Ospedale Piemonte, il professor Diego Celi: "Il dovere della verità"

Ospedale Piemonte, il professor Diego Celi: “Il dovere della verità”

Redazione

Ospedale Piemonte, il professor Diego Celi: “Il dovere della verità”

Tag:

venerdì 22 Maggio 2015 - 12:53

Dal professor Diego Celi, ex capo Dipartimento chirurgico dell'azienda Papardo-Piemonte, riceviamo e pubblichiamo, un'amara riflessione su quanto sta accadendo in merito alle sorti del nosocomio del Viale Europa .

Il tentativo di cancellare dalla geografia sanitaria regionale l’Ospedale Piemonte è vetusto. Ripercorrerne la storia richiederebbe molto tempo ed annoierebbe i lettori. L’ospedale ,tuttavia, ha resistito fino ad oggi ai terremoti dei governi regionali succedutesi: forse perchè è figlio del terremoto.

Dal luglio del 2014 il Piemonte è sotto l’attacco dell’Isis. Con ogni mezzo si è cercato di annientarlo. Motivazioni addotte sono state l’assenza di procedure terapeutiche: impossibilità di eseguire una angioplastica, mancanza di neurologia e neurochirurgia. Queste manchevolezze sono state giudicate pericolose per gli utenti del Pronto Soccorso del nosocomio di Viale Europa. Ricordo a me stesso che a sud ed a nord dell’Ospedale Piemonte esistono due siti ove l’angioplastica viene eseguita nei tempi previsti. I flussi Emur ( tempi intercorsi fra la diagnosi di infarto ed esecuzione dell’angioplastica) dell’Assessorato lo documentano. Ma se ció non fosse vero, invece è certificato, dovrebbero chiudere tutti gli ospedali della zona tirrenica e finanche un ospedale capoluogo di Provincia (Enna). Poichè sento parlare di epidemiologia è bene precisare che : a) nella fascia di etá centrale ( 25-64anni), i tumori maligni sono la causa principale di morte; b) fra i 65 e gli 84 anni invece le cause principali di morte sono le cardiopatie ischemiche e le malattie cerebrovascolari. A nord ed a sud del Piemonte esistono due strutture ospedaliere che fronteggiano queste patologie. Le argomentazioni addotte pertanto sono pretestuose.

Il Piemonte doveva diventare polo materno-infantile. All’improvviso scompare anche l’ostetricia e ginecologia. Eppure dovrebbero essere chiusi i punti nascita con meno di 500 parti l’anno. Vien da pensare che la legge si applica per i nemici e si interpreta per gli amici.

La legge Balduzzi abroga i doppioni: esatto. La legge prevede,peró, una valutazione a fine 2017. Per il Piemonte la valutazione è già stata fatta (.. esemplare tempismo).

La mission dell’Ospedale ,che si vuole chiudere con ogni mezzo , è l’emergenza -urgenza. Lo afferma la Protezione Civile e non mi sembra che ad oggi il piano della Protezione Civile sia cambiato. Perchè allora si è fatto ogni tentativo per delegittimare questo Ospedale? Come per i profughi che attraversano il deserto per cercare una nuova vita, i Neurolesi offrono il barcone. Grazie. Il barcone porterá l’Ospedale nella terra promessa? In altre parole il Piemonte resta Ospedale o diventa un eccellente Centro Riabilitativo? La domanda deve avere una risposta sincera. I cittadini debbono sapere.

Esiste un nesso inscindibile tra verità e democrazia perchè la menzogna inganna il cittadino sullo stato delle cose e quindi gli impedisce di esercitare efficacemente i suoi diritti politici. La verità sta alla democrazia come la menzogna sta alla sua assenza.

Diego Celi- Ex Capo Dipartimento Chirurgico AOR Papardo-Piemonte

6 commenti

  1. Un ospedale a mio avviso deve primeggiare per servizio e per prontezza nel risolvere crisi sanitarie, questo tipo di servizio lo possono dare soltanto strutture sanitarie all’avanguardia. Mi ricordo che 15 anni fa per una ischemia fulminante mio padre fu portato al Piemonte e solo per fargli fare una tac dopo ore di insistenza da parte mia e dei miei familiari, mio padre fu portato in barella a fare la tac attraversando uno spiazzale sotto la pioggia e con un ombrello che lo copriva, per non parlare delle notti che abbiamo fatto per presidiare lo stato di salute di mio padre. Ora mi domando di che cosa stiamo parlando ???? è meglio mantenere un ospedale vetusto oppure investire quei soldi in altri ospedali per dare un servizio migliore ?

    0
    0
  2. Un ospedale a mio avviso deve primeggiare per servizio e per prontezza nel risolvere crisi sanitarie, questo tipo di servizio lo possono dare soltanto strutture sanitarie all’avanguardia. Mi ricordo che 15 anni fa per una ischemia fulminante mio padre fu portato al Piemonte e solo per fargli fare una tac dopo ore di insistenza da parte mia e dei miei familiari, mio padre fu portato in barella a fare la tac attraversando uno spiazzale sotto la pioggia e con un ombrello che lo copriva, per non parlare delle notti che abbiamo fatto per presidiare lo stato di salute di mio padre. Ora mi domando di che cosa stiamo parlando ???? è meglio mantenere un ospedale vetusto oppure investire quei soldi in altri ospedali per dare un servizio migliore ?

    0
    0
  3. Sono dell’idea che è meglio avere una struttura ospedaliera funzionante che due strutture (Papardo e Piemonte) carenti di personale e fondi per la gestione anche ordinaria.
    Ovviamente sono favorevole alla migrazione all’ospedale Papardo (non ho mai capito perchè si opta per i Neurolesi).
    I bambini che devono nascere, nasceranno al Policlinico oppure al Papardo, l’importante è che nascano e che, in caso di interventi urgenti, vi siano personale e mezzi per intervenire in maniera tempestiva e con profitto.

    Le “chiacchiere politiche” spesso esulano dalla reale necessità dei cittadini a fronte di benefici altrettanto politici e questo non fa bene alla collettività.

    0
    0
  4. Sono dell’idea che è meglio avere una struttura ospedaliera funzionante che due strutture (Papardo e Piemonte) carenti di personale e fondi per la gestione anche ordinaria.
    Ovviamente sono favorevole alla migrazione all’ospedale Papardo (non ho mai capito perchè si opta per i Neurolesi).
    I bambini che devono nascere, nasceranno al Policlinico oppure al Papardo, l’importante è che nascano e che, in caso di interventi urgenti, vi siano personale e mezzi per intervenire in maniera tempestiva e con profitto.

    Le “chiacchiere politiche” spesso esulano dalla reale necessità dei cittadini a fronte di benefici altrettanto politici e questo non fa bene alla collettività.

    0
    0
  5. Che belle palore !!

    0
    0
  6. Che belle palore !!

    0
    0

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007