Gli studenti sul piede di guerra nonostante le spiegazioni di Navarra

Gli studenti sul piede di guerra nonostante le spiegazioni di Navarra

Claudio Panebianco

Gli studenti sul piede di guerra nonostante le spiegazioni di Navarra

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mercoledì 10 Settembre 2014 - 22:33

Le Associazioni Studentesche Universitarie si sono confrontate con la componente docenti dell'Ateneo e con il Rettore Pietro Navarra per discutere della riforma dello statuto. Durante l'assemblea non sono mancati duri attacchi e provocazioni

Un'assemblea d'ateneo al veleno quella che si è svolta presso l'Università di Messina. La riforma dello statuto non ha convinto e soddisfatto gli studenti, i quali si sono riuniti per esprimere la loro opinione. Le Associazioni hanno quindi incontrato il Rettore Pietro Navarra volendo cercare una via alternativa da percorrere.

Tantissimi i ragazzi presenti durante la seduta, mentre la componente dell'organico del direttivo contava poco più di 60 elementi. Quattro i punti su cui si concentrava la riunione: la nuova composizione del Senato Accademico, con riduzioni dei Dipartimenti a 12 partendo da 24; l'autoriduzione del mandato di Senatore Accademico, il quale passa da 4 anni a 3. L'elezione diretta dei componenti del consiglio d'amministrazione, la riformulazione dell’elettorato attivo per l’elezione del Rettore, introducendo il voto pesato al 15% per i rappresentanti di dottorandi, assegnisti, specializzandi e studenti nel Senato Accademico e nel Consiglio di Amministrazione e per i rappresentanti degli studenti nei Consigli di Dipartimento. La tavola rotonda che ha coordinato il pomeriggio era presieduta dal gruppo di lavoro composto dal Rettore Pietro Navarra, dal Prof. Antonio Saitta, Pro-rettore con delega alla Legalità, alla Trasparenza e ai Procedimenti Amministrativi, dal Prof. Giovanni Moschella, componente del Senato Accademico e Direttore del Dipartimento di Scienze Giuridiche, dal Direttore Generale, prof. Francesco De Domenico, con l’ausilio della dott. Mary Ordile, Capo Area Organi Collegiali, Servizi Amministrativi e Documentali presso la Direzione Generale.

Interessanti gli interventi dei ragazzi, i quali hanno toccato, condividendo quasi tutti la stessa linea di pensiero, le corde della questione. Il primo a parlare è stato Domenico Perri, Rappresentante del Senato Accademico e dell'Associazione "Università Eclettica", "Siamo contrari all'intera riforma dello statuto, sono stati formati i Dipartimenti per favorire la gestione dell'apparato universitario ed adesso, a soli due anni di distanza, si vuole tornare alle facoltà. E' come se il Presidente Renzi riformasse il Senato e dopo pochissimi anni decidesse di assemblare tutto come prima perchè mancano gli elettori"; una provocazione quella lanciata, infine, dal giovane, "Se è questa la via che l'Ateneo ha scelto di seguire, facciamo eleggere nuovamente Rettore e Direttori di Dipartimento solo agli ordinari, come ai tempi del baronato".

L'Associazione "I figli di Ippocrate" ha sostenuto le idee di Perri, lanciando anch'essa una tosta provocazione: il Rettore venga eletto solo da chi è di ruolo, i Direttori di Dipartimento vengano invece scelti direttamente dal Rettore. Marco Giorgianni, dell'Associazione "Gea Universitas" (il gruppo che pochi giorni fa ha innescato la miccia inviando una lettera aperta al Rettore Pietro Navarra), ha espresso tutta la sua amarezza nei confronti del direttivo, "Non ci aspettavamo che il Rettore più giovane d'Italia tirasse un attacco del genere al cuore degli studenti".

In seguito hanno preso la parola Saverio Curello e Gugliemo Sidoti, Senatori Accademici, i quali, unendo quasi la voce, hanno sottolineato la centralità degli studenti all'interno di un Ateneo. Tantissimi i ragazzi presenti durante l'assemblea: gli applausi, durante il susseguirsi degli interventi, hanno realmente ricoperto le parole dei giovani. La componente dei docenti si è poi espressa in termini abbastanza vaghi sulla vicenda, non chiarendo del tutto la propria posizione.

Ha infine affrontato la questione il Magnifico Navarra, il quale ha cercato di rispondere agli studenti, "Nella maggior parte dei casi il voto è ponderato. Terremo quel 15 % del 15% che abbiamo stabilito con la riforma, ma permetteremo di votare a tutti e 28.000 gli studenti"; questa idea verrà inoltre proposta anche agli Organi di Governo. La linea scelta dal Rettore non ha affatto convinto gli iscritti presso l'Ateneo Peloritano. Le Associazioni si stanno già attivando per unire la loro voce in un'altra importante lettera, mentre non escludono la possibilità di una mobilitazione di massa.

Claudio Panebianco

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