Riunione del Senato Accademico anticipata. D'Uva e Nesci puntano il dito contro Navarra

Riunione del Senato Accademico anticipata. D’Uva e Nesci puntano il dito contro Navarra

Claudio Panebianco

Riunione del Senato Accademico anticipata. D’Uva e Nesci puntano il dito contro Navarra

sabato 04 Ottobre 2014 - 06:13

Per i due deputati del Movimento Cinque stelle il rettore si sottrae al confronto con gli studenti. D'Uva e Nesci lanciano un ultimo appello a Navarra e si dicono “pronti, all’occorrenza, a intervenire presso il ministero con tutti gli strumenti parlamentari disponibili”

La riforma dello statuto d'Ateneo continua a tener banco all'interno dell'opinione pubblica.

L'intervento della politica cittadina, tanto acclamata dagli studenti, ha coinvolto anche l'assetto nazionale e, dopo la prima nota stampa, i Deputati M5S Francesco D'Uva e Dalila Nesci hanno deciso di esporre nuovamente la loro opinione riguardo uno degli ultimi risvolti della vicenda.

D'Uva e Nesci si rivolgono ancora al Magnifico Rettore Pietro Navarra che ha deciso di anticipare la convocazione del Senato Accademico dall’11 al 7 Ottobre.

"Ci dispiace molto – scrivono D’Uva e Nesci – che il Rettore Pietro Navarra stia rifiutando il confronto con gli studenti sulla riforma dello statuto dell’Università di Messina, anticipandone l’approvazione dall’11 al 7 ottobre, forse per la concomitante iniziativa di protesta organizzata dagli iscritti".

I Deputati M5S spiegano inoltre come il loro ultimo "invito alla calma" non sia stato colto dal Rettore:"Ci eravamo già appellati al Rettore Navarra, invitandolo al dialogo aperto con gli studenti, il cui ruolo propulsivo nel governo dell’ateneo va riconosciuto e mai cassato. Registriamo, purtroppo, l’indifferenza del Rettore, del quale abbiamo letto dichiarazioni di mero arroccamento, fondate sull’autonomia assegnata per legge alle università".

D'Uva e Nesci sottolineano anche il bisogno di una condivisione della riforma: "Il concetto di autonomia è spesso richiamato nell’amministrazione pubblica a difesa di proprie convinzioni. Si dimentica che essa è soprattutto una condizione da costruire insieme. Soltanto in subordine è correlata alle norme e al diritto. Non riteniamo sia costruttivo andare contro lo spirito di partecipazione e condivisione che si è culturalmente imposto in ambito pubblico".

In conclusione del loro intervento, i Deputati M5S rinnovano il loro grido d'ascolto: "Rinnoviamo pertanto il nostro appello al Rettore dell’Università di Messina perché coinvolga gli studenti nella riforma dello Statuto, ascoltando le loro osservazioni e proposte. Siamo comunque pronti, all’occorrenza, a intervenire presso il ministero con tutti gli strumenti parlamentari disponibili."

Claudio Panebianco

2 commenti

  1. imprenditore messinese 4 Ottobre 2014 13:25

    La lotte per una maggiore rappresentatività degli studenti all’interno dell’Università, sono tentativi da parte della politica d’inserirsi nell’autonomia dell’Istituzione accademica. Infatti negli organi di rappresentanza accedono gli studenti che militano in organizzazioni politiche ben rappresentate nelle varie Istituzioni civili ( Parlamento, Comune, Regio etc..), le uniche che hanno i mezzi economici per organizzare le campagne elettorali.
    Gli studenti, quelli che frequentano l’Università non per costruirsi una carriera politica ma solo per imparare, non hanno il tempo per battaglie il cui interesse a vincerle – è oggi – più nella convenienza del corpo docente e non docente che di quello studentesco. Questi ultimi infatti hanno un’arma formidabile rispetto ad un’Università che non funziona, quella di lasciarla e sceglierne un’altra! I primi invece perdono il posto di lavoro. Così appare evidente il tentativo di Navarra e della sua cordata di riportare l’Università di Messina in quelle posizioni che la Stessa aveva nei secoli scorsi (quando non vi era concorrenza ). Posizioni perse negli anni anche e soprattutto a causa dell’intromissione della politica e del peso delle clientele. Questa politica vorrebbe di nuovo mettere le mani sull’Università.

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  2. imprenditore messinese 4 Ottobre 2014 13:25

    La lotte per una maggiore rappresentatività degli studenti all’interno dell’Università, sono tentativi da parte della politica d’inserirsi nell’autonomia dell’Istituzione accademica. Infatti negli organi di rappresentanza accedono gli studenti che militano in organizzazioni politiche ben rappresentate nelle varie Istituzioni civili ( Parlamento, Comune, Regio etc..), le uniche che hanno i mezzi economici per organizzare le campagne elettorali.
    Gli studenti, quelli che frequentano l’Università non per costruirsi una carriera politica ma solo per imparare, non hanno il tempo per battaglie il cui interesse a vincerle – è oggi – più nella convenienza del corpo docente e non docente che di quello studentesco. Questi ultimi infatti hanno un’arma formidabile rispetto ad un’Università che non funziona, quella di lasciarla e sceglierne un’altra! I primi invece perdono il posto di lavoro. Così appare evidente il tentativo di Navarra e della sua cordata di riportare l’Università di Messina in quelle posizioni che la Stessa aveva nei secoli scorsi (quando non vi era concorrenza ). Posizioni perse negli anni anche e soprattutto a causa dell’intromissione della politica e del peso delle clientele. Questa politica vorrebbe di nuovo mettere le mani sull’Università.

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