossima Amministrazione possa vincere le prossime consultazioni promettendo il ripristino della precedente situazione. Chi posteggia in terza fila è la maggioranza in questa città.

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  9. Qui le lobby o il presupposto sponsor politico di parte non c’entrano.Nè serve cavalcare la tigre. Nessuna persona di buon senso ridurrebbe le direttrici per gli spostamenti da nord a sud e viceversa in una città che si estende in maniera longitudinale.Nessuna persona di buon senso ridurrebbe le carreggiate stradali per fare le piste ciclabili in una citta come Messina semplicemente perchè non c’è lo spazio e non perchè si è a favore dello smog!Forse rendere piu sicuri i marciapiedi e le strade dove camminiamo, far funzionare i mezzi pubblici pulendoli e togliendo la parvenza di vecchie diligenze, dimezzare le tariffe nei parcheggi pubblici dotandoli di sorveglianza, servirebbe di piu a disincentivare l’uso delle automobili.E poi le isole pedonali non si devono confondere con il “ghetto pedonale” che stato fatto.Percorrendo c.so Garibaldi nei pressi di p.zza Cairoli ti trovi davanti i blocchi di cemento e le transenne che sembra di essere partigiani in trincea, poi pero giri a destra e dai un’occhiata a Via dei Mille e ci trovi quello che vende palloncini come il giorno delle Vara.Mettiamoci pure le bancarelle della “calia” e pit stop di “zucchero filato” cosi diamo un tocco di charme a questa nostra bella “isola”.Prima di mostrare le opere di Antonello per la notte della cultura sarebbe bene partire “dal basso” dimostrando un pò la cultura del rispetto del prossimo.

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  10. Noto che la tua involuzione allo stato primitivo è inarrestabile.
    Prima ti limitavi a scrivere fesserie.
    Adesso, non avendo argomenti validi per contestare gli scritti altrui, aggiungi gli insulti.
    Prima suscitavi risate, adesso fai semplicemente pena.
    Tra poco svolazzerai da un albero all’altro mangiando banane.
    Tipico esempio di accorintiano rancoroso e bilioso.
    Sono gli esseri come te che sull’isola pedonale faranno cambiare idea anche ai più favorevoli.
    George

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  11. Caro professore Massimo RAFFAELE, la frase di apertura della sua riflessione è emblematica di una certo mondo accademico, ” Guardando da una finestra del Policlinico Universitario di Messina la realtà del mondo circostante.. “, il policlinico, azienda ospedaliera e studiorum universitas insieme, come una fortezza, una Real Cittadella, la sua finestra alla stregua delle bocche da fuoco rivolte dagli spagnoli contro i nostri belllicosi AVI, sono dubbioso, le devo riconoscere coraggio o ingenuità? Quel mondo circostante, a molti accademici sconosciuto, nei giorni scorsi ha discusso, ammirato, Antonello da Messina, parlo di quel pittore messinese precursore di quel Rinascimento accennato nel suo scritto, il sindaco con la scoccia ha pensato ad un grande messinese del passato per ricostruire il futuro, lei non c’era per le strade di via Dei Mille, avrebbe mai immaginato di vedere nelle vetrine, confusi tra scarpe e camicie, la CROCIFISSIONE DI SIBIU, il RITRATTO D’IGNOTO MARINAIO, SAN GIROLAMO NELLO STUDIO, SAN SEBASTIANO, l’ANNUNZIATA e…., i miei amici di Ravenna, città europea della cultura, buoni intenditori, sono rimasti sbalorditi, non avevano mai visto niente di simile, uno dei grandi maestri della storia dell’arte del Quattrocento, come dire del mondo, fra la genti di Messina e dei suoi visitatori. Caro prof cosa c’è di provinciale nell’assessore all’urbanistica, ing.Sergio DE COLA, scelto da RENATO sindaco, con il suo PICO, piano regolatore condiviso, che si richiami agli urbanisti illuminati, quando urla ad un territorio sfregiato dal cemento, VOLUMI ZERO, VOLUMI ZERO. Cosa c’è di provinciale nel sostituire nani aziendali come ATM o MESSINAMBIENTE o AMAM con una sola azienda, la MESSINA MULTISERVIZI, come la HERA dell’Emilia Romagna o l’AMSA della Lombardia, saremmo i primi in Sicilia e nel meridione d’Italia. Certo il cammino è faticoso e irto di difficoltà, ci sono invasori mascherati di messinesi, per questo le chiedo di fare suo, parafrasandolo il motto CAMBIAMO IL POLICLINICO G.MARTINO DAL BASSO, abbattere le finestre di quella fortezza, e ritornare finalmente a essere Urbs Messana.

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  12. MessineseAttento 23 Febbraio 2014 14:44

    Sfoghi pure i suoi rancori su un giornale web, l’essere stato considerato un primate venuto da “giù” di certo non l’ha aiutata.
    A me lei fa tenerezza per come esprime i disagi di una vita, cercando un misero riscatto scrivendo bugie a livello di un bambino “difficile”.

