Authority, Crocetta dice no a Catania e Gioia Tauro. Picciolo: "Stavolta il governo ci ascolti"

Authority, Crocetta dice no a Catania e Gioia Tauro. Picciolo: “Stavolta il governo ci ascolti”

Rosaria Brancato

Authority, Crocetta dice no a Catania e Gioia Tauro. Picciolo: “Stavolta il governo ci ascolti”

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lunedì 30 Gennaio 2017 - 08:59

Il governatore nega l'assenso alla designazione di Catania come sede dell'Autorità portuale con Augusta e si prepara alla battaglia per Messina.

Crocetta dice no al ministro Delrio sulla presidenza dell’Authority a Catania e si prepara ad una doppia battaglia: sul fronte dei porti, compresa Messina e sul piano delle candidature Pd alla Regione.

La scorsa settimana infatti, come ampiamente riportato da Tempostretto, il ministro ai trasporti ed alle infrastrutture, ha trasmesso, così come previsto dalla Riforma dei porti, la designazione per la presidenza dell’Autorità portuale Augusta-Catania.

A sorpresa e nonostante la riforma preveda che la sede e la presidenza dei porti accorpati vada al porto core, nel caso in questione, la “poltrona” di vertice è andata a Catania, complice, come nel caso dell’autonomia amministrativa a Salerno, il peso politico dei sindaci. In questo caso di Enzo Bianco, uno degli esponenti che maggiormente incidono nel Pd siciliano.

Le designazioni però, in base alla riforma, devono avere il placet dei Presidenti delle Regioni interessate e Crocetta ha negato il suo assenso a Delrio.

Se in un primo momento il governatore aveva pensato di “stare alla larga” dalla contesa, adesso ha deciso di intervenire soprattutto a tutela di un altro porto, quello di Messina, accorpato a Gioia Tauro e destinato a diventare “l’ancella” di quello calabrese.

Finora Delrio non ha trasmesso ufficialmente a Crocetta la nomina del presidente dell’Authority Gioia Tauro-Messina (che è il legale genovese Rossi), ma già in Calabria si è registrata la levata di scudi sul nome, ritenuto a rischio conflitto d’interessi (leggi qui l’articolo).

Il governatore quindi, colta la palla al balzo del caso catanese si dice pronto a contestare anche la presidenza a Gioia Tauro. Un doppio no quindi, che però ufficialmente lo porrebbe in “guerra” con il suo stesso partito, il Pd con il quale le frizioni sono evidenti da anni. Crocetta ha già annunciato più volte di voler ricandidarsi alla Presidenza della Regione in contrasto aperto con il Pd che guarda da tempo altrove.

La guerra dei porti rientrerebbe in quest’ottica. A Messina sin dalla scorsa settimana è iniziata, lanciata da diversi esponenti del Pd ( Giuseppe Laface, Davide Fragale, Francesco Palano Quero, Alessandro Russo, Liliana Modica), la petizione indirizzata al ministro Delrio a favore della sede in riva allo Stretto dell’Authority.

Finora il governo nazionale ha fatto orecchie da mercante e qualsiasi protesta provenisse da Messina è rimasta inascoltata. Nei giorni precedenti al Referendum gli esponenti di Sicilia Futura avevano evidenziato al ministro e allo stesso Renzi come i messinesi mal digerissero lo scettro del comando affidato a Gioia Tauro.

Adesso però il “regalo” del Pd nazionale a Delrio rimette in pista, sia pure di rimando, Messina.

E Crocetta nega l’assenso alla presidenza di Catania preparandosi a fare lo stesso per Gioia Tauro non appena arriverà ufficialmente la designazione. Insomma una guerra al governo ma anche una contesa interna al Pd.

“Sono certo che il governo nazionale questa volta prenderà atto che non si possono decidere a Roma in beata solitudine le sorti della portualità siciliana- è il commento del capogruppo Ars di Sicilia Futura Beppe Picciolo a conclusione dell’incontro con Crocetta- La nostra battaglia per l’autonomia messinese e milazzese stavolta, con fiducia non resterà inascoltata. Per noi #primadituttomessina. Forse se quest’indignazione unanime si fosse registrata prima probabilmente il risultato di Bianco sarebbe stato anche il nostro, ma dobbiamo continuare a far sentire la nostra voce a Roma”.

Adesso occorre capire cosa farà realmente Delrio che non vorrà scontrarsi con Bianco e neanche con i big della Calabria che gli hanno spedito una lettera di fuoco sul presidente prescelto a Gioia Tauro. E occorre vedere anche fino a che punto Crocetta è disposto davvero ad andare fino in fondo o fermarsi piuttosto ai primi quattro passi.

Rosaria Brancato

6 commenti

  1. Con queste persone Dio salvi la Sicilia.

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  2. Con queste persone Dio salvi la Sicilia.

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  3. CABBASISI il decreto per Catania lo ha già firmato, siete personaggi inutiliiiiiiiiii , ma avete visto il Porto di Catania, la Darsena i vari Servizi e tutrto quello che ruota intorno ????? tutti blabla blabla

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  4. CABBASISI il decreto per Catania lo ha già firmato, siete personaggi inutiliiiiiiiiii , ma avete visto il Porto di Catania, la Darsena i vari Servizi e tutrto quello che ruota intorno ????? tutti blabla blabla

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  5. Se Messina deve essere “ancella” di qualcuno, meglio Gioia Tauro che Catania… G.T. è un porto commerciale che non è in diretta concorrenza con Messina mentre Catania mira ad acchiapparsi tutto il traffico crocieristico.

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  6. Se Messina deve essere “ancella” di qualcuno, meglio Gioia Tauro che Catania… G.T. è un porto commerciale che non è in diretta concorrenza con Messina mentre Catania mira ad acchiapparsi tutto il traffico crocieristico.

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