Padre Ettore: "Dopo la semina viene il raccolto. Occorrono pazienza ed equilibrio"

Padre Ettore: “Dopo la semina viene il raccolto. Occorrono pazienza ed equilibrio”

Padre Ettore: “Dopo la semina viene il raccolto. Occorrono pazienza ed equilibrio”

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domenica 30 Giugno 2013 - 06:37

Nella lettera di giugno ai parrocchiani di San Giacomo padre Ettore Sentimentale si sofferma sull'esito delle recenti elezioni amministrative.

Carissimi,

questa lettera vede la luce alla fine del mese di giugno, alla soglia delle ferie estive e soprattutto dopo l’elezione del nuovo sindaco (con la relativa giunta) e del rinnovato consiglio comunale.

Mi auguro che i rappresentanti eletti dal popolo, che da quest’ultimo hanno avuto fiducia per i prossimi 5 anni, facciano veramente il bene dei cittadini. Non sto a verificare le strategie politiche che hanno condotto le cose allo stato attuale, a me interessa piuttosto offrirvi – alla luce del Vangelo – qualche spunto di discernimento per aiutarvi a interpretare e valutare obiettivamente l’operato delle persone preposte al governo del Comune.

Dico subito che i nuovi arrivati non posseggono la bacchetta magica per rivoltare da cima a fondo la piega generale del sistema. Tuttavia il Vangelo è chiaro: “Dai frutti li riconoscerete” (Mt 7,20). Bisogna avere pazienza (prima c’è la semina e dopo molta cura arriva la stagione dei frutti), ma senza cedere alla retorica degli alibi “la situazione era disastrata…non si poteva fare di meglio…”. Tutti, pure i bambini di scuola materna, sapevano (e sanno) in quale stato pietoso versava (e versa) la città…

Mi fa piacere che un profeta della giustizia sociale desìderi portare l’equità nel nostro Comune, è un’ottima aspirazione. Mi auguro che il sindaco lavori in questa direzione con perseveranza e costanza, con impegno e pazienza.

A ciò aggiungo – da credente – che è necessario operare un discernimento, cercando sempre la strada indicata da Gesù, che fa evitare gli eccessi opposti e dà il vero equilibrio (senza cadere nell’equilibrismo). Un presupposto della ponderazione è costituito dalla libertà.

Scrive S. Paolo: “Cristo ci ha liberati perché rimanessimo liberi” (Gal 5,1). Per il cristiano la libertà è un seme che Dio ha posto nel cuore dell’uomo perché ogni scelta sia frutto di lucidità e mai di convenienza e contrapposizione.

Vorrei che tutti ci facessimo testimoni della libertà, non tanto per proclamarla come emancipazione da ogni autorità o come semplice mezzo per sopprimere l’odiosa schiavitù dai poteri forti, quanto per far trasparire l’impronta di pace impressa dal Soffio di vita nuova.

Arrivati a questo punto diventa necessario aggiungere, come insegna il vangelo, un’ultima prospettiva: la verità. Non si tratta di conoscere bene alcune dottrine, quanto di lasciarsi incontrare da Gesù Cristo, colui che “rende veramente liberi” (cfr. Gv 8,32).

A queste considerazioni aggiungo una riflessione circa l’evento -pubblicizzato dalla stampa locale -che ci vede coinvolti assieme ai fedeli della chiesa dei SS. Pietro a Paolo in un particolare ricordo dell’80° anniversario della loro Parrocchia.

Ringrazio innanzitutto p. Franco Arena per aver pensato di rivivere insieme questo anniversario, ricalcando sostanzialmente lo stesso programma di 80 anni fa.

In quell’occasione, il parroco di San Giacomo (mons. Lo Monaco), legato da profonda e sincera amicizia a p. Galletta, donò alla parrocchia retta da quest’ultimo le due statue lignee degli apostoli Pietro e Paolo realizzate a Ortisei (Bz), solennemente consegnate la sera del 28.06.1933 allorché furono trasportate fra il tripudio gioioso di uno stuolo di fedeli nella nuova chiesa parrocchiale. Questo dono costituì l’inaugurazione ufficiosa della parrocchia, mentre quella ufficiale avvenne circa 5 mesi dopo.

In un certo senso questi due preti riproposero al popolo la testimonianza di fede e comunione dei primi apostoli, martirizzati a Roma.

E sullo stesso solco di unità e fraternità sincera rinnovo la gratitudine al Signore per le meraviglie che opera nei suoi ministri e la riconoscenza a p. Franco Arena, al quale mi sento legato da profonda stima.

E’ bello sentire e vedere che anche i preti si vogliono bene…

padre Ettore

2 commenti

  1. Grazie Padre Sentimentale per la chiarezza e la schiettezza delle tue parole. La chiesa messinese e la Curia dovrebbero appoggiare questo cammino difficile che attende i nostri amministratori, che non sembrerebbero animati da ragioni di interesse privato, come i predecessori.

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  2. liliana parisi 30 Giugno 2013 14:24

    Credo che tutti i cristiani di questa città dovremmo pregare per i nuovi amministratori: perchè lo Spirito Santo li illumini a fare le scelte giuste e li protegga da nemici e altre avversità

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