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  13. pietro anzalone 23 Febbraio 2014 15:37

    Quando il prof. parla di carenza culturale c’e’ da pensare proprio a questo ….. parole senza contenuto …..

    probabilmente per confondere

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  14. pietro anzalone 23 Febbraio 2014 15:42

    Io demolirei qualche fabbricato, anche perche’ in termini di sicurezza susmica forse non ci siamo viste le dimensioni delle strade contornate da edifici sopraelevati piu di una volta

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  15. Caro Prof. Raffaele, belle parole ma, ahimè, destinate a cadere nel vuoto. Sì, nel vuoto peumatico di un’amministrazione ., sia cittadina , sia dei quartieri, il cui unico scopo è sollevare un polverone al solo scopo di dimostrare che i voti di mezza cittadinanza non sono andati sprecati. Purtroppo , l’esito è stato diverso, almeno agli occhi di chi sa cosa siano le priorità e non si accontenta di una fiera di quartiere spacciata per cultura o di una zona pedonale che accontenta enti persone il sabato e la domenica snobbando le migliaia in crisi a causa della viabilità…violata. Come messinesi, evidentemete, dobbiamo scontare chissà quali colpe per non riuscire ad avere degli amministratori capaci.

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  16. Contesta le argomentazioni altrimenti vorrà dire che non ne sei capace.
    Continua a fare il sussidiato.

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  17. George come sempre ti devo zittire o snobbarti come sto facendo in questo momento. Comunque è meglio svolazzare tra gli alberi che essere figlio di lobbi massoniche o di far parte di amministrazioni assolutamente scadenti. Lo puoi notare tu stesso dalla città in cui vivi. Forse a te piace così caro george??

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  18. il professore scrive cose condivisibili,però a qualcuno evidentemente fa comodo Non volere capire quanto viene affermato, forse per carenza culturale o per spargere negli occhi dei messinesi un po’ di fumo onde evitare che gli stessi riescano a vedere le vere necessità di una città che a detta di altri è ridotta a cloaca e che certo non verrà fuori ne con l’isola ne con Antonello da Messina ma con una capacità di governo che attualmente manca e non mi riferisco solo ad Accorinti ma a tutti i politicanti che badano ad altri interessi.

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  19. Giovanni Ragusa 24 Febbraio 2014 08:06

    SAREBBE BELLO PARLARE ANCHE DI UNA MESSINA DISTRUTTA DA LOBBY E MASSONERIA, E’ STATO QUESTO IL CANCRO DI MESSINA. COLGO L’OCCASIONE DEL DOTTORE, PER PARLARE DI CERTA SANITA’… E DI CERTI PERSONAGGI CHE HANNO FATTO DEI NOSTRI OSPEDALI I MENO AFFIDABILI D’EUROPA, DOVE SI HA IL TERRORE SOLO DI ENTRARCI , DOVE, A VOLTE, L’INCOMPETENZA DI PERSONAGGI, CHE RICEVONO INCARICHI DI RESPONSABILITA’VERSO I PAZIENTI, GENERA SFIDUCIA…ANCHE NEGLI OSPEDALI, PER ANNI LE LOBBY E LA POLITICA HA FATTO DANNI E A VOLTA QUALCUNO CI HA PAGATO CON LA VITA….NON MI MERAVIGLIA, CHE QUANDO IL SISTEMA VEDA FINALMENTE CAMBIARE UN PO’ L’ARIA, COMINCI A TREMARE, NON SI VOGLIONO PERDERE I PRIVILEGI ACQUISITI…

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  20. Francesco Merlino 24 Febbraio 2014 08:13

    Tanto fumo e niente arrosto.

    Critiche accese, verso l’attuale amministrazione, che non si discostano da quelle dei muratori al bar (che hanno la decenza e l’umiltà di non firmarsi citando il proprio mestiere). Non sono esperto di viabilità e mi sembra non lo sia neanche il firmatario della missiva che a quanto pare in quel tratto di isola pedonale non ha mai messo piede. Io in queste ultime settimane ho visto molta gente confluire verso quelle iniziative (che mi spiace al signor Raffaele non siano piaciute) con l’intento di passare un semplice giorno in compagnia. È evidente che questo non basta a completare l’idea di giardino che si ha in mente, ma è un inizio, non si preoccupi (lei come tanti altri) vedrà che ci sarà tempo per apportare modifiche, intanto si goda il poco che in questo momento è già tanto, ed abbia la “fame” di migliorare, ne saremo felici.

