Consiglio straordinario su doppio incarico, i “promotori” saltano l’appuntamento. Tutto rinviato al 12 dicembre

Consiglio straordinario su doppio incarico, i “promotori” saltano l’appuntamento. Tutto rinviato al 12 dicembre

ELENA DE PASQUALE

Consiglio straordinario su doppio incarico, i “promotori” saltano l’appuntamento. Tutto rinviato al 12 dicembre

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giovedì 01 Dicembre 2011 - 22:44

Assenti una decina dei 22 consiglieri firmatari dell’ordine del giorno in cui si ribadisce l’incompatibilità tra l’incarico di deputato e sindaco di Buzzanca. Occasione ghiotta per la maggioranza, Capurro: «Seduta ridicola»

“Inchiodare” Buzzanca di fronte alla proprie responsabilità, spronandolo a “schiodarsi” da una delle due poltrone, di sindaco o di deputato. Questo l’obiettivo con cui un nutrito gruppo di consiglieri (Pd, Fli, Mpa, Risorgimente Messinese) ha chiesto e ottenuto la convocazione straordinario del consiglio comunale per votare un ordine del giorno in cui si ribadisce l’incompatibilità tra le due cariche. Il documento è stato sottoscritto da 22 consiglieri, la metà dei quali ha però “saltato” l’appuntamento richiesto. Molti gli assenti giustificati (Pergolizzi, primo firmatario a Roma, Calabrò a casa febbricitante) altrettanti quelli che per non ben precisate ragioni hanno deciso di non sostenere una “battaglia” di cui solo “graficamente” (viste le firme poste in calce al documento) si sentono parte in causa. “Bocciata” la proposta del consigliere Trsichitta (Fli) di rimandare la seduta a lunedì per avere in aula anche il sindaco.

Il consigliere Bruno Cilento (Udc), spiega che il partito non ha condiviso l’iniziativa « perché sono state altre le occasioni in cui abbiamo espresso e ribadito la nostra posizione. Il sindaco deve continuare a ricoprire questo incarico, ci sono alleanze da rispettare e deve essere coerente coi programmi. Ma al tempo stesso deve fare una scelta perché lo prevede la legge». Cilento, che non manca di far riferimento al “caso Ardizzone”, aggiunge poi di ritenere la seduta piuttosto scontata «anche se – aggiunge rivolgendosi alle sedie vuote – non mi sembra interessasse più di tanto ai sottoscrittori». Gaetano Gennaro (Pd) evidenzia come l’ordine del giorno non sia legato ad un’esigenza del Partito democratico ma a un dovere di chiarezza nei confronti delle città, per capire e sapere se quel mandato verrà rispettato.

Le poltrone deserte degli “oppositori”, (di RM presente Carreri, dell’Mpa Previti)sono per gli esponenti di maggioranza l’occasione ghiotta per “sparare a zero”. Non se lo lascia ripetere due volte il consigliere Ticonosco ma soprattutto il capogruppo del Pdl Pippo Capurro: «E’ ridicolo che manchino ben 12 consiglieri fra quelli che hanno firmato il documento, anzi se non fosse stato per noi, non ci sarebbe stato neanche il numero per aprire la seduta». Un’ “uscita”, verbale, breve ma intensa, cui segue l’uscita vera e propria dall’aula dello stesso Capurro e del “fedele” Ticonosco. Atteggiamento diverso, pur condividendo la linea del partito, quello dei consiglieri Nicolosi e Saglimbeni, disposti invece a rimanere in sala consiliare per ascoltare gli interventi dei colleghi, comportamento apprezzato dal consigliere David (Pd). Il “sacrificio” però dura poco: in aula, infatti, si sfiora ormai il numero sufficiente per organizzare due tavoli di briscola in cinque.

Il vice-presidente vicario, Trischitta, chiama al banco di presidenza i capigruppo: dopo qualche battibecco tra i consiglieri Gennaro e Nicolosi, (quest’ultimo avrebbe infatti voluto il rinvio della seduta solo per la votazione e non anche per gli interventi), si decide di rimandare tutto a lunedì 12, ore 11: si riprenderà dando la parola ai consiglieri già “prenotati” per poi procedere al voto. Numeri permettendo. (ELENA DE PASQUALE)

2 commenti

  1. A SCENEGGIATA.LA VERITA’ E’ CHE SE SI DIMETTE IL SINDACO VANNO TUTTI A CASA ED ALLORA : TIRANO LA PIETRA (CON LE FIRME) E SI AMMUCCIANU A MANO (NON INTERVENENDO).ECCO I DEGNI RAPPRESENTATI DEI BUDDACI…

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  2. A parte la “pagliacciata” e la “magra” (magrissima) figura di un’opposizione (?) che c’è solo sulla carta, ma mi domando: l’incompatibilità del sindaco non è GIA’ stata sancita dalla Corte Costituzionale?
    Che senso ha una seduta del Consiglio Comunale? Per giunta “straordinaria”!!!
    A che prò?
    Per ribadire quanto già stabilito in altra (e più importante) sede?
    O solo per intascare un altro gettone di presenza???
    A voi messinesi l’ardua sentenza…

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