E' scontro tra Pd e Crocetta. Picciolo chiede un vertice di maggioranza

E’ scontro tra Pd e Crocetta. Picciolo chiede un vertice di maggioranza

Rosaria Brancato

E’ scontro tra Pd e Crocetta. Picciolo chiede un vertice di maggioranza

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mercoledì 11 Settembre 2013 - 05:54

Crocetta e il Pd sono ormai ai ferri corti. Il gruppo dem all'Ars con una nota durissima lancia l'ultimatum: o rimpasto o non ci sarà più tenuta di maggioranza in Aula. Il Dr Picciolo chiede un vertice di maggioranza e il PdS alza il tiro: "Il governatore rischia di pagare il conto ai volponi del Pd".

Più si avvicina la stagione Congressuale del Pd più le tensioni tra il partito e Crocetta si fanno profonde e mentre il M5S ha già posto dicembre come termine ultimo prima dei “fuochi”, è in casa che il governatore ha i problemi più grossi.

Il Pd punta al rimpasto, con assessori politici, e il Presidente risponde picche “non sono il pupo di nessuno”, scordando il patto di ferro con Pd-Udc che lo ha portato su quella poltrona. La prossima settimana la prima resa dei conti, ma ormai tra i vertici del partito e Crocetta i rapporti sono ai ferri corti. Nel frattempo si arriva al paradosso di un assessore tecnico in quota Udc, Patrizia Valenti, che nomina a capo della segreteria tecnica un politico, il coordinatore regionale dell’Udc Giovanni Pistorio (ex assessore regionale, ex senatore), che appena poche ore prima aveva chiesto, in qualità di coordinatore Udc, a Crocetta: “più sinergia tra giunta e forze politiche”. Ma è nel suo stesso partito, il Pd, che Crocetta ha le grane più grosse e da ieri lo scontro è frontale.

Le ultime bordate di fuoco sono partite dal gruppo Pd all’Ars con una nota giunta dopo ore di riunione: “ Riteniamo indispensabile una svolta nell’azione del governo per dare alla Giunta l’autorevolezza necessaria per affrontare i drammatici problemi che la Sicilia ha di fronte. Riteniamo inaccettabile il tentativo del presidente Crocetta di dribblare il confronto sui temi seri posti dal PD sullo sviluppo della Sicilia, provando a spostare tutto sul terreno della polemica o strumentalizzando ogni questione parlando di ‘poltrone’ o di equilibri interni ai partiti”.

Il gruppo Pd all’Ars ricorda che ci sono una serie di emergenze e problematiche da affrontare, dal lavoro alla riforma delle province, dalla legge sull’acqua pubblica ai rifiuti, al precariato, alla formazione professionale nonché Bilancio e Finanziaria da approvare entro l’anno.

“Per affrontare questi temi occorre un’azione forte ed una visione condivisa fra governo e maggioranza sulle soluzioni da adottare: è illusorio pensare di cambiare la Sicilia creando un muro tra Governo e Parlamento, quasi si avesse paura del confronto, o addirittura immaginando di impedire eventuali presenze di deputati nella Giunta. A chi pensa di separare ancora di più il governo dal parlamento, diciamo che bisogna andare nella direzione opposta".

Il messaggio è chiaro: o c’è il rimpasto o in Aula Crocetta non potrà più contare automaticamente sui voti della sua maggioranza.

Lunedì ci sarà la direzione regionale del Pd, durante la quale il caso Megafono terrà banco. Più volte il partito ha chiesto al governatore una scelta: se il Megafono è un partito allora deve agire di conseguenza. Se il gruppo all’Ars ha alzato i toni a rincarare la dose ci ha pensato il segretario regionale Giuseppe Lupo: “Crocetta spieghi il perché di certe nomine a uomini del Megafono, se vuole la tessera del Pd, intanto, versi i soldi che deve al partito. Il governatore si deve ricordare chi sono gli elettori che hanno votato per lui, compresi quei lavoratori della formazione che adesso criminalizza. Non può pensare che i suoi voti profumino mentre quelli degli altri puzzino".

Era stato lo stesso governatore a dichiarare nelle scorse settimane che, così come previsto, avrebbe versato le quote al partito, così come avrebbe fatto l’assessore Nelli Scilabra, sulla quale Crocetta conta per la corsa alla segreteria regionale. Non sarà quindi una settimana tranquilla la prossima anche perché, con questo clima nessun argomento potrà essere affrontato, né la riforma delle province né altro. Tra governatore e alleati è ormai braccio di ferro.

“Si metta fine a dibattiti e liti sui giornali sul tema del rimpasto del governo regionale- dichiara il capogruppo regionale Dr Beppe Picciolo- Non e' quella la sede del confronto politico. Chiediamo al presidente Rosario Crocetta di convocare in
tempi brevi, per l'auspicato chiarimento, un vertice di maggioranza
per far sì che si interrompano le sterili polemiche. Il confronto politico deve svolgersi sul metodo prima e poi nel merito. Da parte nostra abbiamo la consapevolezza che un eventuale riassetto della giunta di governo possa essere fatto mai in favore dei partiti ma nell'interesse dell'efficacia dell'azione del Governo".

Se rimpasto deve essere Crocetta dovrà tenere conto di tutti gli alleati senza pensare che vi siano “assessori inamovibili” (Bianchi, Stancheris, Scilabra) e chiarendo soprattutto quale sia il ruolo del Megafono.

Dopo mesi di annunci e proclami, il Presidente Crocetta si trova a dover pagare il conto dei patti con i volponi e i luponi del PD, che gettando la maschera si mostrano per quello che sono: cacciatori di poltrone- spara a zero Vincenzo Figuccia, PdS- Per Crocetta la situazione di questi giorni potrebbe essere un'opportunità: dimostri di essere davvero indipendente e dimostri di volere il bene della Sicilia, facendo finalmente partire la rivoluzione annunciata e non cedendo ai ricatti del PD. O si dimette e permette di andare a nuove elezioni oppure decide di andare avanti e non cambia alcun Assessore”.

E mentre l’opposizione alza il tiro, il M5S affila le armi, è la maggioranza del governatore a metterlo all’angolo: o dentro o fuori il Pd.

Rosaria Brancato

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