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  21. Meno male che c’è il professore Raffaele, nuovo in città, che dalla sua finestra del Policlinico, ospedale rinomato nel mondo, ci illumina dall’alto del suo cosmopolitismo. Caro professore Raffaele, non è inutile l’impegno, che lei ritiene privo di strumenti culturali adatti e addirittura gesuita (potrebbe anche essere più chiaro volendo), è inutile una lettera come la sua, scritta stando “alla finestra”. Cosa vuol farci capire, che lei è avanti, che ci sta male in una città come questa? Che è scandalizzato dalla dimensione piccolo-borghese?
    Io direi che avrebbe dovuto scandalizzarsi ben prima di altre “nefandezze” che di sicuro ha avuto modo di vedere all’oncologico di Papardo prima ed al Policlinico dopo. Non risultano denunce pubbliche indirizzate a giornali, oppure me le sono perse?

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  22. puzza di bruciato 24 Febbraio 2014 12:08

    Ah Ah Ah Ah Ah!! Ragazzi lo avete massacrato era meglio che da quella finestra non si fosse mai affacciato!!!!!

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  23. Detto da un ex DC….
    George

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  24. Giovanni Ragusa 24 Febbraio 2014 13:43

    SE CERTI MEDICI PIUTTOSTO CHE GUARDARE DALLA FINESTRA DELL’OSPEDALE LA CITTA’ CHE E’ DIVENTATA UN CORTILE, O I GUAI CHE HANNO COMBIANATO I GESUITI E LA CHIESA CATTOLICA, SI METTESSERO AD ESEMPIO A MIGLIORARE NEL LORO LAVORO, AD ESSERE PIU’ ATTENTI AI PAZIENTI E A FARE MENO ERRORI, PROBABILMENTE I NOSTRI OSPEDALI NON SAREBBERO GLI ULTIMI AL MONDO….DOVE IL PAZIENTE ENTRA A SUO RISCHIO E PERICOLO….E SE CERTI PROFESSORONI FACESSERO MEGLIO IL LORO LAVORO CON UMILTA’ E SOPRATUTTO TENTANDO DI AGGIORNARSI, PIUTTOSTO CHE FARE SPOCCHIA E SNOBBARE UN INIZIATIVA CULTURALE, ( ANCHE QUANDO MAGARI POI NON SI CONOSCE NULLA DI ANTONELLO DA MESSINA, MA PER L’APPUNTO IL GUARDARE DALLA FINESTRA DI UN’OSPEDALE TI AUTORIZZA HONORIS CAUSA AD ESSERE DETENTORI DELLA CULTURA)E MAGARI SCENDESSERO DALLA CATTEDRA, SENZA PAURA DI PERDERE QUEI PRIVILEGI DEI QUALI SI SONO SERVITI GRAZIE AD UN SISTEMA MARCIO….LEGGI UNIVERSITA’ MESSINA DEFINITA DA QUALCUNO VERMINAIO….ALLORA FORSE POTREMMO AVERE UNA CITTA’ UN TANTINELLO MIGLIORE….MAGARI STI SOGETTI AVESSERO FATTO UN MINIMO DI QUEL BUONO CHE I GESUITI E LA CHIESA CATTOLICA HANNO FATTO PER LA SOCIETA’ …

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  25. mi pareva che il professore facesse una riflessione sulle scelte della città e non del policlinico di cui non penso sia il responsabile di quanto accusato; poi se si vuole insultare per una idea espressa si puo anche parlare della moglie.ma a sto punto non capisco che ciazzecca.Oppure semplicemente con l’insulto si vuole fare tacere chi la pensa in altro modo.Un modo di essere fascista.

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  26. Giovanni Ragusa 24 Febbraio 2014 16:46

    PERCHE’ PENSI CHE MI RIFERISCA A QUALCUNO IN PARTICOLARE, IO VOLEVO CONTINUARE LA DISAMINA DEL PROFESSORE SUI PROBLEMI IN CITTA’ E PENSO CHE SE CI DOBBIAMO SPANTENTARE AD UTILIZZARE I NOSTRI OSPEDALI DATO QUELLO CHE E’ ACCADUTO IN PASSATO, CREDO SIA UNA COSA PARECCHIO SERIA PER LA CITTA’ UN PROBLEMA SERIO CHE MERITA DI ESSERE DISCUSSO, NON CAPISCO PERCHE’ TU CREDA CHE SIA FUORI LUOGO E PERCHE’ TU VOGLIA INDIRIZZARE LE MIA PAROLE A QUALCUNO IN PARTICOLARE…LO SAPPIAMO TUTTI CHE A MESSINA CHI CI TIENE ALLA PROPRIA SALUTE E’ COSTRETTO A SALIRE LO STIVALE….

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  27. George e caprafrank…siete grandi!!!!

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  28. Giovanni Ragusa 24 Febbraio 2014 20:09

    SECONDO ME IN OSPEDALE PIUTTOSTO CHE METTERSI ALLA FINESTRA A CONTEPLEARE IL PANORAMA, BISOGNEREBBE APRIRE GLI OCCHI E LE ORECCHIE E ATTENZIONARE I BISOGNI DEI PAZIENTI, CHE SPESSO IN CERTI OSPEDALI CI RIMETTONO LE PENNE….AAAAAAAAAA QUESTI MEDICONI ETERNI SOGNATORI….!!!

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